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labirintite

Pubblicato il 30 Maggio 2018 | Ultima modifica il 3 Novembre 2020

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La corretta terapia per la labirintite nasce dalla giusta diagnosi

La labirintite è un processo infiammatorio a carico dell’orecchio interno (chiamato anche labirinto), la parte dell’orecchio costituita dal vestibolo (adibita al mantenimento dell’equilibrio) e dalla coclea (l’organo dell’udito). Questi, a seguito della labirintite dunque, subiranno un indebolimento che si manifesterà con vertigini, riduzione dell’udito e acufene.

La labirintite deve essere associata a una corretta terapia ma, per applicare un intervento terapeutico adeguato, è indispensabile individuare le cause di tale infiammazione. Le cause che possono portare alla labirintite, infatti, sono varie ed è quindi importante comprendere a fondo ciò che ha determinato il problema per associarvi una precisa terapia.

Cause della labirintite

Le cause che possono essere associate alla labirintite sono le seguenti:

  • Infettive: virale o batterica a seconda del microorganismo responsabile. Le forme virali sono più frequenti e si manifestano dopo l’influenza, il morbillo o la mononucleosi. Le forme batteriche sono più rare e colpiscono principalmente i bambini, spesso in seguito ad un focolaio infettivo partito dall’orecchio esterno.
  • Traumi cranici: un colpo alla testa può provocare il distacco degli otoliti, cristalli di carbonato di calcio che permettono la percezione dei movimenti e che, se mal posizionati, daranno stimoli errati provocando anche vertigini.
  • Farmacologiche: alcune categorie di farmaci possono essere dannose per l’orecchio interno; fra questi, alcune classi di antibiotici, diuretici, antidolorifici. Il danno dipende dalla dose e dalla durata della terapia e si manifesta in individui predisposti geneticamente o maggiormente sensibili.
  • Stress estremo: associato ad affaticamento, può essere un fattore che favorisce la labirintite. Uno stato di stress prolungato, infatti, può ridurre le difese immunitarie così che gli agenti patogeni trovino meno ostacoli nel diffondersi.
  • Abuso di fumo, alcol e bevande ricche di caffeina: l’abuso di queste sostanze può compromettere seriamente i centri dell’equilibrio, trattandosi di sostanze eccitanti.

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Sintomi della labirintite

I sintomi della labirintite possono interessare principalmente il senso dell’equilibrio e dell’udito e si possono manifestare in maniera acuta e violenta attraverso:

  • Vertigine: è il sintomo più tipico, si tratta di una sensazione che l’ambiente circostante si muova con conseguente stato di sbandamento e instabilità.
  • Riduzione dell’equilibrio: soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, l’equilibrio è compromesso. Il rischio maggiore correlato alla perdita di equilibrio è quello di cadute accidentali.
  • Riduzione dell’udito: dovuta dal coinvolgimento della coclea, la riduzione dell’udito è normalmente unilaterale e temporanea, con piena ripresa delle funzionalità nel giro di poche settimane.
  • Nistagmo: questo termine indica movimenti veloci e involontari dei bulbi oculari che causano uno spostamento ritmico dello sguardo verso destra e verso sinistra.
  • Acufene: consiste nella percezione di un fastidioso sibilo o ronzio nell’orecchio in assenza di un reale stimolo sonoro.
  • Sudorazione, nausea e vomito

I sintomi possono durare poche ore o persistere per giorni e si possono manifestare come singoli episodi o insorgere in maniera ricorrente. Nella fase acuta, di durata massima di una settimana, i sintomi sono invalidanti e interferiscono con il normale decorso delle attività quotidiane.
In seguito, il miglioramento dei sintomi porta il paziente a riprendere le sue occupazioni ma con le dovute cautele.
La labirintite cronica, invece, presenta sintomi più lievi, ma è comunque caratterizzata dalla presenza di un malessere generale abbinato a nausea, vertigini e vomito. Solitamente ha una durata di tre o quattro settimane, ma sparisce dopo questo periodo senza lasciare tracce o sintomi. 

Terapia della labirintite

In caso di diagnosi di labirintite, per effettuare una cura farmacologica adeguata, si deve considerare l’eziologia del disturbo. Qualunque sia la causa, comunque, la terapia si pone tre obiettivi:

  • Togliere l’infiammazione al labirinto
  • Eliminare i sintomi come giramenti di testa, nausea e vertigini
  • Aiutare il paziente sul piano psicologico

Se la causa è infettiva si useranno farmaci antivirali o antibiotici per allontanare l’agente patogeno specifico che ha determinato il problema, associati a cortisonici per ridurre l’infiammazione. Se l’infiammazione è post-traumatica si utilizzeranno, invece, solo i cortisonici.
Se la causa è il distacco di otoliti, lo specialista compie una serie di movimenti della testa e del corpo per riposizionare gli otoliti nella giusta sede in modo da far star subito bene il paziente. Quando la causa è farmacologica si interviene sospendendo farmaci ototossici che hanno provocato il problema e si inseriranno i cortisonici.
In caso di stress si assoceranno ansiolitici, come le benzodiazepine, per tenere sotto controllo l’ansia che interferisce negativamente con le difese immunitarie.

È importante sottolineare come la labirintite è associata anche a paura, depressione e tremori e, di conseguenza, il problema può aggravarsi. È dunque necessario intervenire anche a livello psicologico, sempre sotto un controllo medico. Tutte le cure citate prevedranno l’integrazione con farmaci anti nausea.

Si raccomanda di iniziare la terapia entro il più breve tempo possibile, per evitare complicazioni, che spesso possono degenerare in problematiche croniche e più serie.

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