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Pubblicato il 2 Maggio 2018 | Ultima modifica il 4 Dicembre 2019

Mamma e Bambino

Come abituare i piccoli a dormire nel lettino

Facciamo bene a far dormire il piccolo con noi? Gli stiamo dando un vizio che poi non riusciremo a togliergli? Come facciamo ad abituare i piccoli a dormire nel lettino?
Queste sono solo alcune domande che ogni neo-genitore si pone. È rassicurante e piacevole avere il neonato nel lettone, ma è giusto?

Perché è positivo farlo dormire nel lettone

Ci sono diversi aspetti che evidenziano che condividere il lettone può essere utile:

  • Nei primi giorni di vita, farlo dormire a fianco alla mamma può essere un aiuto per regolarizzare il battito cardiaco e la temperatura corporea e inoltre questo aumenterebbe le difese immunitarie.
  • Durante il periodo dell’allattamento è comodo per la mamma tenerlo accanto e, quando cominciano i classici disturbi del sonno legati ai continui risvegli, dormire insieme può avere alcuni vantaggi pratici evitando ai genitori il continuo alzarsi per controllare che vada tutto bene.

Proprio per questi motivi molti neo-genitori scelgono di dormire con il piccolo e non optano per una culla del neonato. Questa è un’abitudine che va bene nei primi mesi di vita, ma quando il bimbo cresce?

Come abituare i bimbi a dormire da soli

Arrivati a un certo punto è giusto abituare il bambino a dormire nel lettino da solo. Nonostante questa non sia una fase semplice, richiede pazienza e determinazione, ma con qualche piccolo consiglio potrebbe rivelarsi meno complicata:

  • Prima di tutto non aspettate che sia troppo stanco per mandarlo a letto. La stanchezza non concilia il sonno, anzi più sta sveglio quando è stanco più aumenta la sua eccitazione e quindi maggiore è la difficoltà ad addormentarlo, e questo potrebbe portarvi a pensare “Magari con noi si addormenta prima”.
  • Potete confortarlo dicendogli che lascerete la sua porta aperta, per non farlo sentire isolato e per sentirlo nel caso chiami.
  • Se viene nella vostra stanza, riportatelo subito in camera sua.
  • Create un vostro rituale della buonanotte, utilizzate alcuni gesti sempre uguali, utili a conciliare il sonno del piccolo: bagnetto, pigiama e dopo scegliete una breve attività da fare insieme, come la lettura di un libro o l’ascolto di storie sonore.
  • Parlate con lui: chiedetegli come ha trascorso la giornata, in questo modo consoliderete la vostra intimità.
  • Dategli un oggetto al quale si possa affezionare: ad esempio una copertina o un peluche.

All’inizio il bambino non sarà per niente contento, piangerà e vi chiederà di dormire nel lettone, ma voi impegnatevi a non cedere, altrimenti ogni giorno dovrete cominciare sempre da capo.

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Lettone sì, ma con un limite

Dormire assieme al proprio figlio può essere bello e positivo sia per lui che per i genitori ma, come ogni cosa, ci dev’essere un limite. La maggior parte degli esperti, psicologi ed educatori, condividono l’opinione che questo periodo dovrebbe concludersi massimo intorno ai tre anni. A quest’età, infatti, il bambino dovrebbe ormai aver imparato a capire che esistono alcuni spazi “personali”, che vanno rispettati e riconosciuti.
In ogni caso ogni coppia deve valutare la sua situazione personale, senza farsi influenzare da eventuali pareri esterni. Può capitare che, a causa di un evento esterno che turba la serenità familiare (come l’arrivo di un fratellino o la mamma che riprende a lavorare) la coppia decida di rimandare il momento del passaggio dal lettone al lettino.
Ricordate comunque che il bimbo non necessita di dormire con voi per essere sicuro e felice: i suoi timori e le sue insicurezze possono essere soddisfatti durante il giorno e, affinché conquisti la sua personalità, ha bisogno di un suo letto.

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