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Pubblicato il 3 Dicembre 2020 | Ultima modifica il 11 Dicembre 2020

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Perché si forma la muffa in camera da letto? Cause e rischi per la salute

La qualità dell’aria all’interno della propria casa e negli ambienti confinati è un elemento importante per la salute. Oltre a fattori di tipo chimico/fisico, questa può essere condizionata anche dalla presenza di certi microorganismi responsabili dell’inquinamento microbico.

L’inquinamento microbico delle abitazioni è causato da diverse specie di batteri e in particolar modo dalle muffe, che in certe condizioni di umidità crescono in modo incontrollato in alcuni negli ambienti della casa, come il bagno la cucina e la camera da letto.

Che cos’è la muffa?

Le muffe o ifomiceti, volgarmente dette miceti o funghi, sono organismi ubiquitari e strettamente aerobi, tra i più diffusi del mondo vivente. Le muffe sono caratterizzate dalla grande capacità di crescere e svilupparsi in ambienti umidi, ma anche di sopravvivere in condizioni più stringenti e sui substrati più disparati.

Da un punto di vista morfologico le muffe sono costituite da un corpo di base dalla forma tubolare detto tallo, dal quale si sviluppano le ife, setti trasversali che hanno funzione vegetativa. Le muffe si sviluppano in colonie e acquisiscono pertanto l’aspetto di macchie cotonose e polverose in rapporto del numero di ife presenti.

Le muffe proliferano per via sessuale, grazie la presenza di cellule riproduttive specializzate denominate spore, oppure, in modalità asessuata attraverso i conidi o conidiospore, che derivano da un processo di differenziazione della parte terminale di una ifa.

La produzione di spore e conidi è enorme e può raggiungere milioni di unità per ogni singolo filamento ifale. Le spore possiedono la capacità di resistere in condizioni ambientali estreme per anni in stato di vita latente, in attesa di trovare le condizioni ideali per ricominciare il loro ciclo biologico.

Perché la muffa cresce in camera da letto?

In natura le muffe sono necessarie per la degradazione delle foglie, legno e altri residui vegetali. Questi microrganismi possono entrare in un edificio o direttamente o attraverso le loro spore. Le spore, infatti, sono trasportabili in volo per enormi distanze. Questo è uno dei motivi per cui quando si arieggia un locale, come ad esempio la camera da letto, le spore entrano con l’aria esterna. Questa situazione non è una cosa preoccupante, ma lo diventa se le spore trovando le condizioni per crescere e proliferare.

In una casa la muffa cresce sul legno, cartongesso (intonaco/gesso), tappezzeria, tessuto, carta da parati, tendaggi, pannelli, e moquette e in generale su tutte quelle superfici che per vari motivi possono risultare umide.

In camera da letto, e più in generale all’interno di ambienti confinati, la presenza di muffe può essere il risultato di acqua penetrata dall’esterno dopo forti precipitazioni attraverso tetti difettosi o crepe nel muro, di umidità che può risalire dal terreno, infiltrandosi all’interno dei muri o sulla loro superficie come se fosse carta assorbente, oppure dalla rottura di tubature che può, in poco tempo, determinare l’impregnamento dei muri.

Oltre a queste cause evidenti, è molto importante considerare anche fattori quali la sottile interazione tra l’umidità dell’aria e la temperatura alla superficie dei materiali e allo scarso isolamento termico delle pareti. In questo caso il problema della muffa in casa è da imputare a una cattiva coibentazione e a una scorretta gestione del riscaldamento.

Anche l’abitudine di tenere le stanze sempre al buio, senza un costante ricambio di luce e aria può determinare facilmente l’insorgenza della muffa.

Rischi per la salute

Perché si forma la muffa in camera e negli altri ambienti di casa? La troppa umidità può rendere la propria abitazione un’ambiente insalubre e causare problematiche riguardanti la salute (oltre a sollevare questioni inerenti ai consumi energetici).

Nei bambini, circa il 13% dei casi di asma cronica è associato a un’eccessiva umidità nelle abitazioni. La presenza di umidità interna varia fortemente da zona a zona e in base alle condizioni climatiche. È stimato che l’eccessiva umidità interna affligge dal 10% al 50% degli edifici in Europa, Nord America, Australia, India e Giappone.

Anche l’eccessiva secchezza dell’aria può essere a sua volta fonte di malessere e di abbassamento della qualità della vita, perché le cellule delle mucose (congiuntive, naso, gola e bocca) rischiano disidratarsi eccessivamente e morire, perdendo quindi la loro funzione di barriera ed esponendo i tessuti sottostanti a gravi rischi.

