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Pubblicato il 29 Agosto 2019 | Ultima modifica il 13 Ottobre 2020

Salute degli Occhi

Le proprietà della rosa canina: scopri tutti i suoi usi per la salute

La rosa canina, il cui nome scientifico è Rosa canina L. (mentre quelli popolari sono rosa selvatica e rosa spina) è un arbusto spinoso della famiglia delle Rosaceæ, che può raggiungere i 3-4 metri di altezza. Cresce spontanea in Italia e in tutta Europa, nelle campagne, nelle colline e anche in montagna, fino ai 1.500 metri di altitudine. È caratterizzata da rami sottili punteggiati di piccole spine rosse, da cui la denominazione volgare.

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Rosa canina: proprietà

Le proprietà della rosa canina sono racchiuse nelle sue bacche ovali di colore rosso acceso, che sono raccolte in autunno-inverno, quando arrivano a maturazione. Da un punto di vista botanico si tratta di falsi frutti, scientificamente definiti cinorrodi.

La rosa canina è ricca di vitamina C: i frutti ne contengono fino all’1,7% e 100 grammi di bacche racchiudono lo stesso contenuto di questa preziosa vitamina di un chilo di arance. Durante la seconda guerra mondiale in Inghilterra, era usata per la preparazione di sciroppi pediatrici impiegati come integratori di vitamina C. Elevato anche il contenuto in flavonoidi, carotenoidi (fra cui il beta carotene) e sali minerali. Fra le proprietà della rosa canina anche l’effetto astringente, garantito dalla presenza di tannini.

L’associazione fra vitamina C e flavonoidi rende l’estratto di rosa canina un potente antiossidante, utile nel rallentamento dell’invecchiamento cellulare. Questo effetto è sfruttato sia in fitoterapia, per la prevenzione delle alterazioni della microcircolazione, sia all’interno della composizione di cosmetici. A causa delle sue possibili interazioni con alcuni farmaci, è sempre bene chiedere consiglio al medico in caso di utilizzo della rosa canina.

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Proprietà della rosa e difese immunitarie

Il suo effetto nel potenziamento delle difese immunitarie è noto (o almeno immaginato) fin dall’antichità. Plinio il Vecchio la utilizzò nella cura di numerose malattie, con effetti che descrisse nel suo trattato Naturalis Historia.

Pare che il nome rosa canina derivi dal latino canis proprio perché in epoca romana questa pianta fu usata nel tentativo di guarire le persone colpite dalla rabbia. All’epoca gli esperti di erbe medicinali furono colpiti dalla somiglianza delle sue spine con i denti dei cani e, sulla base dei criteri pre-scientifici allora vigenti, spinti a sperimentarla nella cura di una delle zoonosi più diffuse. Risale al Medioevo, quando era utilizzata per curare le vie respiratorie, la stesura di erbari medici con le ricche e minuziose descrizioni delle proprietà della rosa canina.

Rosa canina: gli utilizzi

Questa pianta è un antinfiammatorio naturale, che trova numerose applicazioni nella prevenzione e nella terapia delle malattie invernali dell’apparato respiratorio. Diffuso è l’uso della rosa canina per la cura della tosse, del raffreddore e del mal di gola. La capacità di stimolazione della produzione di collagene da parte delle cellule della pelle e l’effetto antiossidante rendono la rosa canina un componente valido nella formulazione di creme antirughe.

Grazie al suo contenuto in pectine (polisaccaridi ad azione gelificante) la rosa canina viene anche usata a scopo alimentare nella preparazione di marmellate dal caratteristico sapore dolce-asprigno. Dall’impiego dei suoi petali è possibile ottenere il miele rosato. In erboristeria gli impieghi sono orientati soprattutto verso la produzione di tisane e sciroppi.

Gli utilizzi della rosa canina in oftalmologia Le proprietà della rosa canina, rinfrescanti ed emollienti, possono essere sfruttate anche per il trattamento di lievi infiammazioni oculari e per dare sollievo in caso di congiuntivite, l’infiammazione della congiuntiva, la membrana che riveste il bulbo oculare e la superficie interna delle palpebre oppure in caso di sindrome dell’occhio secco, un disturbo che comporta una riduzione della lacrimazione ed espone l’occhio al rischio di malattie serie che possono comprometterne la funzione visiva. La congiuntivite batterica è facilmente distinguibile dalle altre forme di questa malattia per la ricca secrezione da cui è accompagnata, espressione della reazione del sistema immunitario che tenta di eliminare il germe. Si tratta di un disturbo più spesso monolaterale, almeno inizialmente (può facilmente contaminare l’altro occhio). Il sintomo principale della congiuntivite allergica è invece il prurito, che spinge il paziente a strofinare gli occhi, peggiorando la sintomatologia e aumentando il rischio d’infezioni microbiche.

In tutti questi casi, può essere utile l’applicazione di gocce oculari che contengano estratti vegetali di rosa canina rinfrescanti ed emollienti.

Fonti:
https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/rosa_canina1
https://www.ideegreen.it/olio-di-rosa-canina-proprieta-74262.html

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