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Pubblicato il 5 Settembre 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Colesterolo

Latte, yogurt e colesterolo: ecco quali latticini scegliere

Il colesterolo è una sostanza grassa che serve all’organismo per funzionare bene. È una molecola a struttura complessa e particolare. Oltre ad essere prodotto a livello epatico (colesterolo endogeno), una parte viene introdotta a seguito di un’alimentazione a base di cibi con alto contenuto di grassi animali (colesterolo esogeno).

In caso di ipercolesterolemia è istintivo e altamente consigliato ridurre il consumo di prodotti di origine animale. Formaggi, latte, yogurt e colesterolo non vanno certo d’accordo ma in realtà la quantità di questa sostanza e di grassi nei latticini può variare in base:

  • All’animale di provenienza.
  • Al livello di scrematura che permette di privare il latte della componente grassa.
  • Al periodo di stagionatura che, riducendo l’idratazione dell’alimento aumenta la concentrazione dei nutrienti quindi anche grassi e colesterolo.

Lactoflorene colesterolo

Latte e colesterolo, quale scegliere?

Analizzando le tabelle dei valori nutrizionali si ricava che il contenuto di colesterolo in 100 gr di latte è il seguente:

  • Nel latte di capra è 10 mg
  • Nel latte di pecora 11mg
  • Nel latte vaccino 11 mg

Dunque, la variabilità, è minima.
Se non specificato nell’etichetta alimentare, per latte si intende esclusivamente quello della femmina bovino.

Il processo di scrematura del latte consente di allontanare la componente lipidica e ciò si ottiene tramite centrifugazione che, essendo un procedimento fisico e non chimico, non altera la composizione dei nutrienti del latte. In base alla quantità di grassi allontanati con tale processo, si distingueranno in commercio tre tipi di latte:

  • Il latte parzialmente scremato con una concentrazione di grassi che varia tra 1,5 e 1,8 % e 7 mg di colesterolo in 100 ml
  • Il latte scremato che deve contenere meno dello 0,3% di grassi e 2 mg di colesterolo in 100 ml

I prodotti parzialmente o totalmente scremati sono dunque da prediligere in caso di ipercolesterolemia in quanto, il colesterolo essendo un lipide, viene in gran parte allontanato dal processo di scrematura.

  • Il latte intero, non subendo il processo di scrematura, contiene la parte grassa invariata che in concentrazione superiore al 3,5% con un apporto di 11mg di colesterolo e, pertanto, il più sconsigliato in caso di ipercolesterolemia.

yogurt e colesterolo

Yogurt e colesterolo, un legame che funziona

Lo yogurt si ottiene dalla fermentazione del latte ad opera di batteri selezionati che vengono appositamente aggiunti. Può essere intero, parzialmente scremato o scremato a seconda del tipo di latte da cui deriva e di cui presenterà gli stessi valori nutrizionali. Quindi, se in un vasetto di 100 ml di yogurt parzialmente scremato ci sono circa 6 mg di colesterolo possiamo ritenerlo in una quantità minima rispetto ai 300 mg corrispondenti ai livelli massimi di colesterolo consigliati nella nutrizione giornaliera di un individuo adulto.
Considerando anche che lo yogurt ha una miglior digeribilità del latte si può consumare quotidianamente senza problemi.

Attenzione ai formaggi

Per quanto riguarda i formaggi, mediamente contengono elevati livelli di colesterolo (60-100 mg per 100g) ma, la stagionatura, fa si che i formaggi freschi siano più adeguati al consumo per soggetti con tendenza a ipercolesterolemia in quanto più poveri di grassi saturi e colesterolo rispetto ai formaggi stagionati. La porzione raccomandata è di 50 grammi di formaggio stagionato e di 100 grammi di formaggio fresco, con una frequenza di 2 volte alla settimana.

Concludendo, nell’ipercolesterolemia, latticini e formaggi non devono essere eliminati ma solo consumati nella corretta quantità e frequenza e, preferibilmente, scegliendo quelli a minor contenuti di grassi e colesterolo.

Oltre a queste variazioni nelle abitudini alimentari, potrebbe esserci d’aiuto, per mantenere i valori di colesterolo nella normalità, assumere quotidianamente specifici integratori.

Integratori per il colesterolo

Appositamente studiati per intervenire sui valori di colesterolo, vengono formulati associando varie sostanze che, concorrendo tutte alla stessa finalità, aumentano il loro effetto. Per trattare l’ipercolesterolemia e, parallelamente, ridurre il rischio cardiovascolare, vengono utilizzate le seguenti sostanze:

  • Il riso rosso fermentato importante statina vegetale in grado di inibire la sintesi di colesterolo.
  • Fermenti lattici: mantengono la flora intestinale in equilibrio. Una giusta flora batterica (ed in particolare il Bifidobacterium Longum BB536) riduce il riassorbimento intestinale di colesterolo con conseguente riduzione dei suoi valori nel sangue.
  • Un’integrazione di vitamina PP (Niacina) o vitamina B3 è importante poichè diminuisce i livelli plasmatici di colesterolo LDL (che è nocivo) ed alza quelli dei colesterolo HDL (che ha una azione benefica).
  • Coenzima Q10: è una sostanza fisiologicamente presente nel nostro corpo che esercita, sul muscolo cardiaco, un’azione importante in quanto aumenta l’energia disponibile all’attività cardiaca. È anche un potente antiossidante che protegge le strutture cellulari dall’azione dei radicali liberi.

Fonte articolo: 1) Tahri et al., Effects of three strains of bifidobacteria on cholesterol, Lett Appl Microbiol. 1995 Sep;21(3):149Di notevole interesse al fine di abbassare il colesterolo è il riso rosso fermentato

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