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Pubblicato il 7 Dicembre 2022

Intestino

Quando il mal di schiena dipende dall’intestino

Il mal di schiena è un sintomo invalidante e frequente: si stima che in Europa sia fra le principali ragioni alla base di mancata produttività e assenza dai luoghi di lavoro. 

Fra le cause più diffuse, protrusioni, ernie discali e contratture muscolari. Tuttavia non sempre la lombalgia, questo il termine scientifico usato per definire il mal di schiena, dipende da problemi della schiena in sé. Il dolore viscerale, quello che parte dagli organi presenti nella cavità addominale, è spesso riferito e irradiato posteriormente. Questo significa che il punto in cui lo si avverte può non coincidere con quello in cui viene generato.

Il problema potrebbe pertanto non essere da imputare alla schiena, anche quando ha tutta l’aria di esserlo, ma a carico dell’intestino.

Quando si infiamma l’intestino? 

I disturbi intestinali che possono scatenare dolore sono tanti e di varia gravità. Si va dall’irritazione passeggera dovuta ad un pasto particolarmente pesante, fino a colon irritabile, gastroenterite e intossicazione alimentare

Danno dolore addominale anche le malattie infiammatorie croniche (note con l’acronimo MICI) come morbo di Crohn e colite ulcerosa.

Questo sintomo, in situazioni limite, è anche presente in condizioni che possono richiedere un intervento d’emergenza, come l’appendicite.

Lactoflorene plus fermenti

Collegamenti tra intestino e colonna vertebrale 

Un problema al colon può manifestarsi con la comparsa di un dolore al fianco, destro o sinistro, facilmente “etichettato” come mal di schiena

La postura che si assume quando si ha un problema intestinale, inoltre, può determinare una contrazione anomala dei muscoli dorsali, che si traduce in dolore e acutizza ulteriormente il problema. 

Una patologia che interessa l’intestino e che causa pancia gonfia può anche irritare il muscolo ileo-psoas, scatenando la lombalgia.

Mal di schiena e colon irritabile 

Nel colon irritabile, ad esempio, è presente un dolore addominale di intensità variabile che tende a irradiarsi verso la schiena, soprattutto nella sua regione lombare. 

La persistenza dell’infiammazione si fa sentire anche nelle strutture ossee, muscolari e nervose che circondano l’intestino, contribuendo a delocalizzare il dolore e a confondere circa la sua origine.

In ultimo, la distensione dell’intestino, dovuta al ristagno di gas e feci, aumenta la pressione sulla colonna vertebrale e sui muscoli, contribuendo alla genesi dello stimolo doloroso. 

L’assunzione di prodotti a base di fermenti lattici vivi ad azione probiotica aiuta a riequilibrare la flora batterica e a ridurre le fermentazioni, migliorando il transito. I batteri buoni possono essere presi in combinazione con vitamine (ad esempio quelle del gruppo B) e sali minerali (come lo zinco), nell’ambito di un integratore a formulazione completa. Aiutare la salute dell’intestino con dei probiotici, favorisce l’equilibrio del tratto gastrointestinale alleviando eventuali sintomatologie di effettiva natura intestinale.

In genere la presenza di altri sintomi quali nausea, vomito e febbre permette di orientare la diagnosi. Ma se il dolore è l’unica manifestazione, potrebbe non essere semplice risalire alla causa.

In alcuni casi, la lombalgia è dovuta al fatto che l’infiammazione si estende dall’intestino alle strutture ossee e muscolari della schiena. Anche nell’ambito delle terapie previste per questa casistica, l’intervento su eventuali alterazioni della flora batterica dell’intestino rappresenta uno degli elementi di rilievo per scongiurare l’infiammazione intestinale e di conseguenza possibili interazioni con la schiena.

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