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Pubblicato il 9 Dicembre 2020

Benessere Psicofisico

Umidità in casa, come sconfiggerla in 5 modi diversi

L’umidità nelle nostre case è un nemico insidioso che, oltre a determinare la formazione di muffe e cattivi odori, con il tempo, può interferire anche con la salute del nostro organismo.

Importante è cercare di ridurla al fine di tenere sotto controllo i suoi effetti negativi.

L’umidità in casa è una minaccia particolarmente insidiosa in autunno e inverno, per l’aumento di piogge che provocano ristagni d’acqua e fastidiose infiltrazioni. Come diminuire l’umidità in casa? Ecco 5 metodi efficaci da attuare subito.

Come diminuire l’umidità in casa, 5 metodi

Tra le soluzioni per ridurre l’umidità nelle nostre case e ottenere dei buoni risultati ricordiamo:

  1. Ventilare la casa: una buona circolazione d’aria all’interno delle mura domestiche ha molteplici effetti benefici in caso di umidità, Infatti, oltre a evitare l’accumulo di acari e altre impurità, “asciuga” l’ambiente e, rendendo l’aria più asciutta, ostacola la formazione di muffe. Aprire quindi le finestre quotidianamente, anche d’inverno, e al mattino per arieggiare abbondantemente le stanze così da eliminare il vapore prodotto di notte dal nostro respiro. Se possibile, cercare di creare correnti d’aria per favorire la ventilazione dei locali. Ricordarsi, dopo aver fatto il bagno o la doccia, di aprire la finestra per eliminare il vapore accumulato.
  2. Evitare ristagni d’acqua: ridurre le piante in casa ed assicurarsi che nei sottovasi non vi sia acqua stagnante, non stendere il bucato in casa e nelle pulizie utilizzare stracci ben strizzati che non lascino eccessi di acqua sul pavimento. Facilitare l’asciugatura del pavimento lasciando le finestre aperte e chiuderle solo dopo aver verificato che si sia asciugato del tutto.
  3. Utilizzare rimedi per riassorbire l’umidità: è possibile installare un deumidificatore che assorbe l’umidità in eccesso e la trasforma in acqua per poi raccoglierla in una scatoletta. Utilizzabili anche i condizionatori che, in inverno, possiamo sfruttare per la loro funzione deumidificatrice. Oppure si può anche utilizzare del sale grosso, che è in grado di assorbire l’umidità. Basterà porre del sale grosso in un contenitore, in quantità proporzionale all’ambiente che deve deumidificare; quando il sale ha assorbito l’umidità si mette ad asciugare e si riutilizza senza problemi. Per realizzare questo “deumidificatore casalingo” si può utilizzare una bottiglia di plastica tagliata sopra la metà. Si fora il tappo e si prende la parte con il tappo e si riempie di sale ponendola capovolta nell’altra metà. L’umidità assorbita colerà dal tappo sul fondo della bottiglia. Tenere presente che 100 gr di sale permettono di deumidificare un ambiente di 16 mq.
  4. Mantenere tende e tapparelle aperte durante il giorno per fare entrare la luce e il sole il più possibile
  1. Porre attenzione allo stato della nostra abitazione e non ignorare:
    • eventuali macchie di muffa che, formatesi sulle pareti, possono farci sospettare che ci sia un problema di umidità;
    • il rigonfiamento dei muri con conseguente perdita dell’intonaco;
    • la formazione di condensa sulle finestre.

A tal proposito può essere utile tenere sempre in casa un indicatore di umidità (igrometro) che ci permetta di controllare la percentuale di umidità presente nella nostra casa. Capita spesso che non si sospetti minimamente di superare il range di sicurezza e, se il problema viene ignorato, diventerà sempre più incontrollabile e ingestibile.

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Per sconfiggere l’umidità in casa capire come si forma

L’umidità può essere provocata da vari fenomeni, che andranno poi affrontati per poter essere certi di sconfiggere definitivamente il problema. Vediamo le cause principali responsabili di questo fastidioso problema all’interno delle nostre abitazioni.

  • Una prima causa è data dalla condensazione, ossia quel fenomeno per cui, quando l’aria è satura di vapore acqueo, questo va a depositarsi sulle superficie che, essendo fredde, ne determinano la condensazione. Tali superfici saranno predisposte alla crescita di muffe Questo tipo di umidità proviene dall’interno e deriva dal vapore generato in cucina o in bagno o anche dalla nostra stessa respirazione.
  • Altra possibile causa è l’infiltrazione, derivante:
  • dai materiali di costruzione che in fase di preparazione hanno incorporato acqua La quantità di umidità imprigionata all’interno dei materiali da costruzione è determinante per la proliferazione di muffe e batteri;
  • da un guasto negli impianti idraulici;
  • dall’esterno, dovuta a fattori atmosferici;
  • Infine, la risalita dell’umidità dal suolo a causa del contatto delle superfici con il terreno. In questo caso sono più colpiti i piani interrati e seminterrati. L’umidità si infiltra nei muri e si propaga per risalita dell’acqua all’interno della muratura per poi riaffiorare in qualunque parte della casa. La causa è determinata da una mancata impermeabilizzazione della struttura e dall’utilizzo di materiali porosi per la costruzione.

Individuare l’origine dell’umidità nei muri è fondamentale ed è il primo passo per risolvere il problema in quanto, a seconda della causa, ci saranno metodologie di intervento differenti. Per scegliere una soluzione adeguata si dovrà stabilire l’entità del problema. Per proteggere i muri dalle infiltrazioni è possibile l’utilizzo di intonaci specifici. Potrebbe essere necessario un intervento meccanico a livello delle muratura oppure l’applicazione di resine impermeabilizzanti. La verniciatura dovrebbe sempre essere fatta con apposite vernici traspiranti e antimuffa.

In ogni caso, bisogna intervenire alla radice del problema, impedendo che si ripresenti in futuro. È sempre consigliato rivolgersi a tecnici che possano valutare accuratamente la problematica e prospettarne la giusta soluzione.

Umidità in casa, i rischi per l’organismo

Un eccesso di umidità in casa rende l’ambiente malsano e può danneggiare la nostra salute. È dunque importante mantenere i livelli di umidità tra il 40 % e il 60% per evitare conseguenze negative sul nostro benessere.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha analizzato i rischi per il nostro organismo associati a una esposizione a batteri tipici degli ambienti umidi e si è così espressa: “L’esposizione a contaminanti microbici è associata a problemi alle vie respiratorie, asma, allergie, e problemi al sistema immunitario. Nei bambini, il 13% delle asme croniche è associato ad un’eccessiva umidità nelle abitazioni”.

La formazione di muffe può provocare reazioni allergiche o vere e proprie malattie respiratorie a causa delle spore da esse liberate. Inoltre, un ambiente umido facilita la proliferazione degli acari, anch’essi potenziale causa di riniti e reazioni allergiche

I sintomi maggiormente frequenti con cui si presentano queste problematiche sono: asma, tosse, dispnea (respiro affannoso), rinite (infiammazione e congestione delle vie respiratorie).

Poiché hanno un’origine ambientale, tali disturbi si presenteranno in maniera persistente. Diventa indispensabile, quindi, risanare l’ambiente e abbassare i livelli di umidità mantenendoli nel range indicato poiché, solo così, si riuscirà ad avere la remissione della sintomatologia.

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