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Pubblicato il 22 Febbraio 2019 | Ultima modifica il 30 Luglio 2020

Ipercolesterolemia

Che cos’è l’ipercolesterolemia?

Per ipercolesterolemia si intende un disordine metabolico dovuto a un eccesso di colesterolo nel sangue: più precisamente, ci si riferisce a un aumento del colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL), comunemente definite “colesterolo cattivo”.

Nonostante l’importanza del colesterolo per lo sviluppo embrionale, la protezione cellulare e la produzione di ormoni (come ad esempio estrogeni e testosterone), quando la sua concentrazione diventa troppo elevata, finisce col contribuire all’aumento delle probabilità che insorgano patologie cardiovascolari pericolose per la salute.
Quando la concentrazione di colesterolo diventa troppo elevata finisce per aumentare la probabilità di insorgenza di patologie cardiovascolari pericolose per la salute, nonostante il colesterolo risulti importante per lo sviluppo embrionale, per la protezione cellulare e per la produzione di ormoni (come estrogeni e testosterone).

Valori troppo alti di colesterolo cattivo lo portano a depositarsi nei vasi sanguigni sotto forma di placche e generando ispessimenti: questi accumuli ostacolano il corretto flusso del sangue e irrigidiscono le arterie. Le problematiche che ne derivano possono essere rappresentate da ipertensione, ischemie e rottura dei vasi stessi.

Per questo motivo è importante tenere sotto controllo i livelli di colesterolemia, ovvero i risultati della misurazione della quantità di colesterolo nel sangue ottenuti da prelievi ematici che si esprimono in milligrammi di colesterolo per decilitro di sangue (mg/dl).

Le linee guida internazionali indicano i seguenti dati come valori normali del colesterolo LDL:

  • fino a 130 mg/dL (in caso di 2 o più cause possibili, ovvero i fattori di rischio)
  • dai 130 ai 160 mg/dL (in caso di nessun fattore di rischio).

Quali sono le cause dell’ipercolesterolemia?

Le cause più comuni dell’ipercolesterolemia si ritrovano nello stile di vita, nel codice genetico e nel genere sessuale, potendo variare molto da individuo a individuo:

  • Obesità e sovrappeso: se l’indice di massa corporea è 30 o superiore, il rischio di riscontrare la patologia aumenta
  • Sedentarietà: per abbassare i livelli di colesterolo cattivo ed elevare i valori di quello buono è consigliabile praticare attività fisica in modo costante.
  • Fumo: la combustione di tabacco e delle altre sostanze contenute nelle sigarette generano un fumo particolarmente dannoso per il sistema cardiovascolare e per tutto l’organismo. Inoltre, fumare porta a una riduzione dei livelli di colesterolo buono (HDL).
  • Circonferenza addominale: gli uomini sono a rischio nei casi in cui si superi i 102 cm, mentre nelle donne il limite è fissato a 89 cm.
  • Dieta: un eccessivo consumo di alimenti grassi, carne rossa, formaggi e tutti i prodotti con un’alta concentrazione di grassi saturi.
  • Ereditarietà: alcuni individui sono geneticamente predisposti a essere soggetti a ipercolesterolemia fin da giovane età. In questi casi si tratta di ipercolesterolemia ereditaria: la patologia si distingue per gli alti livelli di colesterolo totale e di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue.
    Esistono due forme: nei casi omozigoti si manifesta in modo grave fin dall’infanzia con placche (anche dette xantomi) su gomiti, ginocchia e natiche, con valori di colesterolo totale molto elevati, compresi tra valori di 600 e 1200 mg/dL. Nei casi eterozigoti vi sono manifestazioni più lievi e poco evidenti durante in tenera età, mentre i problemi a carico dell’apparato cardiovascolare cominciano in genere verso i 35-40 anni.
  • Genere: le cause di ipercolesterolemia variano anche a seconda che il soggetto sia uomo o donna. Fino alla menopausa, le donne sono le più favorite, questo perché la maggior parte di loro ha valori di colesterolo buono (HDL) più elevati rispetto a quelli degli uomini. Il motivo si trova nella produzione di ormoni sessuali femminili, che nella donna prosegue proprio fino al giungere della menopausa. Ecco perché nell’uomo è solito riscontrare problemi cardiovascolari tra i 30 e i 40 anni, mentre nella donna l’età in cui si è più vulnerabili si sposta dopo i 50. È più probabile che con l’avvento della menopausa il rischio cardiovascolare aumenti, momento dal quale il colesterolo buono inizia a decrescere e si associano valori di sovrappeso elevati.

A queste si sommano diverse patologie, tra cui:

  • Cirrosi biliare primitiva
  • Cirrosi Epatica
  • Diabete
  • Dislipidemie
  • Epatite A, B, C, D
  • Insufficienza renale
  • Ipotiroidismo
  • Morbo di Hashimoto
  • Sindrome di Turner
  • Steatosi epatica
  • Steatosi epatica non alcolica