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Pubblicato il 20 Giugno 2019 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Salute degli Occhi

Una cura alla cefalea oftalmica, quando l’emicrania dipende dagli occhi

La cefalea oftalmica è un disturbo molto fastidioso causato dall’improvviso restringimento dei vasi sanguigni dell’occhio, che si presenta con un forte mal di testa preceduto da una fase chiamata “aura”, caratterizzata dalla comparsa sia di problemi alla vista (flash luminosi, lampi di luce o scotomi scintillanti) che di natura neurologica (difficoltà nella parola, disturbi muscolari e della sensibilità). Durante l’aura visiva, che dura dai 20 ai 60 minuti, questi disturbi possono comparire tutti insieme, oppure singolarmente, lasciando poi spazio al dolore alla testa.

Questo tipo di cefalea non è quindi da confondere con i comuni sintomi dell’emicrania, come malessere generale, stanchezza e alterazioni dell’appetito, che possono presentarsi anche fin dal giorno prima.

La cefalea oftalmica, sia per il forte dolore sia per la poca percezione visiva, genera nel paziente molta ansia e preoccupazione. Raramente arriva a danneggiare la retina o i vasi sanguigni dell’occhio, tuttavia per ridurre il rischio di complicanze è bene seguire i consigli del medico di fiducia, anche per un maggior controllo della propria emotività, che in ogni caso non aiuta a calmare il dolore.

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Sintomi della cefalea oftalmica

Il mal di testa che accompagna l’emicrania oftalmica interessa solitamente solo un lato del viso e peggiora non solo durante lo sforzo fisico, come camminare velocemente o salire le scale, ma anche se si continua a svolgere il proprio lavoro abituale.

Il male compare entro circa un’ora dall’inizio dei problemi alla vista in modo molto intenso e pulsante, spesso associato a nausea, vomito e aumento della sensibilità a luce, suoni e rumori.

In sintesi, i principali sintomi correlati a questo disturbo sono quindi:

    • Dolore forte, intenso e pulsante a una parte della testa
    • Presenza di luci scintillanti, linee ondulate, fotopsie, macchioline scure che compaiono nel campo visivo
    • Visione offuscata o appannata
    • Difficoltà nel parlare
    • Problemi a muoversi nell’ambiente circostante
    • Formicolio alle braccia
    • Nausea, vomito e vertigini
    • Lacrimazione agli occhi
    • Fotofobia

Nella maggior parte dei casi, la cefalea oftalmica non è un problema grave, ma può diventare invalidante se gli attacchi diventano frequenti e durano molto tempo. A soffrirne maggiormente sono in genere le giovani donne con casi di emicrania in famiglia, ma non è escluso che possa manifestarsi anche nei giovanissimi e a volte persistere per molti anni.

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 Cause della cefalea oftalmica

In genere gli attacchi di cefalea oftalmica hanno una durata variabile dalle 4 alle 72 ore e, spesso, alla base di questo fenomeno ci sono difetti della vista (come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo) che provocano uno stato di affaticamento degli occhi, dando origine all’emicrania.

Inoltre, particolari patologie oculari (come la cataratta), l’infiammazione del nervo trigemino, l’ereditarietà, problemi di natura vascolare (vasodilatazione) o l’esito di alcune malattie sono fattori che possono rientrare tra le cause.

Cure, rimedi e trattamenti

In alcuni casi, il primo e miglior approccio terapeutico consiste nel cercare di evitare comportamenti che possano provocare la crisi, anche se spesso questo, come abbiamo visto, non è possibile.

Stress, inquinamento atmosferico, uso eccessivo del computer, esposizione alla luce del sole e al vento possono danneggiare i nostri occhi (con effetti come rossore, secchezza e irritazione) e, come conseguenza, scatenare un attacco di emicrania. In questi casi, l’uso di specifici colliri a base di benzalconio cloruro o di nafazolina cloridrato sono un valido aiuto per alleviare il bruciore e l’eccessiva lacrimazione.

Nel frattempo, è comunque importante escludere che alla base ci siano gravi problemi agli occhi, le conseguenze di un ictus o di un trauma cranico. Una volta accertata la diagnosi, uno specialista, in base alla frequenza degli attacchi, all’età del paziente e alle sue indicazioni, deciderà l’iter terapeutico più adatto (fra antidolorifici, antinfiammatori o vasocostrittori e beta bloccanti che rilassano i vasi sanguigni). Anche analgesici, antiemetici contro la nausea, antidepressivi e anticonvulsivanti possono aiutare a calmare l’emicrania.

Se siamo in presenza di difetti visivi, l’utilizzo di opportuni occhiali da vista è la miglior strategia da adottare, mentre nel caso di patologie oculari, è possibile optare per la strada chirurgica o farmacologica a seconda ovviamente della gravità della situazione.

Fonti

https://www.iapb.it/cefalea-oftalmica
https://www.clinicabaviera.it/blog/salute-degli-occhi/cefalea-oftalmica/ 
https://www.humanitasalute.it/in-salute/benessere-casa-e-lavoro/66565-di-che-emicrania-sei/
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/19492
https://scienzaesalute.blogosfere.it/post/551672/lemicrania-oftalmica-sintomi-e-rimedi

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