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Pubblicato il 6 Ottobre 2021 | Ultima modifica il 19 Ottobre 2021

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Cambio di stagione e caduta dei capelli, quale connessione?

La caduta di capelli, fino a un centinaio al giorno per le chiome più folte, va considerata un processo fisiologico di ricambio della capigliatura.
Come tutti i corpi viventi, il capello nasce, cresce e muore, ed in condizioni fisiologiche il bulbo pilifero ne produrrà un altro con identiche caratteristiche.

Nel corso del suo ciclo vitale, un capello sano attraversa tre fasi:

  • La fase Anagenica nella quale le cellule che costituiranno il capello vengono prodotte e crescono nel follicolo. Generalmente questa fase dura 4 anni negli uomini e fino a 7 nelle donne.
  • La fase Catagenica, nella quale il follicolo cessa la riproduzione delle cellule e rimane in “stand-by” in quanto non riceve più nutrimento dal follicolo. In questa fase intermedia che dura mediamente 15 giorni il capello né cade, né cresce ma rimane nel cuoio capelluto.
  • La fase Telogenica che interrompe qualsiasi attività riproduttiva, anticipa la morte e quindi la caduta del capello stesso. In questa fase il capello morto è sostenuto unicamente dal follicolo e dal bulbo pilifero ed in condizione di cuoio capelluto sano, la caduta del capello non si manifesta prima di 120 giorni.

Successivamente alla caduta ed in assenza di fattori nocivi, la matrice provvederà a rientrare in fase anagenica ricominciando il ciclo vitale del capello, che si ripete in ogni follico pilifero per circa 20 volte nell’arco della vita di un individuo.

Caduta di capelli stagionale

Mediamente sulla nostra testa risiedono centomila follicoli. Ogni follicolo, o unità follicolare, ospita una media di 2/3 capelli, a seconda di quanto sia folta la capigliatura presa in esame.
Nel corso dell’anno, ed in particolar modo durante i mesi primaverili (aprile-maggio) ed in autunno (da settembre a novembre), si può notare un aumento nella perdita e nella caduta dei capelli.

In media ci vogliono circa 3 mesi per verificare il miglioramento od il peggioramento della salute della cute e quindi del capello.

Secondo gli esperti, la caduta stagionale che avviene in primavera è dovuta al troppo freddo a cui il capo è stato esposto nei mesi invernali, portando ad una riduzione del diametro dei vasi sanguigni attraverso cui scorre il sangue che irrora il cuoio capelluto (detta vasocostrizione).

Durante l’estate, a causa della quantità di luce solare assorbita dalla nostra capigliatura, si verifica un accumulo di radicali liberi che danneggiano i bulbi piliferi. Per tale motivo ha senso che dopo 90 giorni, ovvero nel periodo autunnale, si possano verificare episodi di diradamento e successiva caduta.

In linea generale, la caduta stagionale dei capelli è da ritenersi un avvenimento fisiologico legata al ricambio naturale.

Cause della caduta dei capelli

Oltre a quanto detto, esistono altre ipotesi che spiegherebbero le cause della caduta dei capelli e le più accreditate ci sono:

  • Cause genetiche: si pensa che questo processo avviene poiché strettamente correlato al cambio del pelo, distintivo dei mammiferi;
  • L’alterazione del rapporto ore luce/buio: alcuni esperti di tricologia credono che la modifica di questo rapporto porti ad uno sbilanciamento ormonale che causa la perdita;
  • Cause psicologiche e sociologiche: l’autunno è il periodo in cui si ritorna alla solita routine quotidiana dopo le vacanze estive, fatta di ritmi frenetici, stressanti e caratterizzato dal ritorno al lavoro in città inquinate, in cui lo smog gioca una parte molto importante nel processo di diradamento e perdita.

La caduta anomala dei capelli può anche essere legata ad altri fattori, come:

  • Carenza di sostanze nutritive. Le proteine e particolarmente la cheratina sono fondamentali per la nutrizione, quindi una corretta alimentazione che privilegia l’apporto vitaminico, una riduzione drastica di fumo e di alcol renderanno i capelli più forti e sani.
  • Inquinamento atmosferico, sempre più alto negli ultimi anni. Questo fenomeno infatti viene considerato come causa di una precoce della caduta dei capelli perché accorcia il ciclo di vita del capello facendolo cadere prematuramente.
  • Eccessivi lavaggi che irritano il cuoio capelluto, indeboliscono e facilitano la caduta dei capelli.
  • Cambiamenti ormonali, diabete, ipertiroidismo e problemi del sistema immunitario

Fino a che punto è normale la perdita di capelli?

Per molte persone la perdita di capelli è una situazione che può portare ad uno stato di preoccupazione e demoralizzazione. Vedere la nostra chioma sfoltirsi può essere abbastanza allarmante, spingendoci a prenotare una visita specialistica.

