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Pubblicato il 15 Novembre 2019 | Ultima modifica il 15 Settembre 2020

Salute degli Occhi

Miopia nei bambini e disturbi alla vista in età infantile, come agire?

La miopia nei bambini è un disturbo della vista che comporta un deficit nella visione da lontano. Si tratta di un difetto di rifrazione causato da una lunghezza dell’asse antero-posteriore dell’occhio superiore alla norma. L’occhio allungato è una condizione che determina la proiezione delle immagini visive prima alla retina e non sulla retina, nella sua porzione centrale (fovea) dove dovrebbero fisiologicamente concentrarsi.

Miopia nei bambini: la diagnosi

La miopia nel bambino deve essere diagnosticata nell’ambito di una visita oculistica cui deve sottoporsi il piccolo quando si sospetta un deficit visivo. Questo difetto è misurato in diottrie (precedute dal segno “– “ per distinguere la miopia dagli altri difetti della vista) ed è classificato come:

  • lieve o scolare (definita anche miopia semplice): si tratta di un difetto la cui intensità arriva fino a -6 diottrie e che può essere corretto attraverso l’uso degli occhiali o delle lenti a contatto; questa variante insorge in genere in età adolescenziale e aumenta con l’età, fino a stabilizzarsi al termine dell’accrescimento corporeo. Il peggioramento è legato al fatto che, durante la fase di accrescimento del corpo, l’occhio si allunga ulteriormente intensificando il difetto visivo;
  • grave o patologica (definita anche miopia degenerativa): la carenza supera -6 diottrie e, nei casi più gravi, può raggiungere -30. Generalmente questa variante è associata ad altre patologie, come il glaucoma. Insorge intorno ai 5-6 anni.

La miopia è un disturbo per il quale non è possibile individuare cause specifiche, ma frutto di una predisposizione genetica. Altri fattori che possono favorire l’insorgere della miopia sono riconducibili a comportamenti scorretti, come l’abitudine a sforzare la vista leggendo in presenza di una luce insufficiente e la lettura con il testo troppo vicino agli occhi. In quest’ultimo caso, il sistema di focalizzazione è regolato a una distanza ravvicinata ed è pertanto inefficiente nella visione da lontano. Rispetto all’effetto prodotto dalla forma dell’occhio, quello di questi fattori è tuttavia significativamente limitato.

Benché la miopia non sia accompagnata da sintomi caratteristici, il bambino che ne è affetto tende a strizzare spesso gli occhi: la chiusura delle palpebre attiva un meccanismo di compensazione che migliora la percezione visiva.

Miopia nel bambino: perché è diffusa

La miopia infantile è un disturbo estremamente diffuso, la cui frequenza è in continuo aumento. Si stima che il 40% dei bambini statunitensi sia affetto dalla difficoltà a vedere da lontano, con costi che ammontano a 250.000 dollari l’anno circa.

Questo sorprendente aumento nell’incidenza della miopia sembra essere legato al fatto che i bambini di oggi trascorrono molto meno tempo all’aperto di quanto non facessero le generazioni precedenti alla loro. Questa riduzione nell’esposizione alla luce solare sembra essere legata, in maniera indiretta, allo sviluppo della miopia. La luce solare provoca, infatti, la sintesi della dopamina, un neurotrasmettitore che contribuisce all’inibizione dell’allungamento dell’occhio. Queste percentuali salgono ben oltre i livelli americani in alcune aree del continente asiatico, dove fino al 90% dei ragazzi è miope.

miopia nei bambini

La correzione della miopia nel bambino

La correzione della miopia nel bambino è effettuata tramite l’utilizzo di occhiali con lenti negative, che consentono la messa a fuoco delle immagini esattamente in corrispondenza della retina. Nel ragazzo, sentito il parere dell’oculista, è possibile optare per l’utilizzo di lenti a contatto.

L’adulto può scegliere di sottoporsi alla chirurgia refrattiva, che corregge il difetto definitivamente.

Questo approccio terapeutico potrebbe essere modificato sulla base dei risultati ottenuti in alcuni recenti studi, secondo i quali l’utilizzo di un collirio a base di atropina* nel bambino potrebbe rallentare il peggioramento del visus. Questa sostanza, somministrata a bassa concentrazione (0,01%) come collirio sembra ridurre significativamente la progressione della miopia nel bambino. Alla base dell’effetto del collirio, un possibile ruolo dell’atropina nel legarsi a speciali recettori associati all’allungamento dell’occhio.

Anche se questi dati fossero confermati e se il collirio entrasse nella pratica clinica, in ogni caso non potrebbe sostituire completamente la correzione ottica. Agirebbe, infatti, solo sulla progressione del difetto e non sul suo livello iniziale. In base a queste considerazioni, la terapia con l’atropina dovrebbe dunque essere instaurata precocemente, a seguito di una diagnosi altrettanto tempestiva della miopia.

Miopia nei bambini: come comportarsi

Per evitare il peggioramento della miopia è importante che i genitori facciano in modo che il bambino legga alla distanza corretta dal foglio, che lo faccia esposto alla quantità di luce adeguata alla lettura e che non sforzi eccessivamente la vista. È anche consigliato che il piccolo trascorra sufficiente tempo all’aria aperta, alla luce del sole.

Cogliere precocemente i segni della miopia può prevenire il suo peggioramento, legato allo sforzo compiuto dal bambino per mettere a fuoco gli oggetti lontani. Se il piccolo strizza spesso gli occhi quando legge o durante la lettura si stanca velocemente, può essere indicata una visita oculistica.

Le manifestazioni legate alla miopia non devono essere confuse con irritazioni sporadiche dell’occhio causate dalla lettura prolungata o dall’esposizione a fenomeni atmosferici particolari, quali il vento. In questo caso, può essere sufficiente l’uso di un collirio decongestionante a base di estratti vegetali come la calendula e la camomilla.

Fonti:

*Five-year Clinical Trial on Atropine for the Treatment of Myopia 2 – American Association of Ophtalmology Journal, 2016

Miopia – dottoressa Roberta Ardia, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

 

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