Già agli inizi del 2000, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato varie raccomandazioni inerenti alla qualità dell’aria nelle abitazioni, in quanto un’eccessiva presenza di umidità e muffe in casa rappresenta una minaccia per la salute. Nel 2004, l’Istituto di Medicina americano (IOM) ha trovato prove sufficienti per collegare l’esposizione all’umidità degli ambienti, in generale, a sintomi del tratto respiratorio superiore come tosse, respiro sibilante in persone altrimenti sane e all’aumento del numero delle crisi nelle persone diagnosticate con l’asma.

Perché si forma la muffa in camera: malattie respiratorie

In termini di rischi per la salute, e per la loro rimozione, le muffe devono essere considerate allo stesso modo. Alcuni dei tipi più comuni di muffe presenti negli edifici e nelle camere da letto sono la Alternaria spp., l’Aspergillus spp., il Fusarium spp., la Memnoniella spp., il Penicillium spp., il Cladosporum spp, lo Stachybotrys chartarum e il Trichoderma spp.

È giusto però precisare che se c’è la presenza di muffa in camera da letto, come in tutta la casa, non significa necessariamente che vi siano problemi di salute. Tuttavia, per alcune persone l’inalazione della muffa o delle sue spore può produrre dei problemi o peggiorare alcune condizioni di salute.

L’esposizione alle muffe è generalmente associata a malattie respiratorie quali asma e allergie. Molte muffe producono micotossine, metaboliti o sottoprodotti di muffe nocivi per l’uomo e che alla lunga possono logorare il sistema immunitario, causare problemi respiratori o esacerbare i sintomi delle allergie come ad esempio respiro sibilante, senso di costrizione toracica, respiro corto, congestione nasale e irritazione agli occhi. Le persone che sono immuno-soppresse, o in convalescenza dopo un intervento chirurgico di solito sono più suscettibili a problemi di salute correlati alla presenza di muffe.

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Cosa fare per non avere la muffa in casa?

Anche se il grado di suscettibilità all’azione di questi microrganismi è sostanzialmente diverso all’interno della popolazione, la strategia del miglioramento della qualità dell’aria interna passa attraverso il controllo dei livelli di umidità, che devono essere compresi tra il 30 ed il 50%.

Qui di seguito alcuni comuni accorgimenti comuni per raggiungere quest’obiettivo:

  • Ventilazione: Aprire le finestre e areare i locali per almeno 5 minuti al giorno, permettendo alla luce del sole di entrare dentro casa;
  • Evitare escursioni termiche superiori a 3 o più gradi fra le varie stanze;
  • Chiudere le finestre di casa in caso di poggia e umidità esterna. In caso di temporali è bene verificare che non sia entrata acqua dagli infissi delle finestre. Diversamente, è necessario asciugare subito e bene;
  • Evitare di creare condense, come ad esempio asciugando la biancheria sul termosifone, oppure mentre si cucina o si fa la doccia;
  • Utilizzare condizionatori d’aria e/o deumidificatori;
  • Su pavimenti e tappeti, rimuovere immediatamente eventuali macchie;
  • Non disporre tappeti in prossimità di fontane, lavabi, vasche da bagno/docce o direttamente su pavimenti in cemento che sono soggetti a perdite o frequenti fenomeni di condensa.
  • Ricorrere all’uso di disinfettanti spray con azione anche deodorante diretta contro batteri e funghi.

Qualora questi accorgimenti non siano sufficienti, è bene fare riferimento al parere di un tecnico specializzato.

Come pulire la muffa in casa?

Una volta che la muffa è stata individuata, si raccomanda che i materiali porosi come pareti, pannelli, tessuti o tappeti siano gettati e sostituiti. Invece, materiali non porosi quali metallo, vetro, plastica dura e materiali semi-porosi quali legno e cemento possono essere puliti e riutilizzati (se strutturalmente sani).

Per la pulizia delle piccole aree è possibile ricorrere a rimedi naturali che permettono di eliminare la muffa dalle superfici della camera da letto e degli altri ambienti della casa, senza necessariamente ricorrere a prodotti di sintesi. Tra questi ricordiamo le soluzioni acquose a base di bicarbonato di sodio oppure aceto. Ottimo anche il sale grosso, prodotto efficace per catturare l’umidità negli ambienti.

Per aree più grandi o ad elevata contaminazione, la bonifica deve essere effettuata da professionisti qualificati.

Fonti:

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