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Pubblicato il 10 Dicembre 2019 | Ultima modifica il 31 Dicembre 2019

Salute Orale

Cos’è la necrosi dentale e come si riconosce un trauma ai denti

Per necrosi s’intende l’insieme di fattori che portano ad alterazioni strutturali come morte cellulare e degradazione dei tessuti sani con conseguente perdita irreversibile della funzionalità dell’organo interessato. La necrosi dentale avviene quando si ha un’interruzione dell’irrorazione del sangue alla polpa dentale e la perdita di funzionalità dei nervi collegati a esso. Dente morto è la definizione utilizzata quando s’identifica un dente che ha subito necrosi dentale e ha perso la sua parte vitale.

La necrosi dentale non è facilmente riconoscibile da chi ne è affetto e spesso è rilevata in sede di controllo periodico dal dentista. I sintomi più classici della necrosi dentale sono: la comparsa di dolore, che può variare d’intensità secondo lo stadio della necrosi e della sensibilità dell’individuo, e la variazione di colore del dente, che tende a scurirsi e tendere al giallastro. Al contrario di quello che può far intuire il nome di questa problematica patologica, il dente non diventa nero se non in condizioni estreme di mancanza di cure.

Necrosi dentale: le cause

Le condizioni che possono portare allo sviluppo della necrosi dentale sono:

  • Carie dentale. La causa primaria della necrosi dentale è la carie trascurata e non curata. Spesso la carie può degenerare in un’infezione della polpa chiamata pulpite, che può aggravarsi in necrosi.
  • Un trauma, come un colpo o una caduta, può portare all’interruzione del flusso sanguigno destinato al dente e provocare la necrosi dentale. Questo tipo di causa è la più classica negli individui di giovane età, compresi i bambini in fase di dentizione. La necrosi dentale può verificarsi, infatti, anche quando i denti non sono ancora usciti dalla gengiva. Il trauma a livello gengivale può comportare la necrosi del dente nascente. Il rischio di sottovalutare questo tipo di eventi è proprio il sopraggiungere della degenerazione che porta alla necrosi.

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Cure della necrosi dentale

In alcuni casi, essendo un processo irreversibile, l’unica soluzione è la devitalizzazione del dente. La devitalizzazione o cura canalare consiste nel rimuovere chirurgicamente il tessuto pulpare (compresi i tessuti morti o malati e in via di deterioramento) mantenendo intatta la corona. Rimane una struttura vuota; in questo caso nonostante la necrosi dentale e la morte delle parti vitali il dente non perde la sua funzionalità.

In casi più gravi ed estremi, quando  neanche la corona è conservabile, è necessaria invece la rimozione del dente che sarà poi ricostruito ex novo con materiali sintetici.

Come evitare che il dente vada in necrosi

Per mantenere in salute la dentatura e proteggerla dal rischio di necrosi, è consigliabile:

  • avere cura di praticare una buona igiene orale utilizzando spazzolini con setole morbide o medie: pulire i denti dopo ogni pasto usando il filo interdentale per ridurre al minimo la possibilità di permanenza di residui di cibo tra un dente e l’altro e quindi l’accumulo di placca;
  • non appena ci si accorge di avere una carie o si avverte il classico dolore da sensibilità, che potrebbe essere causato da una carie dentaria, recarsi dal dentista e curarla;
  • dopo un colpo al viso, un trauma o una caduta rivolgersi al dentista per verificare, tramite strumenti diagnostici come la radiografia, se si può essere instaurato un processo necrotico;
  • ridurre il consumo di cibi e bevande ad alto contenuto di zucchero, fumo e alcool che aumentano la possibilità dell’insorgenza di carie e di conseguenza la possibilità che queste possano degenerare in necrosi dentale.

Fonti:
Cosa fare in caso di trauma dentale – Società Italiana di Endodonzia, 2014
Trauma dentale – Ospedale Bambino Gesù

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