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Pubblicato il 14 Aprile 2019 | Ultima modifica il 4 Dicembre 2019

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Le fasi del latte materno: cos’è il latte di transizione?

Il latte di transizione è il latte che la mamma produce dopo la prima settimana post-parto e che resta tale solo per qualche giorno. Come suggerisce il nome, è un latte di fase intermedia durante la quale la composizione nutrizionale diventa più simile a quella del latte maturo e la secrezione lattea aumenta. La composizione del latte materno, infatti, presenta più fasi perché cambia col passare del tempo in modo da adattarsi perfettamente all’evoluzione del neonato durante lo sviluppo.

Cerchiamo ora di capire quali siano le fasi del latte materno e quali caratteristiche rendano così particolare il latte di transizione.

latte materno transizione

Le fasi del latte materno

  • Il Colostro: durante i primi sei giorni dopo il parto, la madre produce il cosiddetto colostro, un latte giallo, particolarmente ricco di proteinee sali minerali necessari a compensare il calo di liquidi del neonato. Il colostro aiuta anche a rafforzare il sistema immunitario del neonato perché contiene molti anticorpi, immunoglobuline, lattoferrina, globuli bianchi e lisozima.
  • Il latte di transizione è prodotto dopo la prima settimana dal parto ed è come suggerisce il nome, una fase di passaggio dal colostro al latte maturo. In questo latte diminuiscono sali minerali e proteine, mentre aumentano zuccheri e grassi.
  • Il latte maturo: dopo quindici giorni dal parto, il latte si stabilizza raggiungendo una composizione che rimarrà invariata per tutto il periodo dell’allattamento. Questo tipo di latte dal colore bianco è composto di proteine, lipidi, sali minerali e zuccheri in maniera adeguata ai bisogni di crescita del bambino.

Caratteristiche del latte di transizione

Il passaggio da colostro a latte di transizione fino al definitivo latte maturo è segnato dalla Montata Lattea, che vede il seno aumentare di volume e procura alla donna una maggiore tensione mammaria.

Il latte materno di transizione si caratterizza per un colore che non è ancora del tutto bianco, ma è ancora giallognolo per la rimanente base di colostro. Infatti, il latte di transizione ha ancora presenti in sé di tutti i nutrienti e le sostanze benefiche che compongono il colostro, ma in più contiene anche alcuni elementi specifici del latte maturo, come grassi, zuccheri e calorie, che aiutano il neonato a recuperare un po’ del peso che fisiologicamente ha perso dopo la nascita. Il latte di transizione è, quindi, molto abbondante e iper energetico.

I vantaggi del latte materno

Nel primo periodo di vita del neonato, il latte materno gioca un ruolo fondamentale per la corretta crescita del bambino. Infatti, è il latte materno a passare al bambino le adeguate sostanze nutritive nella giusta quantità in ogni fase dello sviluppo, specialmente nei primi mesi quando ne ha più bisogno. Il latte materno presenta, infatti, tutte le sostanze nutritive che occorrono al bambino: sieroalbumina e anticorpi, proteine principalmente lattoalbumina e lattoglobulina e lattoferrina, acidi grassi insaturi e lipidi, carboidrati come il lattosio, vitamine, minerali e oligoelementi e ormoni steroidei e tiroidei.

Scegliere di allattare al seno, dunque, rappresenta la scelta migliore per la crescita del bambino, non solo perché è un alimento facilmente digeribile, ma anche perché è una difesa naturale contro infezioni e allergie. Tra i principali vantaggi ricordiamo quelli condivisi a livello internazionale dai ministeri della Salute:

  • riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti
  • protegge dalle infezioni respiratorie
  • riduce il rischio di sviluppare allergie
  • migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio
  • migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di occlusioni

 

FONTI:
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1466&area=nutrizione&menu=allattamento
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_303_allegato.pdf
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2415_allegato.pdf

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