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Pubblicato il 14 Maggio 2020 | Ultima modifica il 15 Settembre 2020

Salute degli Occhi

Smart working, come proteggere gli occhi da smartphone e computer?

Non solo tempo libero, social network, informazione. I dispositivi digitali quali smartphone, tablet e computer rivestono un ruolo fondamentale anche per il lavoro. E così come diventano sempre più insostituibili, anche il binomio computer e occhi appare sempre più stretto. Come proteggere gli occhi dal computer e dallo smartphone? 

Particolarmente in questo periodo di emergenza sanitaria, aumenta l’uso dei dispositivi digitali legato alla diffusione dello smart working.

La pandemia ha infatti costretto all’adozione di questa modalità, non senza difficoltà iniziali da parte di aziende e lavoratori. Ma non è escluso che in futuro, anche a emergenza superata, permangano alcune delle abitudini acquisite in questa fase rispetto alla gestione del lavoro.

La rete e l’uso dei dispositivi elettronici sono diventati il mezzo per restare in contatto con il mondo esterno. Ma l’uso di schermi e dispositivi elettronici comporta uno stress per gli occhi e per la vista: diventa quindi necessario proteggere gli occhi dal computer.

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Proteggere gli occhi dal computer durante l’adolescenza

Proteggere gli occhi dal computer nelle fasce di età che vanno dall’infanzia all’adolescenza, che rappresentano i così detti “nativi digitali”, assume connotati ancora diversi se s’immaginano i danni nel lungo periodo.

Un recente studio scientifico condotto in Corea (uno dei Paesi del mondo dove si fa maggior uso di smartphone) dimostra come l’uso massiccio di dispositivi digitali sia fortemente associato allo sviluppo della Sindrome dell’occhio secco (DMD) o disfunzione del film lacrimale in bambini e adolescenti.

È inoltre ormai accertato che tra i bambini e i ragazzi è in aumento la diffusione della miopia, proprio causata dall’uso continuo di smartphone e computer, e dalla carenza di giochi all’aria aperta, cosa che permette agli occhi di spaziare e aumentare la profondità del campo visivo.

La luce blu, benefici e dannosità

L’associazione tra uso di computer, e di altri schermi, e salute degli occhi è mediata dal tipo di luce emessa da tutti i dispositivi digitali. La luce blu, oltre a essere naturalmente presente nel sole, è emessa anche dai dispositivi tecnologici che ci circondano, giorno e notte. È questa a essere così dannosa per i nostri occhi e a giustificare la necessità di proteggere gli occhi dal computer: ma perché?

La luce blu può essere sia benefica che nociva: la componente benefica è compresa nello spettro del visibile e include, ad esempio, il colore blu-turchese. Questo è importante per la corretta regolazione della melatonina nell’organismo ed è responsabile della regolazione del ritmo sonno veglia, a favore del benessere psico-fisico generale.

La luce nociva si estende è invece nello spettro del non visibile, e include il colore blu-viola che, al contrario di quello turchese, inibisce la produzione di melatonina, provocando ansia, irritazione e insonnia.

Fino al 40% dell’emissione luminosa degli schermi dei dispositivi digitali avviene su lunghezze d’onda che comprendono la luce blu-viola ad alta frequenza. L’enorme e crescente diffusione dei dispositivi digitali fa sì che il rischio di effetti negativi sulla vista aumenti ogni anno. Da qui la necessita di adottare misure e comportamenti che possano proteggere gli occhi, come per esempio non usare lo smartphone o il tablet a letto, al buio. Quest’ultima è una pratica che ci consente di essere connessi fino all’ultimo secondo della nostra giornata, ma è un’abitudine che alla lunga porta a un peggioramento delle nostre capacità visive e aumenta malessere e insonnia.

I sintomi dell’affaticamento visivo

Chi di noi sarebbe capace di immaginare la propria giornata senza più consultare, in media ogni sei minuti, la propria pagina Facebook o Instagram, senza scrivere messaggi istantanei su Whatsapp, senza leggere i quotidiani dallo smartphone o dal tablet, o chi più banalmente riuscirebbe ad immaginare il proprio lavoro, qualunque esso sia, non più supportato dall’utilizzo del computer? Probabilmente davvero pochi.

Se da un lato tutto ciò ha concesso un incredibile miglioramento della vita in termini di velocità di acquisizione e scambio d’informazioni, ha tuttavia peggiorato, o rischia di peggiorare nel tempo se non correttamente gestito, alcuni ambiti della nostra salute che non vanno sottovalutati quali ad esempio la qualità della vista e la salute dei nostri occhi.

Pensiamo ad esempio a quante ore passiamo in media davanti ad un terminale durante le ore di lavoro.

