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Pubblicato il 29 Luglio 2020 | Ultima modifica il 30 Luglio 2020

Cause dell’Ipercheratosi

Le ipercheratosi palmo plantari sono molto fastidiose e occorre non trascurarle perché possono essere un campanello d’allarme che ci avverte che qualcosa nei nostri piedi non sta funzionando correttamente.

Il primo passo per il trattamento dell’ipercheratosi è individuarne la causa: a seconda del fattore scatenante, infatti, esistono diverse terapie. Se siamo in presenza di dolore è consigliato innanzitutto rivolgersi a un podologo, che esaminerà la pelle per valutare profondità ed estensione delle callosità in modo da indirizzare il paziente verso una cura ad hoc. Se necessario, provvederà a rimuovere la parte ispessita per poi effettuare una corretta medicazione.

Per i casi più lievi si può invece cercare di ammorbidire la cute indurita usando dei callifughi (specifiche pomate dermatologiche) e curando l’igiene dei piedi con acqua calda e bicarbonato (evitare ammolli troppo lunghi) per poi levigare la pelle in eccesso con una pietra pomice. È assolutamente sconsigliato tentare un rimedio fai da te, eliminando il callo da soli con lamette o strumenti taglienti, poiché il rischio che si formi un’infezione è molto alto.

Via libera invece all’utilizzo anche quotidiano di creme e lozioni specifiche ad azione emolliente, nutriente, ristrutturante, ideali per protegge da desquamazione e disidratazione, a base per esempio di oli vegetali che riequilibrano la pelle garantendo un’immediata sensazione di morbidezza.

Anche pazienti che stanno affrontando cicli di chemio e di radioterapia spesso soffrono di questo disturbo. Ancor più in queste circostanze, infatti, è fondamentale idratare la cute più volte al giorno, privilegiando prodotti anti-desquamazione, calmanti e anti infiammatori per pelli sensibili. È anche consigliato applicare queste lozioni regolarmente nelle settimane prima dell’inizio del trattamento, in modo da aiutare a minimizzare la gravità degli effetti secondari.

Ipercheratosi palmo plantare: rimedi e consigli

Non è facile prevenire l’ipercheratosi, un primo passo è senz’altro aver sempre buona cura dei nostri piedi. Se si presenta il dolore è necessario rivolgersi a uno specialista che dovrà valutare lo stato di salute del paziente informandosi sulle sue abitudini quotidiane, presenza di eventuali traumi, fratture pregresse o determinate patologie. Inizialmente il medico può consigliare dei rimedi non invasivi da applicare autonomamente a casa e, se il problema fosse legato a una postura sbagliata nella deambulazione, si può ricorrere a specifici plantari per garantire una miglior distribuzione del nostro peso.  

Qualora tutto ciò non fosse sufficiente, potrebbe essere necessario ricorrere a un vero e proprio intervento chirurgico per rimuovere le deformità responsabili della formazione dell’ipercheratosi. 

Di seguito alcuni consigli per cercare almeno in parte di limitare la formazione di questo fastidioso disturbo:

  1. Evitare di usare a lungo calzature scomode, strette, con suole dure o di legno, troppo basse o troppo alte. Scarpe troppo larghe o troppo strette, infatti, possono far nascere calli nei punti in cui si ha una pressione maggiore o un costante sfregamento. Chi trascorre molte ore in piedi è purtroppo più soggetto a sviluppare questi tipi di problemi, come anche coloro che indossano per lavoro scarpe di tipo antinfortunistico. 
  2. Mantenere una stile di vita sano perché questo problema può presentarsi sia in persone sedentarie sia in persone molto attive. Le persone sedentarie tendono ad aumentare di peso, causando un sovraccarico nocivo. Per gli sportivi più accaniti, invece, il rischio è un’ipercheratosi da stress meccanico dovuto all’attività fisica intensa. Particolare attenzione anche ad alcune categorie di atleti (come le ballerine), che proprio a causa del continuo appoggio sui piedi, sono più soggetti a sviluppare questo disturbo.  
  3. Prestare molta attenzione alla propria postura e tenerla sempre justify controllo. Gli ispessimenti, infatti, possono formarsi a causa di errori posturali provocati da uno scorretto appoggio plantare. Se si sospetta di assistere nel corso degli anni a una modifica del proprio portamento, è bene rivolgersi a un podologo che attraverso un esame locale del piede osserverà la posizione eretta del paziente su un podoscopio o su una pedana stabilometrica, per analizzare dettagliatamente l’appoggio del piede e migliorare atteggiamenti errati acquisiti nel tempo.  

Fonti