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Pubblicato il 10 Febbraio 2019 | Ultima modifica il 30 Gennaio 2020

Salute Orale

Bruxismo diurno: come riconoscerlo e fermarlo

Il termine bruxismo indica l’atteggiamento di chi tende a digrignare o serrare i denti in maniera involontaria. Questo è causa di tensioni muscolari, dolori facciali e a livello delle articolazioni mandibolari, usura precoce dei denti fino a rischio di frattura, e contratture muscolari nella zona di collo e spalle.

Quando si parla di bruxismo viene naturale associarlo al serramento dei denti durante il sonno. In realtà lo stesso può accadere anche nello stato di veglia. In questo caso prende il nome di bruxismo diurno. Si tratta di una cosiddetta “attività para-funzionale” in quando compiuta al di fuori delle funzioni della bocca, senza una motivazione come per esempio può essere quella di masticare un chewing-gum, e che si stima possa interessare fino al 30 per cento della popolazione.

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Le cause del bruxismo diurno

Non è chiaro cosa sia il bruxismo secondario e primario. È sinonimo di bruxismo notturno e diurno?

Il bruxismo secondario può essere dovuto a condizioni psichiatriche patologiche o all’uso di farmaci antidepressivi e sostanze stimolanti.

Secondo le più recenti teorie il bruxismo primitivo è invece il riflesso di stress, tensioni nervose e ansia. Questo è ancor più vero per il bruxismo diurno, frequente in individui che “scaricano” le tensioni a livello mascellare e cervicale. Può verificarsi in un periodo particolarmente difficile ma anche diventare un’abitudine involontaria.

Nonostante questo in genere chi soffre di bruxismo diurno ne è consapevole, contrariamente a quanto accade per quello notturno. Va detto poi che chi soffre di bruxismo notturno molto probabilmente tenderà a “bruxare” anche durante il giorno; questo interferisce con il livello di attenzione e concentrazione, determinando uno stato di stanchezza precoce.

Altra causa del bruxismo diurno è la tensione legata alle competizioni sportive; esiste, infatti, una stretta correlazione tra la pratica di sport, specie a livello agonistico, e la tendenza al bruxismo.

In questi casi a lungo andare le ripercussioni del disturbo si fanno sentire sulla struttura muscolare di tutto il corpo, fino alla schiena e all’addome. Le tensioni muscolari di collo, testa e spalle interferiscono con la resa nello sport e con la concentrazione, sottraggono energia e quindi aumentano la fatica.

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Come rimediare al bruxismo diurno

Dal punto di vista meccanico per prevenire l’usura dei denti è possibile ricorrere a un “bite”, un dispositivo da applicare su una delle due arcate dentali durante il giorno.

Rispetto al bite notturno, si tratta di dispositivi più sottili e leggeri, pressoché invisibili. Il materiale termoplastico di cui sono composti permette un adagiamento confortevole su ogni dente, assicurando allo stesso tempo una elevata solidità. Utilizzando ogni giorno il bite per i denti la muscolatura si rilassa, intervenendo in maniera benefica anche sulla postura.

Accanto a questo è opportuno considerare la possibilità di ricorrere alla pratica di discipline che facilitano uno stato di rilassamento come yoga o meditazione. È, inoltre, necessario individuare le cause e tentare di intervenire.

Tecniche di biofeedback e training autogeno possono aiutare a contrastare le emozioni negative e tenere sotto controllo gli stati ansiosi. Per quanto riguarda lo stile di vita è utile ridurre il consumo di alcolici e bevande eccitanti, così come introdurre un esercizio fisico regolare. Importante anche cercare di intervenire volontariamente sul bruxismo diurno o notturno, con un lavoro di autoconsapevolezza: durante il giorno prestare attenzione alla tendenza a serrare i denti e mantenere il più possibile una posizione di riposo con labbra chiuse e denti separati.

Per acquisire questa consapevolezza la terapia cognitivo-comportamentale permette di ottenere benefici a lungo termine ed è considerata una delle migliori opzioni terapeutiche. 

Fonti:
www.toscanamedica.org
www.dentaljournal.it

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