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Pubblicato il 26 Febbraio 2019 | Ultima modifica il 15 Ottobre 2020

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Semi di lino e colesterolo: come usarli per contrastare gli eccessi

I semi di lino per il colesterolo sono un alleato tutto naturale. Forse non molti sanno che si tratta di un alimento dalle molteplici proprietà benefiche per il nostro organismo, sia in campo alimentare che cosmetico. Basta analizzarne le capacità organolettiche per capirlo: contengono minerali fondamentali come manganese, magnesio, fosforo ecc; sono ricchi di fibre utilissime per la motilità intestinale e quantità importanti di vitamina E e B, utilissime soprattutto per trasformare i carboidrati in energia e nella cura dell’osteoporosi.

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Semi di lino e colesterolo

Nella lotta al colesterolo i semi di lino si dimostrano efficacissimi. Questo è reso possibile in principal modo dall’alta concentrazione di Omega 3 e Omega 6, meglio noti anche come acidi grassi polinsaturi in grado di abbassare il “colesterolo cattivo” (LDL) nel sangue. Inoltre, contengono i lignani, fitoestrogeni dalle grandi capacità antiossidanti ed in grado di abbassare il rischio di contrarre malattie tumorali (specie colon, seno, prostata) e di aumentare al contempo il patrimonio immunitario di ciascuno di noi.

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Semi di lino, come usarli?

Ora resta da vedere come utilizzare questi magici semi. Medici e nutrizionisti sono d’accordo nel consigliare di macinare i semi prima di mangiarli, perché mangiarli interi significa non assimilare le loro sostanze benefiche. Possono essere consumati sia cotti che crudi, l’importante è che non venga superata la dose di 3-4 cucchiai al giorno per quanto riguarda l’assunzione al crudo vista la presenza di alcune sostanze, i glucosidi cianogeni, che possano interferire con l’assorbimento di iodio da parte della tiroide. Se vengono cotti al forno, invece, le alte temperature attenuano l’azione di queste sostanze.

Un loro utilizzo diffuso è quello adottato anche da molti vegetariani e vegani, cioè quello di usare i semi di lino come alimento costituto delle uova. Non solo: ottima anche la farina dei semi lino che può essere impiegata sia nelle ricette salate che, in piccole quantità, per ricette dolci. Molto diffuso in commercio l’olio di semi di lino, grande fonte di acidi grassi essenziali (in particolare omega3) e vitamina E. Sono molti i modi con cui dunque potete consumare questi semi: in aggiunta al muesli al mattino, per rendere complete e gustose delle insalate, per panature sfiziose e croccanti, o semplicemente in aggiunta a zuppe e vellutate.
In alcuni Paesi europei tra l’altro i semi di lino sono utilizzati per realizzare pani tipici (un esempio: il soda bread ai semi di lino, pane irlandese che ha la particolarità di avere il bicarbonato di sodio al posto del lievito di birra).

Conservare i semi di lino

Parlando di cucina è giusto ricordare anche come si conservano i semi di lino. Se sono interi possono mantenersi per diversi mesi in frigorifero, mentre quelli tritati vanno conservati nel congelatore in un sacchetto per alimenti in modo da evitare che perdano le loro proprietà nutrizionali.

Alcune ricette

Tra le ricette molto diffusa è quella che vuole pasta integrale, pesto e semi di lino. Ma anche come tisana i semi di lino hanno grande facilità d’uso. E’ il caso dell’infuso a base di semi di lino, liquirizia e finocchio Questa tisana sfrutta infatti le proprietà dei semi di lino e delle sue mucillagini che creano nell’intestino le condizioni più adatte ad una naturale evacuazione. I semi di finocchio agiscono sgonfiando addome e pancia; la radice di liquirizia agevola anch’essa la regolarità intestinale e migliora la digestione.

Fonti:

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