FAQ

Home > FAQ > Salute della Pelle > Rimedi per la Eritrodisestesia Palmo Plantare

Pubblicato il 29 Luglio 2020 | Ultima modifica il 30 Luglio 2020

Rimedi per la Eritrodisestesia Palmo Plantare

I rimedi per la gestione dell’eritrodisestesia palmo-plantare includono diversi approcci, primo tra tutti la prevenzione dell’insorgenza di questo effetto collaterale, attraverso un colloquio tra il personale medico e il paziente al momento della prima prescrizione del farmaco. Di solito, è proprio in questo incontro che vengono illustrate tutte le azioni da intraprendere per il mantenimento dell’integrità cutanea, qui di seguito riportate:

  • prima di iniziare il trattamento chemioterapico, effettuare se possibile, un’accurata manicure e pedicure;
  • è importante lavare mani e piedi accuratamente con un detergente delicato in sostituzione del sapone classico: quest’ultimo, infatti, rimuove il film idrolipidico della pelle, esponendola maggiormente alle aggressioni esterne e quindi a un maggior rischio d’infezione;
  • evitare il contatto con prodotti per l’igiene e la pulizia della casa, o per la detersione delle stoviglie, o utilizzare sempre dei guanti di gomma qualora il loro uso sia inevitabile;
  • una volta rimossi i guanti protettivi, lavare sempre le mani ed applicare una crema base;
  • cercare di dedicare quotidianamente del tempo alla cura delle mani e dei piedi. A tal riguardo si suggerisce un pediluvio con acqua tiepida e base lavante delicata e lenitiva con acqua non troppo calda. I piedi vanno asciugati con cura e con un telo morbido, possibilmente in fibra naturale, come cotone o lino. A fine dell’asciugatura applicare sulle aree di maggiore callosità una crema all’urea al 25%. Questa è molto importante perché ha un’azione cheratolitica sulle callosità ed è in grado di prevenire la formazione di bolle e ulcerazioni;
  • la mattina, dopo essersi lavati le mani, applicare un generoso strato di crema base, che aiuta a mantenere una buona idratazione e morbidezza durante il giorno;
  • indossare scarpe comode e morbide ed evitare tacchi molto alti;
  • indossare calze di materiale naturale (cotone) e senza cuciture;
  • limitare il trasporto di carichi pesanti come borse della spesa e valige, che potrebbero provocare l’insorgenza di lesioni cutanee ai palmi delle mani.

In caso d’insorgenza di sintomi gravi di eritrodisestesia palmo-plantare (di grado 2 o 3) possono essere adottati rimedi anche nel corso della chemioterapia: infatti, qualora il medico oncologo lo ritenga necessario la somministrazione della terapia può essere sospesa, o il dosaggio del farmaco diminuito, fino al raggiungimento della risoluzione o alla riduzione dell’intensità dei sintomi al grado 1. 

Qualora non sia opportuno e/o sufficiente ridurre la dose farmacologica o sospendere temporaneamente il trattamento chemioterapico, la soluzione potrebbe essere quella di passare a una terapia con un antineoplastico alternativo. Ovviamente, tale possibilità va esplorata con cura da parte del medico oncologo, al quale spetta la valutazione degli aspetti terapeutici e degli effetti dermatologici collaterali. Tuttavia, in moltissime situazioni, la sostituzione del chemioterapico potrebbe rivelarsi un rimedio poco efficace. Nel caso di trattamento antineoplastico con capecitabina, per esempio, il passaggio alla somministrazione di fluorouracile non garantisce l’assenza di questo effetto dermatologico indesiderato, ed è invece molto probabile che i disturbi associati all’eritrodisestesia palmo-plantare si manifestino di nuovo.

Laddove non sia possibile sospendere il trattamento o ridurre il dosaggio farmacologico, occorrerà procedere a una terapia delle lesioni adeguata che abbia lo scopo di facilitare la guarigione della pelle e prevenire le infezioni. Il rimedio in questo caso prevede la somministrazione di corticosteroidi, dimetilsolfossido, vitamina B6, analgesici.

Rimedi per contrastare la gravità dei sintomi dell’eritrodisestesia palmo-plantare potrebbero prevedere anche il raffreddamento delle mani e dei piedi durante la somministrazione dei chemioterapici. Tale strategia comporta, infatti, una riduzione del flusso ematico verso le parti periferiche del corpo e quindi verso gli arti. 

Eritrodisestesia: cose da non fare

Tra le cose da NON fare in caso di eritrodisestesia palmo-plantare, riportiamo:

  • esporre le mani e i piedi a fonti di calore e all’acqua troppo calda;
  • svolgere attività che provocano attrito o anche una leggera pressione sulle mani e sui piedi come lunghe passeggiate, lavaggi energici e così via;
  • indossare guanti, calzini o scarpe troppo strette, ma anche gioielli e bigotteria che stimolano lo sfregamento;
  • svolgere lavori domestici che comportano un rischio di abrasioni.

Ricordiamo infine che le informazioni ivi illustrate hanno uno scopo puramente informativo e che è bene riferirsi al proprio medico per un parere accurato e preciso. 

Fonti

  • Berruti A et al. Phase II study of vinorelbine with protracted fluorouracil infusion as a second- or third-line approach for advanced breast cancer patients previously treated with anthracyclines. J Clin Oncol 2000;18: 3370-7. 
  • Hoff PM et al. Hand-foot syndrome following prolonged infusion of high doses of vinorelbine. Cancer. 1998 Mar 1;82(5):965-9.
  • Nagore E et al. Antineoplastic therapy-induced palmar plantar erythrodysesthesia (‘hand-foot’) syndrome. Incidence, recognition and management. Am J Clin Dermatol. 2000 Jul-Aug;1(4):225-34.