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Pubblicato il 16 Aprile 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Salute degli Occhi

Allergia alle graminacee: i sintomi e i cibi da evitare

Articolo a cura di Stefania Cifani

L’allergia alle graminacee è una delle più frequenti allergie respiratorie,  ai primi posti tra le patologie croniche tipiche dei paesi industrializzati. Le allergie da pollini, molto comuni nei bambini, interessano secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità il 10% – 20% della popolazione, a seconda delle zone e delle stagioni, e mostrano una tendenza in crescita.

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Le graminacee sono piante erbacee ad ampia diffusione. A questa famiglia, composta da oltre 9.000 specie, appartengono sia erbe selvatiche a crescita spontanea sia varietà commestibili come per esempio grano, orzo, riso, avena, segale, mais. In primavera la fioritura causa il rilascio di grandi quantità di pollini nell’atmosfera. Vento e clima secco favoriscono la veicolazione dei pollini, mentre la pioggia tende a farne diminuire la concentrazione nell’aria. I temporali violenti, tuttavia, possono acuire la sintomatologia poiché causano la frammentazione dei granuli pollinici, che diventano così più facilmente inalabili.

I sintomi delle allergie alle graminacee

I sintomi si manifestano soprattutto nel periodo tra marzo-aprile e maggio-giugno, epoca della fioritura, e possono essere causati anche da alimenti collegati, che contengono cioè gli stessi allergeni.

Le allergie si verificano quando il sistema immunitario reagisce in modo anomalo all’esposizione a una sostanza, in questo caso i pollini. La reazione di ipersensibilità del sistema immunitario è mediata da particolari anticorpi che vengono prodotti in quantità anomala, le Immunoglobuline E. Queste a loro volta stimolano il rilascio di sostanze che favoriscono l’infiammazione, prima fra tutte l’istamina, responsabili dell’avvio della reazione allergica.

I sintomi possono essere più o meno intensi a seconda della quantità di polline presente nell’aria, a sua volta influenzata dal clima e dalla diffusione delle piante sul territorio. I sintomi dell’allergia alle graminacee interessano principalmente l’apparato respiratorio, con manifestazioni simili a quelle del raffreddore: starnuti, anche ripetuti, naso che cola (rinorrea) sensazione di pizzicore, congestione nasale e difficoltà a respirare, prurito al naso e nella zona del retrofaringe, temporanea diminuzione o perdita dell’olfatto. La crisi allergica può tuttavia interessare l’intero organismo, e condizionare lo stato di benessere generale con stanchezza, cefalea, debolezza, talvolta dermatiti o eruzioni cutanee.

In alcuni casi, inoltre, l’allergia può assumere le caratteristiche di un attacco d’asma, con senso di oppressione toracica, tosse, fiato corto; non è raro infatti che persone con allergie respiratorie siano anche affette da asma o che la sviluppino nel tempo per gli stessi allergeni.

Oltre alle vie respiratorie l’allergia colpisce anche gli occhi, con irritazione, arrossamento e prurito. Gli occhi possono lacrimare, a volte in maniera abbondante, e possono comparire gonfiore alle palpebre e fotofobia. Le congiuntiviti allergiche stagionali provocano arrossamento delle congiuntive di entrambi gli occhi e abbondante secrezione, a volte viscosa. Le lenti a contatto possono irritare ulteriormente gli occhi.

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Allergia alle graminacee, i cibi da evitare

L’allergia alle graminacee può interferire con il consumo di alcuni alimenti di origine vegetale causando la sindrome orale allergica (SOA), con prurito e gonfiore alle mucose della bocca e alle labbra. Questo disturbo è dovuto alla cross reattività tra pollini e alimenti vegetali, che contengono la stessa proteina allergenica, la profilina.

Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di episodi senza conseguenze, possono verificarsi anche reazioni più serie come manifestazioni respiratorie e cutanee, fino allo shock anafilattico. Non tutti gli allergici tuttavia sono soggetti a questo fenomeno, che riguarda il 30% dei casi circa e che è più accentuato in chi presenta più di una allergia. Gli effetti delle allergie crociate, inoltre, sono più importanti durante il periodo di fioritura delle piante; specialmente in questo periodo il soggetto allergico quindi dovrà fare attenzione ai cibi posti sulla propria tavola.

Le allergie crociate alimentari riguardano gli alimenti appartenenti alla famiglia delle graminacee come frumento, orzo, segale, avena, mais. Ma non solo: una possibile cross reattività interessa anche frutta e verdura fresche come anguria, agrumi, melone, kiwi, pesca, prugna, albicocca, ciliegia, pomodoro, melanzana, e frutta secca come arachidi e mandorle. Le reazioni sono molto soggettive, possono riguardare uno solo o più alimenti contemporaneamente, e non sempre con la stessa intensità. In generale la cottura neutralizza l’attività allergenica rendendo possibile il consumo di questi cibi.

Rimedi sintomatici per l’allergia

Le allergie possono essere curate e talvolta risolte con l’immunoterapia specifica a base di estratti allergenici, una sorta di vaccino che gradualmente, nell’arco di 3-5 anni, porta l’organismo alla desensibilizzazione nei confronti di un determinato allergene.

Diverso è il caso della gestione dei sintomi: antistaminici, corticosteroidi, decongestionanti – assunti per via orale o inalatoria – sono alcune delle possibilità terapeutiche per tenere sotto controllo i sintomi dell’allergia respiratoria. Una buona norma preventiva è comunque evitare il più possibile l’esposizione all’allergene.

Per quanto riguarda i sintomi oculari i colliri sono di aiuto nell’alleviare il fastidio. L’uso di lacrime artificiali può allontanare gli allergeni e creare una barriera protettiva sull’occhio che facilita il ripristino del film lacrimale. Esistono tuttavia anche prodotti più specifici, con funzione anti arrossamento e decongestionante per combattere bruciore e irritazione, eccesso di lacrimazione e ipersensibilità alla luce. Si tratta di preparati, acquistabili senza prescrizione medica, con proprietà idratanti lenitive, idratanti e rinfrescanti che possono contenere acido ialuronico e acque distillate di camomilla, calendula, hamamelis, euphrasia, malva. Colliri antistaminici, antinfiammatori o a base di corticosteroidi dovrebbero essere invece utilizzati dietro consiglio del medico.

In generale per non aggravare la sintomatologia è opportuno evitare qualsiasi sostanza che possa causare una reazione allergica, evitare le lenti a contatto durante la terapia per la congiuntivite allergica e proteggere gli occhi con occhiali da sole.

 

Fonti articolo:

Epicentro (epicentro.iss.it)

Merck Manual (msdmanuals.com)

Sito divulgativo di AAIITO, Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Allergicamente.it)

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