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Pubblicato il 15 Gennaio 2023

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Quali esami fare per capire se le difese immunitarie sono basse?

Il nostro sistema immunitario è un valido strumento di protezione dagli attacchi di organismi esterni. Virus, batteri e funghi, potenzialmente in grado di far ammalare, vengono nella maggior parte dei casi tenuti a bada da preziose sentinelle.

Non solo: l’azione del sistema immunitario si esprime anche nella difesa dal rischio di cancro. Mutazioni genetiche che potrebbero portare allo sviluppo di un tumore si verificano con cadenza regolare nell’organismo. La loro frequenza è molto più alta di quella dei casi di malattia effettivamente registrati. Cosa protegge quindi gli esseri umani? La prontezza del sistema immunitario, che elimina sul nascere le cellule anomale.

Una delle armi più efficaci ed efficienti a sua disposizione è rappresentata dagli anticorpi. Si tratta di proteine che vengono prodotte quando il corpo entra in contatto con un aggressore esterno e che hanno lo scopo di agganciarsi ad esso, scatenando una serie di reazioni che portano alla sua morte.

Esami per valutare le difese immunitarie 

Le nostre difese sono buone quando la persona si sente energica e in salute. Questo significa che uno screening per la valutazione dell’efficienza del sistema immunitario deve prima di tutto considerare il benessere complessivo dell’organismo. 

Attraverso esami del sangue da aggiungere a quelli di routine, è possibile misurare la presenza di specifici elementi all’interno dell’organismo, poiché direttamente coinvolti nella capacità del corpo di respingere attacchi da batteri e agenti esterni: dai malanni di stagione a patologie più rilevanti. 

Il dosaggio di sostanze come la vitamina D, per esempio, permette di avere indicazioni sullo stato delle difese immunitarie. Non è raro che tale parametro sia basso, soprattutto nelle persone che si espongono poco alla luce del sole e nelle donne in menopausa.

Anche il ferro è un elemento essenziale per mantenere la corretta immunità: le persone anemiche tendono ad essere più suscettibili alle infezioni. 

Per avere una panoramica generale su questi aspetti, occorre anche contare i globuli bianchi, in tutti i loro sottogruppi (neutrofili, monociti, linfociti, eosinofili e basofili), e i globuli rossi

A seconda delle specifiche esigenze, il medico inserirà nella prescrizione gli esami più opportuni.

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Come migliorare le difese immunitarie attraverso l’intestino

Molti studi condotti negli ultimi anni hanno evidenziato il ruolo determinante giocato dall’intestino nel mantenimento di difese immunitarie efficienti. In particolare, è il corretto equilibrio nella composizione del microbiota ad essere rilevante. La presenza di una nutrita popolazione di batteri buoni permette infatti di tenere sotto controllo la numerosità dei batteri cattivi, prevenendo il rischio di infezioni.

Le alterazioni della flora batterica, definite disbiosi, possono migliorare con l’aiuto di integratori ricchi di fermenti lattici vivi ad azione probiotica, che si aggiungono ai batteri amici potenziandone l’azione.

Le formulazioni adatte al mantenimento del benessere intestinale contengono di solito anche ingredienti come la vitamina B e lo zinco, un elemento che contribuisce a irrobustire le difese immunitarie.

Tali prodotti possono essere assunti in tutte le circostanze in cui l’efficienza del sistema di protezione dalle infezioni è messa in discussione da terapie antibiotiche, gastroenteriti o altri disturbi intestinali, viaggi in paesi a rischio di contaminazioni alimentari e nei periodi di alimentazione disordinata.

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