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Pubblicato il 25 Febbraio 2020 | Ultima modifica il 11 Marzo 2020

Benessere Psicofisico

Cause e cure della polmonite, anche sintomo del Coronavirus

Meno di due persone su 1.000: questa l’incidenza della polmonite in Italia. Nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la polmonite uccide 1,2 milioni di bambini ogni anno: più di HIV, tubercolosi e malaria messi insieme. Gli anziani rappresentano l’altra fascia di popolazione più colpita: tra loro, infatti, la polmonite è una delle prime cause di morte.

Ma quali sono le cause della polmonite? Vediamole insieme e scopriamo inoltre come si cura la polmonite.

Che cos’è la polmonite?

La polmonite è un’infiammazione che colpisce uno o entrambi i polmoni. In particolare, colpisce la parte più interna dell’organo, quella costituita dagli alveoli polmonari: si tratta di piccole “sacche” di cellule che estraggono dall’aria l’ossigeno necessario alla funzione di tutto l’organismo e cedere l’anidride carbonica che è il prodotto di “scarto” dell’attività cellulare.

Polmonite: come riconoscere i sintomi?

I sintomi della polmonite sono:

  • tosse (secca o grassa, con produzione di muco e catarro)
  • difficoltà a respirare, con respiri rapidi e superficiali
  • dolore al petto, che peggiora durante gli attacchi di tosse
  • aumento della frequenza cardiaca
  • febbre
  • senso di malessere generale
  • sudori e brividi
  • perdita dell’appetito.

Quali sono le cause della polmonite?

Le cause della polmonite possono essere diverse. La più comune è l’attacco di un batterio, noto come Streptococcus pneumoniae.

La polmonite può presentarsi come:

  • polmonite virale, provocata nella maggior parte dei casi dal virus respiratorio sinciziale e a volte come complicazione dell’infezione da virus dell’influenza di tipo A o B o il nuovo coronavirus Covid-19
  • polmonite da inalazione, anche nota come polmonite ab ingestis, è causata dall’ingresso nell’apparato respiratorio, tramite inalazione, di vomito, piccoli oggetti (come per esempio una nocciola), oppure sostanze dannose (come il fumo)
  • polmonite da infezione mediante funghi
  • polmonite da ospedale, che può svilupparsi durante un ricovero presso una struttura ospedaliera e che colpisce in particolare i pazienti che sono collegati a macchinari per la respirazione assistita.

La polmonite, soprattutto quella a origine batterica, trova particolare terreno fertile in quelle persone in cui le vie aeree sono già state infettate, per esempio dal virus dell’influenza. In simili circostanze, infatti, per i batteri è più facile attecchire e proliferare.

Polmonite: come si cura?

Viste le cause, capiamo ora come si cura la polmonite.

In caso di polmonite non virale, la cura si basa su:

  • riposo
  • bere molti liquidi
  • antibiotici

In particolare, gli antibiotici variano a seconda del batterio che ha causato la polmonite. Il trattamento può durare dai 5 ai 7 giorni.

Da tener conto che, per le polmoniti virali, l’uso degli antibiotici è irrazionale, data l’eziologia prevalentemente virale della patologia.

Nei casi più seri, può essere necessario il ricovero in ospedale. In queste situazioni, oltre alla terapia con antibiotici, è possibile che i medici decidano di sottoporre il paziente a ossigenoterapia: si tratta di una pratica che permette di aiutare il processo di ossigenazione, che può esser compromesso in caso di grave polmonite. Inoltre, in alcuni casi può essere necessaria la somministrazione di liquidi endovena, per favorire l’idratazione.

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Nuovo coronavirus e polmonite

A dicembre 2019 è stato isolato in Cina, nella regione di Wuhan, un nuovo virus appartenente alla famiglia dei coronavirus: il SARS-Cov-2 che provoca la “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2”.

Come altri virus appartenenti alla stessa famiglia, questo provoca sintomi piuttosto aspecifici, come:

  • febbre
  • tosse
  • difficoltà respiratorie

Nei casi più gravi, l’infezione può causare:

  • polmonite
  • sindrome respiratoria acuta grave
  • insufficienza renale.

L’infezione da SARS-Cov-2 è fatale solo in rari casi. Le persone maggiormente a rischio sono gli anziani e quelle con malattie preesistenti, quali diabete e malattie cardiache.

I sintomi provocati dal nuovo coronavirus sono simili a quelli del comune raffreddore e del virus dell’influenza. In caso di sospetto, è quindi necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.

Prevenire il diffondersi del coronavirus

Per prevenire il diffondersi dell’infezione da SARS-Covi-2, seguite queste 10 semplici regole, diffuse dal Ministero della Salute:

  1. Lavatevi spesso le mani
  2. Evitate il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  3. Non toccatevi occhi, naso e bocca con le mani
  4. Copritevi bocca e naso se starnutite o tossite
  5. Pulite le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  6. Non assumete farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  7. In caso di dubbi, non recatevi al pronto soccorso: chiamate il tuo medico di base e, se pensate di essere stati contagiati, chiamate il 112 e il numero nazionale dedicato 1500
  8. Usate la mascherina solo se sospettate di essere malati o se assistite persone malate
  9. I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
  10. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

Fonti

http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioSchedeMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=121&area=Malattie%20infettive&menu=indiceAZ&tab=1
https://www.nhs.uk/conditions/pneumonia/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK525774/
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5337&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

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