La costante e ripetuta esposizione dei nostri occhi allo schermo del computer è strettamente correlata con la comparsa di diversi sintomi di affaticamento oculare noti con il nome di Computer Vision Syndrome (CVS), quali:

  • distorsione oculare
  • affaticamento visivo
  • arrossamento, secchezza
  • visione offuscata

Ci sono diversi studi scientifici che descrivono questa patologia e questo gruppo di sintomi e riportano che circa il 75% dei lavoratori che passano dalle sei alle nove ore davanti a un computer, sviluppano maggiori problemi alla vista rispetto agli altri lavoratori.

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Proteggere gli occhi dal computer durante lo smart working

Chi è abituato a lavorare da casa, o da uno spazio dedicato, come possono essere i coworking, ha ormai acquisito i metodi e l’organizzazione che permettono di lavorare in modo efficiente ed “agile”.

Ma per chi, in questo periodo, ha dovuto improvvisamente iniziare a lavorare da casa senza averlo mai fatto prima, e senza disporre di una postazione dedicata, vi sono alcune regole da tenere a mente, e alcuni consigli pratici per proteggere gli occhi dal computer o da altri dispositivi digitali.

Prima di tutto è necessario individuare una postazione, in casa, che permetta di non dover spostare il computer ed eventuali carte e documenti da un punto all’altro.

Se questo non fosse possibile, fare in modo che non coincida con il posto in cui ci si siede per i pasti e, possibilmente, evitare la camera da letto. La scrivania deve essere di altezza corretta, in modo che gli avambracci possano essere comodamente appoggiati fino all’altezza del gomito, e che le spalle non siano costrette a sollevarsi o contrarsi.

Allo stesso modo anche la sedia deve essere adeguata, con uno schienale ergonomico, oppure che permetta di appoggiare la schiena; in caso non sia possibile averla, utilizzare almeno un cuscino. Inoltre, evitare di lavorare dal letto o dal divano, per quanto comodo possa sembrare.

Proteggere gli occhi: come posizionare il computer

Per proteggere gli occhi è importante posizionare correttamente il computer:

  • lo schermo deve essere posizionato all’altezza dello sguardo, e deve essere possibile guardarlo in maniera frontale, senza inclinazioni;
  • mantenere almeno 60 centimetri di distanza tra gli occhi e lo schermo del computer;
  • regolare la luminosità dello schermo del computer, e non posizionarlo verso la finestra;
  • la posizione corretta della luce naturale è laterale rispetto alla postazione di lavoro;
  • evitare anche fonti di luce diretta sia verso lo schermo, sia dietro lo schermo, ossia verso il proprio viso;
  • quando si lavora al computer, aumentare le dimensioni dei caratteri per facilitare la lettura;
  • fare pause frequenti per alzarsi, e soprattutto per volgere lo sguardo lontano: questo serve per far riposare e proteggere gli occhi;
  • quando si lavora con la luce artificiale, preferire una fonte luminosa posizionata sulla scrivania, che possa illuminare la postazione di lavoro, e mantenere la stanza, anche debolmente, illuminata;
  • evitare le luci diretta centrali e anche le luci al neon.

Proteggere gli occhi: degli utili alleati

A queste buone abitudini pratiche, per proteggere gli occhi è poi possibile affiancare l’uso di presidi in commercio ai quali possiamo far ricorso, qualora queste non dovessero essere sufficienti. Ricordiamo ad esempio:

  • Gocce oculari idratanti e lubrificanti per la secchezza oculare. Queste gocce o lacrime artificiali sono ideali per ristabilire l’equilibrio del film lacrimale compromesso dal prolungato utilizzo di dispositivi elettronici. Normalmente sono a base di acido ialuronico, molecola altamente idratante in grado di trattenere l’acqua sulla superficie dell’occhio. Sono ideali per gli occhi secchi e aiutano a prevenire eventuali irritazioni lievi.
  • Gocce oculari rinfrescanti, ideali per restituire freschezza agli occhi stanchi ed affaticati. Se sono a base naturale, è utile che contengano principi attivi da fiori e piante come l’amamelide (rinfrescante), la camomilla (che possiede un’ottima azione calmante) e l’Eufrasia (pianta ad azione lenitiva).
  • Gocce oculari in grado di restituire limpidezza e sollievo agli occhi irritati e arrossati. Ideali quelle a base di acque distillate di camomilla, che è un calmante naturale, di finocchio che contrasta l’arrossamento e di calendula che svolge un’importante azione lenitiva.
  • Può essere utile anche l’uso di specifici occhiali protettivi anti-luce blu ad alta frequenza per ridurre effetti nocivi di quest’ultima.

Ricordiamoci, infine, con il dovuto buonsenso, che è sempre consigliato evitare l’overdose di tecnologia quando possibile per non diventare, noi stessi, vittime di quel progresso che ci ha regalato la libertà di vedere più lontano.

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