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Pubblicato il 17 Maggio 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Mamma e Bambino

Rischi e conseguenze dell’assunzione di alcol in gravidanza

Con la bella stagione ritorna la voglia di aperitivi all’aperto, ma per le donne in gravidanza questa piacevole abitudine può diventare un serio rischio per il loro bambino. E allora come deve essere gestita? Molto meglio scegliere un drink analcolico.

Per le donne in dolce attesa, infatti, è preferibile evitare l’alcol in gravidanza e a dirlo ormai sono parecchi studi. Il nostro ministero della Salute avvisa chiaramente che l’alcol ingerito dalla madre durante la gravidanza interferisce direttamente sul feto, in particolare sul normale sviluppo fisico e intellettivo, determinando malformazioni e ritardi mentali più o meno seri a seconda della quantità assunta. Se una donna incinta consuma bevande alcoliche, l’alcol arriva direttamente attraverso il sangue alla placenta e così al feto, che non è in grado di metabolizzarlo perché non ha gli enzimi giusti.

Le conseguenze di assunzione di alcol in gravidanza

Molte ricerche hanno dimostrato che assumere alcol durante i nove mesi di gestazione può provocare seri danni al bambino. Tra quelli più comunemente annoverati, vi sono:

  • Aborto spontaneo e parti pre termine.
  • Malformazione agli organi specialmente se l’alcol è assunto nei primi mesi di gravidanza quando il feto forma gli organi.
  • Scarso peso alla nascita: da segnalare che i bambini sottopeso hanno spesso poi difficoltà nel sonno, cosa che provoca facilmente stati di nevrosi, depressione e iper attività.
  • Alterazioni dello sviluppo del cranio, deformazioni facciali e difetti alla vista.
  • Ritardi nello sviluppo cognitivo la cui gravità può variare a seconda della quantità di alcol assunto.

alcol in gravidanza

La sindrome alcolica fetale

I rischi più gravi dell’assunzione di alcol in gravidanza sono riassunti in quella denominata sindrome alcolica-fetale. I bambini affetti da questa sindrome possono presentare problemi di cuore, ossa e udito. Quando si parla di “spettro dei disordini feto-alcolici”, si vanno a indicare un’ampia gamma di patologie riscontrate nel bambino, provocate dall’abuso di alcol in gravidanza.

Queste patologie comprendono sia sintomi fisici come problemi alla vista, ipoplasia mandibolare e deformazioni facciali, sia sintomi cognitivi come:

  • Disturbi del sonno e riflesso di suzione ridotto;
  • Lento sviluppo mentale e deficit intellettivo;
  • Disturbi dell’attenzione e della memoria;
  • Disturbi della motricità;
  • Iperattività e impulsività;
  • Disturbi dell’eloquio e dell’udito.

Questo tipo di patologie può peggiorare a seconda della quantità e del tipo di alcol assunto; i sintomi variano a seconda del periodo di gestazione in cui è stato assunto e si aggravano se è stato assunto con altre sostanze, come il fumo o medicinali. Anche la predisposizione genetica può influire negativamente, come le scorrette abitudini alimentari.

Purtroppo questi danni non sono curabili, quindi la soluzione è la prevenzione. Le donne incinte devono essere consapevoli che qualsiasi tipo di sostanza alcolica, dalla birra al vino fino ai superalcolici, possono causare danni.

Prevenzione dai rischi dell’alcol in gravidanza

L’unico modo per evitare dunque questi rischi per il bambino è avvisare le donne incinte di tutte le possibili patologie sul feto correlate all’assunzione di alcol in gravidanza. Bisogna mostrare loro che a incidere possono esser sia i drink sia le bevande a basso tasso alcolico, perché il bambino non possiede gli enzimi per difendersi dall’alcol che gli arriva direttamente tramite la placenta.

Bisogna quindi consigliare molta prudenza: non c’è una quantità lecita e una no, molto meglio astenersi dal bere, come ad esempio si rinuncia ai cibi crudi.

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