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Pubblicato il 10 Gennaio 2019 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

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L’importanza dei lavaggi nasali nei bambini: quando e come farli

I lavaggi nasali nei bambini sono consigliati dai pediatri specialmente per i neonati e i bambini piccoli fino ai 4-5 anni di età; vanno effettuati con frequenza costante e, vista l’utilità di questa pratica, molti medici la consigliano anche agli adulti, per la pulizia e prevenzione di raffreddore, sinusiti e riniti.

L’impiego frequente di lavaggi nasali nei bambini è determinato da diversi fattori. In primo luogo perché il bambino, di solito fino al secondo/terzo anno di vita, non è capace di soffiarsi il naso da solo e non riesce a liberarsi del tutto dal muco. Inoltre bisogna ricordarsi che fino al primo anno di età un bambino respira soprattutto con il naso e, un eventuale blocco di questo organo, impedisce al bambino di avere un adeguato apporto di aria. Ecco perché i pediatri consigliano i lavaggi nasali nei bambini sin dai primi sintomi del raffreddore. Effettuando i lavaggi nasali nei bambini con frequenza, si accelera la rimozione del muco e la conseguente guarigione dai processi infiammatori in corso.

lavaggi nasali

Lavaggi nasali nei bambini: quando farli

I lavaggi nasali rappresentano, dunque, un valido ed efficace aiuto nei primi anni di vita. Infatti, in quell’età, le vie aeree del naso sono di piccole dimensioni e facilmente possono bloccarsi provocando così diverse conseguenze.

  • Il naso intasato, soprattutto quando il piccolo è sdraiato, impedisce al bambino di respirare bene e così il bambino si sveglia più volte per notte
  • il naso tappato rende più difficile al bambino prendere il latte al seno
  • il muco nel naso impedisce al bambino di sentire i sapori e dunque è meno invogliato a mangiare

Così il bambino, già debilitato per il raffreddore, si indebolisce ulteriormente per la scarsità di sonno e di cibo, favorendo eventuali complicazioni.

Oltre a queste sintomatologie tipiche del raffreddore, il muco nel naso rappresenta una pericolosa stagnazione di virus e batteri che possono aumentare indisturbati, visto anche che nella prima infanzia le difese immunitarie sono ancora da farsi. Il rischio aumenta considerando anche il collegamento tra naso, gola e bronchi che facilita il prolificare di virus e batteri anche negli altri organi.

I lavaggi nasali, dunque, rappresentano la migliore difesa per evitare la colonizzazione virale e batterica dell’apparato respiratorio, prima causa delle infezioni come otiti, faringiti e bronchiti.

Lavaggi nasali nei bambini: come farli

I lavaggi nasali nei bambini se ben effettuati liberano la cavità nasali dal muco, dal catarro e dalle crosticine. Inoltre sono indicati anche in caso di riniti allergiche per liberare la mucosa dalle sostanze irritanti. L’azione meccanica del getto aiuta a rendere ben lubrificata la zona del naso così da rendere più facile la successiva aspirazione del muco accumulato.

I lavaggi nasali in commercio sono soluzioni saline isotoniche o ipertoniche, acqua di mare sterilizzata o acqua termale che non hanno assolutamente effetti collaterali. Sono vendute in pratici flaconcini monodose oppure in contenitori sterili più grandi. Le soluzioni sono da tenere a temperatura ambiente.

Se si è acquistato il flaconcino monodose va spremuto direttamente nel naso del bambino sdraiato; se si hanno a disposizione i contenitori più grandi, si deve disporre di una siringa senza ago e iniettare 5/10 ml di soluzione direttamente nella narice del bambino sempre sdraiato. La testa del bambino deve essere reclinata da un lato, ma non all’indietro perché altrimenti la soluzione andrà di traverso. L’operazione va effettuata su entrambe le cavità nasali e la soluzione inserita in una cavità uscirà dall’altra e viceversa.

Dopo il lavaggio nasale si può optare per l’aspirazione dei residui.

Si può ripetere l’operazione più volte al giorno a seconda della necessità: i pediatri consigliano di effettuare i lavaggi nasali nei bambini prima della pappa, in modo che il nasino sia libero durante i pasti, e la sera prima del sonno, per evitare i risvegli notturni.

Potrebbe essere un beneficio per il bambino umidificare gli ambienti e riuscire a farlo bere o poppare spesso così da fluidificare e favorire l’esplusione del muco.

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