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Pubblicato il 23 Agosto 2019 | Ultima modifica il 7 Ottobre 2020

Salute degli Occhi

Raggi ultravioletti: perché fare più attenzione agli occhi in estate

L’estate è una stagione particolarmente critica per la salute dei nostri occhi a causa della maggiore esposizione ai raggi solari, e nello specifico ai raggi ultravioletti (raggi UV), che in questo periodo dell’anno raggiungono la superficie terrestre con maggiore intensità.

In assenza di un’adeguata protezione solare, la possibilità di incorrere in episodi di secchezza oculare, arrossamenti, infiammazioni dolorose di congiuntiva e cornea è particolarmente alta. Nei casi più gravi, le condizioni climatiche del periodo estivo, intese non solo come maggiore esposizione ai raggi UV ma anche a temperature più calde vento e salsedine possono accentuare o provocare diverse patologie oculari come cataratta, degenerazione maculare e pterigio.

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UV, Raggi ultravioletti

I raggi UV sono radiazioni elettromagnetiche le cui lunghezze d’onda si situano tra quelle della luce visibile e quelle delle radiazioni ionizzanti (raggi X e raggi gamma; da 100 nm a 400 nm).

I raggi ultravioletti si dividono in tre tipi:

Raggi UV-A (315-400 nm). Rappresentano circa il 95% dei raggi UV che raggiungono la superficie terrestre e possono penetrare negli strati profondi dell’epidermide. Producono un’abbronzatura rapida ma temporanea, e causano la formazione di radicali liberi che alterano le cellule e le fibre di sostegno, provocando l’invecchiamento della pelle.

Raggi UV-B (280-315 nm). Rappresentano circa il 5% dei raggi UV, hanno una lunghezza d’onda intermedia, non superano gli strati superficiali della pelle e sono assorbiti dallo strato corneo. Sono indispensabili alla sintesi della vitamina D, producono abbronzatura e sono responsabili dei colpi di sole e possono provocare delle mutazioni nella struttura delle cellule.

Raggi UV-C (100-280 nm). Sono i più pericolosi per la salute umana ma fortunatamente non raggiungono la superficie terrestre poiché sono assorbiti dallo strato di ozono presente nell’atmosfera. Per questo motivo il buco dell’ozono è potenzialmente pericoloso.

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Struttura dell’occhio

L’occhio, o bulbo oculare, è un organo sferoidale incassato all’interno dell’orbita. La sua funzione è di percepire la luce trasportando le informazioni sotto forma d’impulsi elettrici al cervello. L’occhio è formato da parti interne, intermedie ed esterne.

  • Le parti interne sono composte dalla macula, dal nervo ottico e dalla retina;
  • Le parti intermedie sono invece formate dalla coroide, corpo vitreo, iride, umore acqueo, cristallino e uvea.
  • Infine, le parti interne dell’occhio si compongono di congiuntiva, cornea e sclera.

Effetti dei raggi uv sull’occhio

L’assorbimento dei raggi UV può provocare danni oculari, divisibili in effetti acuti ed effetti cronici. Gli effetti acuti riguardano la congiuntiva e la cornea e portano allo sviluppo di fotocheratite e fotocongiuntivite.

  • La fotocheratite determina dei danni a livello degli strati esterni della cornea causando dolore e visione ridotta. Appare dopo qualche ora dall’esposizione alla sorgente ed è reversibile. Infatti, i sintomi scompaiono entro un giorno o due.
  • La fotocongiuntivite attinica è un’infiammazione della cornea e della congiuntiva, insorge spesso in ambienti ad alta riflettenza con un periodo di latenza (periodo in cui la patologia non si è ancora manifestata) di qualche ora e dipende dalla durata dell’esposizione. Il periodo latente è di 4-12 ore dal momento dell’esposizione e i sintomi, come sabbia negli occhi, fotofobia, visione offuscata, lacrimazione e rossore si presentano alcune ore dopo l’esposizione. Questo danno, che implica la distruzione di cellule epiteliali della cornea, è reversibile in uno o due giorni.
  • Un altro disturbo che si riscontra è la fotocongiuntivite secca o più comunemente conosciuta come “occhio secco”. Essa consiste in una riduzione quantitativa e/o in un’alterazione qualitativa del film lacrimale e può provocare lesioni alle strutture esterne dell’occhio.

Gli effetti cronici sono quelli che coinvolgono il cristallino e la retina e portano allo sviluppo di:

  • pterigio, una crescita vascolare sulla superficie dell’occhio che rappresenta un comune inestetismo cosmetico con tendenza a infiammarsi
  • cataratta, ovvero perdita di trasparenza del cristallino porta a gravi problemi di vista.
  • melanoma oculare

Come proteggersi dai raggi solari

Uno dei modi più semplici ed efficienti per prevenire l’insorgenza o la progressione di varie malattie oculari è l’uso di adeguate lenti protettive a colorazione fissa o fotocromatiche, progettate per impedire che i raggi UV e la luce visibile ad alta energia raggiungano gli occhi.

Secondo gli standard europei, gli occhiali da sole sono considerati dispositivi di protezione individuali di prima categoria, in base al decreto legislativo 475/1992 e successive modificazioni. Come tali, gli occhiali da sole sono regolamentati dalle normative europee 89/686/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE, recepite in Italia dal suddetto D. Lgs 475/1992 e dal decreto legge 10/1997.

Gli occhiali da sole migliori sono quelli in grado di bloccare il 99% dei raggi UVB e il 95% di quelli UVA. Sono inoltre preferibili le lenti da sole polarizzate che, oltre a proteggere gli occhi al 100% dai raggi UV, abilitano una maggior nitidezza anche in lontananza, restituiscono ai colori una maggior saturazione e naturalezza e permettono di percepire maggiormente i contrasti.

Altri consigli preziosi

Oltre all’uso di occhiali da sole certificati, da indossare già dalla prima infanzia, è bene:

  1. Ridurre al minimo l’esposizione solare, evitando le ore più calde;
  2. Indossare un cappello con visiera anche se si utilizzano occhiali da sole, soprattutto in età pediatrica;
  3. Per chi utilizza lenti a contatto, prestare particolare attenzione alle modalità e alle situazioni di utilizzo;
  4. Utilizzare gocce oculari monodose ad azione lubrificante e senza conservanti, in grado di idratare la superficie oculare, rinfrescare la mucosa irritata e donare sollievo alla sensazione di secchezza oculare, legate all’iper-evaporazione lacrimale.
  5. Bere molta acqua e seguire un’alimentazione adeguata (ricca in vitamine e sali minerali) per evitare la disidratazione del corpo vitreo e idratare l’occhio dall’interno;
  6. Ricordarsi di usare un’adeguata protezione solare anche su palpebre e contorno occhi. Si tratta di zone delicate che vanno difese con una crema solare ipoallergenica e priva di profumazione.

Fonti dell’articolo
Navy Environmental Health Center 2510 Walmer Avenue Norfolk, Virginia 23513-2617. Ultraviolet Radiation Guide. Aprile 1992.
Matzeu. Il rischio da esposizione alla radiazione ultravioletta naturale e artificiale, Istituto Superiore di Sanità, pp. 33-38, 1998.
Shen J, Tower J. Effects of light on aging and longevity. Ageing Res Rev. 2019 May 30;53:100913. doi: 10.1016/j.arr.2019.100913.

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