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Pubblicato il 19 Febbraio 2020

Salute degli Occhi

Cos’è la cataratta e come riconoscerne i sintomi iniziali

Visione offuscata, fastidio per la luce, colori sbiaditi. Sono alcuni sintomi della cataratta, una malattia degli occhi che si manifesta con l’invecchiamento e che, con il passare del tempo, compromette la vista. L’Organizzazione mondiale della sanità considera infatti la cataratta la prima causa al mondo di ipovisione e cecità. In Italia la malattia interessa, secondo dati Istat, il 12% nella fascia di età compresa tra i 75 e gli 80 anni e il 17% di chi supera gli 80 anni.

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Che cos’è la cataratta?

Spiegare cos’è la cataratta significa richiamare qualche breve informazione sulla struttura anatomica dell’occhio.

La cataratta consiste nella progressiva opacizzazione del cristallino, la “lente” che si trova tra l’iride e il corpo vitreo, ossia la sostanza gelatinosa che riempie il bulbo oculare. Il cristallino è composto da acqua e proteine che nel tempo si ossidano, dando luogo all’offuscamento della vista. Il disturbo può colpire uno solo o entrambi gli occhi e la sua gravità dipende dal grado di opacizzazione del cristallino.

Il principale responsabile dell’insorgenza della cataratta è quindi il fisiologico processo di invecchiamento ma tra le cause, quando questa compare in altre fasce di età, rientrano traumi oculari, difetti ereditari, diabete, trattamenti con farmaci cortisonici. Anche uno stile di vita non sano e il fumo di sigaretta, insieme a ipertensione, obesità e sindrome metabolica, sono considerati fattori di rischio.

Cos’è la cataratta congenita?

La cataratta senile è il tipo più comune, ma non l’unico. Esistono infatti altre forme di cataratta come quella congenita, presente fin dalla nascita e che colpisce tre bambini ogni 10 mila nati. In oltre un terzo dei casi le cause sono ereditarie, nei casi rimanenti è dovuta a infezioni o infiammazioni che si sono verificate durante la gravidanza.

Per quanto riguarda la cataratta senile, il processo di degradazione può iniziare già dopo i 40 anni, ma in genere è a partire dai 60 che compaiono i sintomi iniziali della cataratta

Cataratta: sintomi iniziali

La cataratta è una condizione che evolve gradualmente, senza arrecare dolore o fastidi evidenti. In fase iniziale non è raro che le persone ne siano del tutto inconsapevoli.

I sintomi iniziali della cataratta, oltre alla visione offuscata, sono la presenza di aloni intorno alle fonti di luce, la sensazione di abbagliamento e di “vedere doppio”, la difficoltà di visione durante la notte o con luce scarsa e il progressivo calo della vista, che obbliga a cambiare spesso le lenti degli occhiali. In alcuni casi la pupilla può schiarirsi e cambiare colore fino a diventare bianca.

La cataratta deve essere sospettata quando due o più dei sintomi iniziali sopra elencati compaiono simultaneamente.

L’indurimento del cristallino può aggravare la miopia: per questo i presbiti potrebbero in questa fase vedere meglio da vicino rispetto a quanto facessero prima della comparsa della cataratta.

L’oculista può diagnosticare la cataratta con il supporto di strumenti ed esami specifici.

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Curare la cataratta

L’intervento chirurgico, che consiste nella frammentazione e rimozione del cristallino, poi sostituito con una lente artificiale, rappresenta la terapia di riferimento per la cura della cataratta. Si tratta dell’intervento più frequentemente eseguito al mondo; è praticato in regime di day hospital e consente il pieno recupero della visione in oltre il 90% dei casi.

La chirurgia è praticata se la compromissione della vista è tale da interferire con la vita quotidiana del paziente. Una delle principali controindicazioni è la presenza di degenerazione maculare senile in forma umida che non si sia ancora stabilizzata.

Nella fase successiva all’operazione è necessario adottare alcune precauzioni: non toccare o sfregare gli occhi, evitare sforzi fisici come il sollevamento di pesi, utilizzare occhiali da sole e instillare apposite gocce oculari a intervalli regolari, secondo la prescrizione medica.

In circa un caso su quattro, mediamente a due anni di distanza dall’intervento si può manifestare la cataratta secondaria, dovuta alla opacizzazione della capsula posteriore del cristallino, ossia dell’involucro che si trova dietro lente artificiale. In questo caso il trattamento, in genere risolutivo, consiste nella terapia laser.

Fonti

IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità
American Academy of Ophthalmology

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