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Pubblicato il 22 Novembre 2018 | Ultima modifica il 3 Dicembre 2020

Salute degli Occhi

Le differenze tra calazio e orzaiolo e i rimedi giusti per entrambi

Il calazio e l’orzaiolo sono due disturbi dell’occhio che spesso vengono confusi tra loro. Sono causati da un’infezione o da una cisti e provocano fastidi di diverse gravità, per questo è bene capire tra calazio e orzaiolo le differenze in modo da curali al meglio.

Calazio e orzaiolo: le differenze

Possono sembrare molto simili ma per calazio e orzaiolo le differenze sono riconoscibili attraverso un’attenta analisi dei sintomi che provocano sull’occhio.

Per calazio si intende una cisti granulosa, definita anche lipogranuloma. Si forma nella palpebra dell’occhio in seguito a un’infiammazione ormai cronicizzata delle ghiandole sebacee di Meibomio, che controllano la componente lipidica del film lacrimale: ne possediamo circa 50 per occhio. Questa infiammazione provoca una parziale chiusura del dotto escretore causando un ristagno di secrezione all’interno delle ghiandole che, accumulandosi, da origine a una cisti. Solitamente questa nasce sulla palpebra inferiore o superiore, provocando gonfiore, arrossamento, prurito, sensazione di corpo estraneo, fotofobia e lacrimazione, sintomi meno dolorosi rispetto all’orzaiolo.

L’orzaiolo è invece un’infiammazione acuta di una o più ghiandole sebacee dell’occhio, situate alla base delle ciglia. Di solito è provocata da un’infezione batterica da stafilococco che porta alla formazione di un brufolo di consistenza solida. Può manifestarsi sia sulla parete interna che su quella esterna della palpebra, nel primo caso il batterio va a infettare le ghiandole di Meibomio e se non curato adeguatamente può evolversi fino a diventare un calazio. Nel secondo, il grumo pieno di materiale purulento si forma lungo il bordo della palpebra dove vengono coinvolte le ghiandole di Zeiss che circondano le ciglia.

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Come si formano calazio e orzaiolo

Calazio

Si parla di calazio esterno o interno nel caso si formi vicino al margine ciliare o verso la congiuntiva (membrana che riveste internamente le palpebre), ma a volte è possibile che ci siano entrambi. Nella fase iniziale appare come un piccolo puntino bianco che man mano va a ingrandirsi.
La formazione di un calazio può dipendere da una predisposizione costituzionale, da un’alimentazione ricca di grassi, da alcune patologie gastrointestinali (come la colite spastica) oppure da ansia e stress.  In genere non ha origini infettive, ma è possibile che un’infezione batterica preesistente e non curata in modo adeguato (come un orzaiolo) possa facilitare l’insorgere di questa infiammazione.

Calazi persistenti e recidivi sono un segnale di patologie anche gravi come un linfoma o un carcinoma sebaceo (molto raro) e quindi occorre non sottovalutare alcuni campanelli d’allarme quali una colorazione rosastra o un’ulcerazione della congiuntiva e sottoporsi velocemente al controllo dello specialista.

Orzaiolo

L’orzaiolo, oltre a rappresentare un disagio dal punto di vista estetico, è spesso accompagnato da sintomi quali fastidio e bruciore, arrossamento e sensibilità alla luce, difficoltà ad aprire completamente l’occhio ma soprattutto il classico gonfiore sul bordo della palpebra o direttamente all’interno. Tra calazio e orzaiolo le differenze sono evidenti in particolar modo sul grado di dolore che provocano. L’orzaiolo a differenza del calazio, è più doloroso e in alcuni casi provoca anche un innalzamento della temperatura.

Una delle cause più frequenti della comparsa di orzaioli è la scarsa igiene personale: avere spesso le mani sporche porta a una maggior proliferazione di batteri che, a contatto con l’occhio, provocano infezione e infiammazione.

Calazio e orzaiolo: diagnosi, cure e rimedi

Per diagnosticare il disturbo è sufficiente l’osservazione clinica: l’oculista, infatti, attraverso semplici esami è in grado di distinguere se siamo in presenza di un calazio o di un orzaiolo.

Tra calazio e orzaiolo le differenze sono da segnalare anche nelle cure per il loro trattamento. Generalmente entrambe le sintomatologie si risolvono nel giro di qualche giorno, ma vediamo in dettaglio alcuni rimedi per ognuna di esse.

Calazio

Una volta svuotata la ghiandola di Meibomio, solitamente il calazio si risolve da solo, anche se è consigliabile effettuare più volte al giorno impacchi caldi per favorire l’apertura dei dotti ostruiti. L’uso di cortisonici per agevolare la fuoriuscita del secreto e ridurre il gonfiore è dimostrato essere un utile alleato.

Nei casi più gravi (come la presenza anche della blefarite) occorre una terapia antibiotica topica da applicare sulla zona interessata proprio per contrastare l’infezione. Se la cisti non dovesse svuotarsi in maniera autonoma, potrebbe essere necessario un piccolo intervento chirurgico per eliminare il pus ristagnato all’interno.

Mantenere comunque una sana e corretta igiene oculare e tenere puliti i dotti escretori è senz’altro una buona abitudine per cercare di prevenire il problema. Inoltre se siamo maggiormente predisposti, è bene pulire mattina e sera accuratamente le ciglia e le palpebre con un bastoncino di cotone imbevuto di acqua tiepida.

Orzaiolo

Anche nel caso dell’orzaiolo è importante mantenere sempre l’occhio pulito attraverso impacchi, più volte al giorno, di acqua tiepida per aiutarne la regressione. Quando il foruncolo si rompe, espellendo il pus al suo interno, il dolore diventa meno intenso.

Se siamo in presenza di un orzaiolo interno, occorre la prescrizione di pomate antibiotiche da parte di uno specialista, in quanto è difficile riuscire a curarlo con rimedi naturali.

In ogni caso, utilizzare salviette disinfettanti, pomate o colliri specifici sono rimedi utili per aiutare a mantenere idratato l’occhio, alleviare il disagio e contrastare l’infezione. Come per il calazio, anche l’orzaiolo può scomparire da solo aprendosi e rilasciando il materiale purulento. Nei rari casi in cui l’orzaiolo si cronicizza, occorre asportarlo chirurgicamente.

Sia in presenza di un calazio o di un orzaiolo è comunque bene ricordare che non bisogna assolutamente premere, schiacciare o far scoppiare la pallina per drenarla, in quanto il pus potrebbe infettare le zone sane e estendere il problema. Inoltre è importante in quel periodo evitare di truccarsi e di usare le lenti a contatto per non rischiare microtraumi o di avere infezioni della cornea.

Fonti:
https://www.clinicabaviera.it/blog/consigli/calazio-e-orzaiolo-cosa-sono-e-come-riconoscerli/
https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-oculari/disturbi-delle-palpebre-e-della-lacrimazione/calazio-e-orzaiolo
https://www.humanitas.it/news/21145-orzaiolo-calazio-distinguerli-curarli
https://www.corriere.it/salute/cards/che-cosa-sono-l-orzaiolo-calazio-che-cosa-differiscono-come-curarli/disturbi-comuni_principale.shtml

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