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Pubblicato il 8 Agosto 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

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Cause e rimedi per i fastidi da reflusso acido

Il reflusso acido è la comune definizione del disturbo associato alla malattia da reflusso gastroesofageo. Questo tipo di patologia colpisce quasi 1 individuo su 3 della popolazione occidentale, generalmente concentrandosi nella fascia di età oltre i 40 anni ma è sempre più diffusa e in costante aumento.

La malattia può manifestarsi in vari sintomi che possono essere raggruppati in sintomi tipici, atipici ed extra-esofagei. I principali sono eruttazione, gonfiore, disagio generale dopo aver mangiato, spesso accompagnato da mal di stomaco e bruciore alla bocca dello stomaco e alla base della gola. Quelli con la più alta specificità per il reflusso acido sono rigurgito acido e bruciore di stomaco.

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Le cause del reflusso acido:

  • Malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore
  • Patologie correlate al reflusso acido come ernia iatale e infezione da Helycobacter Pilori (batterio che provoca un’infiammazione prolungata alle pareti dello stomaco)
  • Stress
  • Pasti affrettati e distratti
  • Masticazione insufficiente
  • Gravidanza poiché il feto può ridurre il funzionamento del restringimento dell’esofago dopo il pasto
  • Forte sovrappeso
  • Avere un PH nello stomaco non abbastanza acido
  • Una dieta scorretta con cibi che incrementano la possibilità di reflusso
    • Caffè
    • Cioccolato
    • Cibi fritti
    • Pomodoro
    • Agrumi
    • Cibi piccanti
    • Bevande gassate
    • Alcol

Infatti contrariamente a quanto si pensa, spesso, non è un eccesso di acidità dell’ambiente dello stomaco a provocare un reflusso acido.

La digestione inizia effettivamente ancor prima dell’assunzione del primo boccone di cibo, dal momento che il solo pensiero di mangiare è sufficiente per stimolare le ghiandole salivari nella bocca e le ghiandole gastriche nello stomaco. Questo meccanismo si attua per far in modo che i succhi gastrici scorrano preventivamente e preparino l’ambiente all’arrivo del cibo. La masticazione rompe il cibo in pezzi più piccoli prima che venga inghiottito e passi attraverso lo sfintere esofageo inferiore, per raggiungere lo stomaco. Una volta lì, lo sfintere esofageo inferiore si chiude intrappolando il cibo nello stomaco dove avviene il processo di digestione dei macronutrienti.

Inoltre il PH acido è necessario a uccidere microbi, lieviti e possibili batteri patogeni ingeriti. Senza un pH basso, ossia acido, c’è meno efficienza nell’uccidere questi microrganismi e di conseguenza è maggiore la possibilità che prosperino. Ad esempio, le popolazioni di H. pylori, un comune patogeno umano cronico, possono aumentare. Inoltre c’è anche più possibilità di migrazione batterica dall’intestino tenue fino allo stomaco (una condizione nota come eccessiva crescita batterica intestinale). Studi recenti hanno provato che alcune terapie farmacologiche con inibitori della pompa protonica alterano il microbioma intestinale. Per ripristinarne l’equilibrio è necessaria un’integrazione di fermenti lattici vivi ad azione probiotica che colonizzano l’intestino favorendo il benessere dell’organismo.

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I rimedi per il reflusso acido sono:

  • Mangiare senza distrazioni e masticare il cibo sufficientemente, in modo che sia ben sminuzzato e amalgamato alla saliva. La saliva infatti contiene pepsina che è un enzima con funziona digestiva che si ritroverà anche nello stomaco e intestino
  • Non consumare pasti abbondanti per evitare il malfunzionamento della valvola esofagea inferiore
  • Eliminare dalla dieta gli alimenti che favoriscono il reflusso acido
  • Bere lontano dai pasti
  • Favorire alimenti fermentati come yogurt, kefir e aceto di mele rispetto a quello di vino.
  • Assumere complessi di probiotici che permettono di mantenere una flora batterica sana ed equilibrata. Dall’equilibrio del microbioma, infatti, dipende la nostra intera salute ed inoltre, in caso di migrazione batterica causata dalla bassa acidità dello stomaco non si presentino problematiche di proliferazione di batteri “‘cattivi’.
  • Non coricarsi prima di due ore dopo i pasti per favorire lo scorrimento della digestione
  • Usare un cuscino che permetta alla testa e parte del busto di essere sollevata 10/15 cm rispetto al corpo
  • Fare attività fisica ma non troppo intensa

Fonti:
Nutritional Interventions for Gastroesophageal Reflux, Irritable Bowel Syndrome, and Hypochlorhydria: A Case Report https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4991651/
Proton pump inhibitors alter the composition of the gut microbiota. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26719299

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