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Pubblicato il 31 Gennaio 2019 | Ultima modifica il 16 Gennaio 2020

Benessere Psicofisico

Alla scoperta della nutrigenomica, la dieta del Dna

Le molecole che si nascondono nel cibo influenzano l’espressione dei nostri geni. La dieta nutrigenomica sfrutta questa relazione per promuovere un buono stato di salute. Scopriamo in cosa consiste e cos’è la dieta del Dna.

Quello che mangiamo influenza l’espressione dei nostri geni. È questo il principio su cui si basa la dieta nutrigenomica. Capita, però, che su questa particolare dieta venga fatta un po’ di confusione. E potrebbe anche capitare che per dieta del Dna non si intenda la dieta nutrigenomica, ma un regime alimentare personalizzato basato sulle caratteristiche genetiche individuali – quelle rilevabili, per intenderci, con i test genetici. Meglio quindi cercare di fare un po’ di chiarezza partendo dai concetti di base, in particolare dalla differenza tra nutrigenomica e nutrigenetica.

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Dieta nutrigenomica e nutrigenetica

Una dieta del Dna personalizzata sulle base delle caratteristiche genetiche di un individuo si basa sulla nutrigenetica, la scienza che studia in che modo le differenze a livello dei geni influenzano la risposta a un determinato tipo di alimentazione. La nutrigenomica consiste invece nello studio dell’influenza dei nutrienti sull’espressione dei geni e sui fenomeni che ne derivano.

Quindi la dieta nutrigenomica non ci dice cosa mangiare in base alle nostre caratteristiche genetiche, ma ci spiega in che modo quello che mangiamo influenza i processi che si verificano nel nostro organismo e, quindi, il nostro stato di salute. Una dieta del Dna così intesa non è quindi un regime alimentare messo a punto dopo un test genetico. Piuttosto, la dieta nutrigenomica può essere paragonata a un trattamento farmacologico; mentre però un farmaco agisce in modo selettivo su un numero limitato di processi biologici, i nutrienti e gli altri componenti bioattivi della dieta nutrigenomica possono influenzare bersagli diversi con differenti specificità.

dieta del dna

I principi attivi della dieta nutrigenomica

Con le conoscenze scientifiche oggi a disposizione non è ancora possibile elencare regole precise che definiscano i principi della dieta nutrigenomica. Quello che si sa è che i componenti del cibo possono interagire con i processi che si realizzano nelle cellule.

Un esempio è quello della vitamina A, che controlla l’espressione dei geni interagendo con specifiche molecole. Folati, resveratrolo, curcumina, polifenoli del tè e sulforafano, influenzano invece la metilazione del Dna – una delle cosiddette modificazioni epigenetiche che controllano l’espressione dei geni. O, ancora, alcuni componenti del cibo possono influenzare il microbioma intestinale, cioè i geni dei batteri che vivono nell’intestino.

La dieta nutrigenomica è efficace?

I benefici di una dieta nutrigenomica possono essere molti e molto diversi fra loro. Una dieta basata sui principi della nutrigenomica può ad esempio aiutare a combattere patologie associate all’invecchiamento legate a cambiamenti epigenetici. Inoltre l’interazione tra il microbioma e il metabolismo di sostanze di origine alimentare come la fosfatidilcolina e la carnitina influenza il rischio cardiovascolare. Anche gli alimenti funzionali (come i legumi, il pomodoro, le noci, il salmone e lo yogurt) giocano un ruolo chiave nell’attivare o bloccare determinati geni.

Gli esempi che si potrebbero fare sono molti. Per il momento è però più facile pensare a una dieta del Dna basata sulla nutrigenetica che sulla nutrigenomica. Il primo esempio di un approccio di questo tipo riguarda la fenilchetonuria, una patologia causata da un singolo difetto genetico, che può essere gestita efficacemente seguendo una dieta a basso contenuto di fenilalanina. Scoprendo di essere portatori di un gene che aumenta i rischi associati all’assunzione eccessiva di sodio si può invece essere più motivati a limitare l’uso del sale.

I principi della dieta nutrigenomica trovano invece un’applicazione più ampia non strettamente legata alle caratteristiche genetiche individuali. Le sue solide basi scientifiche la rendono ben diversa dalle tante “fad diet” – diete miracolose e poco affidabili basate sulle mode del momento. La dieta nutrigenomica, in fondo, conferma un detto vecchio di secoli, “siamo quello che mangiamo”, spiegando che alla sua base c’è l’influenza del cibo sui nostri geni.

 

Fonti articolo:
– Mathers JC. Nutrigenomics in the modern era. Proc Nutr Soc. 2017 Aug;76(3):265-275. doi: 10.1017/S002966511600080X
– Nielsen DE and El-Sohemy A. Disclosure of genetic information and change in dietary intake: a randomized controlled trial. PLoS One. 2014 Nov 14;9(11):e112665. doi: 10.1371/journal.pone.0112665
– Rescigno T et al. Bioactive Nutrients and Nutrigenomics in Age-Related Diseases. Molecules. 2017 Jan; 22(1): 105. doi: 10.3390/molecules22010105

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