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Pubblicato il 26 Gennaio 2019 | Ultima modifica il 15 Settembre 2020

Colesterolo

I vantaggi della frutta secca per prevenire il colesterolo cattivo

È buona e fa bene alla salute del cuore combattendo il colesterolo alto. Scopri quali sono i segreti della frutta secca e perché vale la pena di mangiarne un po’ tutti i giorni!

Non importa che siano noci, mandorle o anacardi: la frutta secca aiuta a combattere il colesterolo alto. Non solo: fra tutti i tipi di colesterolo riesce a tenere a bada quello che circola nel sangue trasportato dalle Ldl (Low Density Lipoproteins, lipoproteine a bassa densità), cioè quello considerato “cattivo”. Il merito è delle sostanze presenti al loro interno, fra cui spiccano i fitosteroli, le fibre solubili e il precursore degli omega 3 di cui l’organismo ha bisogno per mantenersi in salute – l’acido alfa-linolenico (Ala).

Inoltre, la frutta secca protegge la salute cardiovascolare anche grazie ai suoi micronutrienti, in particolare i minerali. Insomma, quando si tratta di prendersi cura del cuore i motivi per mangiarne una manciata al giorno non mancano.

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Frutta secca e colesterolo: le prove del legame

Le prove dell’esistenza di un’utile correlazione tra il consumo di frutta secca e colesterolo nel sangue arrivano da numerosi studi scientifici. Già nel 2015 un gruppo di ricercatori guidato da Dariush Mozaffarian, esperto della Tufts University di Boston noto per la sua esperienza nel campo della relazione tra alimentazione e salute cardiovascolare, ha cercato di fare il punto della situazione, giungendo alla conclusione che mangiare tutti i giorni frutta secca riduce sia i livelli di colesterolo totale sia quelli di colesterolo cattivo.

Altri ricercatori si sono concentrati sulle ricerche condotte su tipi specifici di frutta secca per il colesterolo. Nel 2016, per esempio, un gruppo canadese di esperti ha confermato che il consumo di mandorle è associato alla riduzione di colesterolo totale e cattivo. Ma né l’analisi condotta da Mozaffarian e collaboratori né quelle pubblicate in seguito hanno chiuso il capitolo delle ricerche sui benefici della frutta secca per il colesterolo. Nuovi studi hanno portato a nuove conferme; nel 2017, per esempio, una ricerca condotta negli Stati Uniti ha confermato che il consumo di anacardi è associato alla riduzione del colesterolo totale e cattivo.

Perché la frutta secca abbassa il colesterolo?

Fra le sostanze presenti nella frutta secca, l’Ala gioca un ruolo importante contro il colesterolo. A confermarlo è anche l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che si occupa di approvare le dichiarazioni sui benefici per la salute che possono essere associate a un nutriente. Nel caso dell’Ala, l’Efsa ha approvato la dichiarazione secondo cui “l’Ala contribuisce a mantenere i livelli di colesterolo ematico nella norma”.

Come accennato, però, nella frutta secca sono presenti anche altre sostanze che possono aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo, in particolare fitosteroli e fibre solubili. Queste ultime potrebbero aiutare a limitarne l’assorbimento; quelle più utili sono quelle in grado di formare gel dalla consistenza molto viscosa. I fitosteroli, invece, sono sostanze di origine vegetale simili al colesterolo che sembrano aiutare a ridurre le Ldl attraverso 3 meccanismi:

  • diminuendo l’assorbimento del colesterolo presente negli alimenti;
  • favorendo l’eliminazione del colesterolo attraverso la bile* e aumentando il riassorbimento epatico del colesterolo cattivo;
  • influenzando l’attività di molecole responsabili del trasporto del colesterolo nelle cellule intestinali.

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Frutta secca e colesterolo: i benefici per il cuore

Accanto agli studi che hanno associato il consumo di frutta secca alla riduzione del colesterolo, altri hanno dimostrato che può essere effettivamente utile per prevenire i disturbi cardiovascolari per cui il colesterolo alto rappresenta un fattore di rischio. In particolare, chi consuma più frutta secca sembra correre un minor rischio di eventi cardiovascolari.

I buoni motivi per inserire la frutta secca nella propria alimentazione quotidiana non sembrano davvero mancare. Attenzione, però: si tratta di un alimento piuttosto calorico, e per questo è bene non abusarne. Piuttosto, è possibile inserire una porzione di frutta secca all’interno di una dieta varia in cui siano presenti anche alimenti nutrienti in grado di tenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare, come pesce ricco di omega 3 e olio extravergine d’oliva.

Fonti:
– Coates AM et al. Nuts and Cardiovascular Disease Prevention. Curr Atheroscler Rep. 2018 Aug 9;20(10):48. doi: 10.1007/s11883-018-0749-3
– *Di Benedetto R et al. Efficacia e sicurezza d’uso degli alimenti contenenti fitosteroli. Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari- Istituto Superiore di Sanità: http://alimentazione.fimmg.org/approfondimenti_mese/2008/fitosteroli.pdf
– Del Gobbo LC et al. Effects of tree nuts on blood lipids, apolipoproteins, and blood pressure: systematic review, meta-analysis, and dose-response of 61 controlled intervention trials. Am J Clin Nutr. 2015 Dec;102(6):1347-56. doi: 10.3945/ajcn.115.110965
– de Jong A et al. Metabolic effects of plant sterols and stanols. J Nutr Biochem 2003;14(7):362-9
– EU Register on nutrition and health claims. https://goo.gl/k48T7L. 02/01/19
– Levy E et al. Intestinal cholesterol transport proteins: an update and beyond. Curr Opin Lipidol 2007;18(3):310-8.
– Mah E et al. Cashew consumption reduces total and LDL cholesterol: a randomized, crossover, controlled-feeding trial. Am J Clin Nutr. 2017 May;105(5):1070-1078. doi: 10.3945/ajcn.116.150037
– McRorie JW Jr and McKeown NM. Understanding the Physics of Functional Fibers in the Gastrointestinal Tract: An Evidence-Based Approach to Resolving Enduring Misconceptions about Insoluble and Soluble Fiber. J Acad Nutr Diet. 2017 Feb;117(2):251-264. doi: 10.1016/j.jand.2016.09.021
– Musa-Veloso K et al. The effects of almond consumption on fasting blood lipid levels: a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials. J Nutr Sci. 2016 Aug 16;5:e34. ECollection 2016. doi: 10.1017/jns.2016.19
– Ros E et al. Beneficial effects of walnut consumption on human health: role of micronutrients. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2018 Nov;21(6):498-504. doi: 10.1097/MCO.0000000000000508
– Salas-Salvadó J et al. Dietary fibre, nuts and cardiovascular diseases. Br J Nutr. 2006 Nov;96 Suppl 2:S46-51. https://goo.gl/nV1ZdJ

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