I fattori a cui prestare attenzione per capire se la perdita di capelli potrebbe essere preoccupante sono i seguenti:

  • Quantità. È fisiologico perdere fino a un massimo di 100 capelli, specie in prossimità dei cambi di stagione. Infatti, i capelli che cadono sono quelli arrivati alla fine del loro ciclo di crescita e vengono rimpiazzati da nuovi capelli prodotti dai bulbi piliferi all’interno dei follicoli.  Se invece la perdita di capelli si protrae nel tempo, o addirittura inizia a notarsi il diradamento dei capelli, significa che siamo in presenza di un’alterazione del ciclo di ricrescita dei capelli che richiede una visita tricologica.
  • Tempo. Se la caduta anomala dei capelli persiste da due mesi o più, questo può essere un segnale da non sottovalutare, perché significa che non si tratta di un fenomeno passeggero.
  • Periodo. Se capita di perdere molti capelli nelle stagioni di passaggio, ovvero in autunno o in primavera, si può stare relativamente tranquilli: si tratta infatti di un processi di ricambio stagionale. Se invece la caduta si verifica in altri periodi dell’anno, meglio approfondire sottoponendosi a una visita da parte di un esperto.
  • Chiazze o diradamenti. Se oltre alla caduta dei capelli si nota la comparsa di chiazze prive di capelli, o comunque importanti diradamenti, si può trattare di un tipo di alopecia. Si parla di alopecia seborroica quando è determinata da un mal funzionamento delle ghiandole sebacee, mentre di alopecia androgenetica quando è legata a fattori ereditari. In ogni caso, una visita specialistica è d’obbligo, così da trovare una cura mirata per risolvere il problema.
  • Stile di vita. Infine, per capire se è bene sottoporre la caduta di capelli ad un esperto, bisogna pensare alle abitudini e allo stile di vita seguito nell’ultimo periodo. Se si ha alle spalle un forte stress, un trauma importante o un netto cambiamento all’interno dell’alimentazione, si potrà più facilmente individuare una potenziale causa del problema.

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Gli integratori per prevenire la caduta dei capelli

  • La vitamina A vanta proprietà benefiche per il capello, perché lo nutre ed aiuta a prevenirne l’invecchiamento. Questa vitamina, inoltre, rafforza il sistema immunitario. Una carenza di vitamina A può provocare forfora e capelli secchi, conseguenza di un ispessimento del cuoio capelluto e di accumulo di sudore superficiale. Carote, cavoli, zucche, broccoli sono preziosa fonte di questa vitamina.
  • Le vitamine del gruppo B, in generale, aiutano a mantenere i capelli in buone condizioni di salute. Una carenza grave di Vitamina B (ipovitaminosi) comporta capelli grassi, forfora, capelli spenti e calvizie; fonti di vitamina B sono i fagioli, le uova, le verdure in genere, i cereali integrali e le alghe.
    Tra le vitamine del gruppo B si ricordano:

    • Vitamina B1: vanta un potere energizzante del cuoio capelluto;
    • Vitamina B2 e B5: danno lucentezza ai capelli sfibrati e sono usate contro le doppie punte;
    • Vitamina B3 (o vitamina PP): agisce con proprietà ristrutturante sulla capigliatura;
    • Vitamina B12: ossigena il bulbo pilifero a vantaggio di una crescita sana del capello.
  • La vitamina C favorisce la circolazione del sangue al cuoio capelluto e ai follicoli: per questo motivo potrebbe accelerare la ricrescita dei capelli. É onnipresente nella frutta e nella verdura, in particolare in limoni, arance e carote.
  • La vitamina E è un potente antiossidante che aumenta l’assorbimento di ossigeno nelle cellule del corpo: una buona circolazione a livello del cuoio capelluto è fondamentale per impedire la perdita di colore e lucentezza dei capelli. La sua azione antiossidante serve per garantire la salubrità generale dei capelli. Si trova soprattutto negli oli vegetali, nel germe di grano, nelle mandorle, nelle nocciole, nelle arachidi e nelle noci.
  • Anche la vitamina H sembra essere d’interesse tricologico: stimola infatti la crescita del capello. Si può trovare nelle uova, nel pollo, negli spinaci e nelle arachidi.

Fonti:

  • DiMarco G, McMichael A. Hair Loss Myths. J Drugs Dermatol. 2017 Jul 1;16(7):690-694.
  • Patel DP, Swink, Castelo-Soccio L. A Review of the Use of Biotin for Hair Loss. Skin Appendage Disord. 2017 Aug;3(3):166-169. doi: 10.1159/000462981. Epub 2017 Apr 27.
  • Leite MGA, Maia Campos PMBG. Photoprotective Effects of a Multifunctional Hair Care Formulation Containing Botanical Extracts, Vitamins and UV Filters. Photochem Photobiol. 2018 May 4. doi: 10.1111/php.12932.
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