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Pubblicato il 8 Settembre 2020

Benessere Psicofisico

Come cucinare le melanzane al funghetto, la ricetta di settembre

Le melanzane al funghetto o “mulignane a fungetiello” sono un contorno tipico della cucina campana a base di melanzane fritte; oggi vi propongo una versione più leggera ma al tempo stessa ricca di gusto e altrettanto appetitosa. Scopri come cucinare le melanzane al funghetto al forno, un compromesso sano e leggero senza rinunciare al gusto classico della tradizione.

Vengono definite a funghetto per il modo in cui vengono tagliate le melanzane, a dadini, che ricordano dei piccoli funghi. Un contorno facile, veloce e saporito, ideali per accompagnare pietanza di ogni genere ma ottime anche per condire i primi piatti, come farcia per una torta salata o come ripieno di un gustoso panino.

Melanzane al funghetto: la nostra ricetta light

È un piatto ideale per tutti anche per chi segue un alimentazione vegana o vegetariana.

Ingredienti:

  • 2 melanzane di medie dimensioni.
  • 200 grammi di pomodorini.
  • Uno spicchio di aglio.
  • Olio extravergine di oliva e sale q.b.
  • Basilico fresco.

Procedimento:

  1. Lavate bene le melanzane, asciugatele, eliminate le estremità e tagliatele prima a metà nel senso della lunghezza e poi a dadini della dimensione desiderata.
  2. Prendete una teglia rivestita con carta forno e disponete i dadini di melanzana, distribuendoli per bene in modo da non sovrapporli.
  3. Aggiungete un filo di olio e cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15-20 minuti (il tempo può variare in base alla grandezza dei vostri dadini).
  4. A metà cottura (dopo circa 7-10 minuti) mescolatele, giratele e aggiungete un pizzico di sale solo quando le sfornate.
  5. Nel frattempo prendete i pomodorini, lavateli e tagliateli a metà.
  6. Prendete una padella, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva con uno spicchio d’ aglio e i pomodorini.
  7. Accendete la fiamma e cuocete per circa 2-3 minuti.
  8. A questo punto aggiungete le melanzane e fate insaporire il tutto per altri 5 minuti.
  9. Decorate con del basilico fresco e servite le vostre melanzane al funghetto in versione light.

Esistono due varianti: vi è la possibilità di preparare le melanzane con o senza pomodoro.

Melanzana: curiosità

La melanzana è un ortaggio tipico della stagione estiva, protagonista di tante ricette e piatti diversi, definita anche la verdura regina della dieta Mediterranea.

La pianta, originaria dell’Asia ma oggi diffusa in tutto il mondo, venne introdotta nel bacino del Mediterraneo soltanto intorno al VII secolo; Si tratta del frutto di Solanum melongena, specie appartenente alla famiglia delle Solanaceae nativa dell’India e coltivata per la prima volta in Cina.

È una pianta erbacea che può raggiungere 1 metro di altezza, con fiori violacei-bianchi molto belli e grandi foglie. Il frutto appunto, la melanzana che conosciamo, è commestibile e non è altro che una bacca allungata o tonda.

Esistono diverse varietà di melanzana, ad esempio la Violetta dalla forma allungata e cilindrica, la Nera dalla forma ovale e dalla polpa più carnosa, La Viola dalla polpa più dolce e delicata, la Bianca una varietà a basso contenuto di semi, più digeribile ed infine la Rossa di aspetto arancio intenso con sfumature tendenti al verdognolo, ricorda un pomodoro ed in dialetto è chiamata “pummadora”.

Oggi tra i principali produttori di melanzane nel mondo vi è il nostro paese l’Italia seguita poi dalla Turchia, l’Egitto, la Cina e il Giappone.

Il suo nome deriva dall’Arabo “badingian”, mutato poi in “petonciana”, “petonciano” o “petronciano”. Successivamente è stato aggiungo il prefisso “mela”, trasformando la parola in “melonciana” e poi in definitiva in “melanzana”.

In passato il nome aveva anche assunto il significato di: mela non sana per il fatto che l’ortaggio non fosse commestibile crudo, infatti tra le controindicazioni: le melanzane, così come tutti gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle Solanaceae (esempio le patate) , contengono una sostanza detta “solanina” che l’ortaggio produce naturalmente come difesa anti-fitofaga e che solo in quantità elevate può risultare tossica per l’organismo umano. A differenza delle patate però, le concentrazioni di solanina nelle melanzane sono più basse e solo se consumate crude possono risultare tossiche.

Calorie, vitamine e sali minerali

La melanzana può causare reazioni allergiche con manifestazione a carico della cute e dell’apparato digerente, un possibile ruolo potrebbe averlo l’istamina presente in abbondanza, sostanza nei confronti della quale molti soggetti, soprattutto di sesso femminile, possono mostrare ipersensibilità.

Dal punto di vista nutrizionale: 100 grammi di melanzana apportano circa 20 calorie con un quantitativo di acqua superiore al 90% dell’intero peso, infatti tale verdura risulta essere tra le meno caloriche e a maggior potere saziante.

Contengono un buon contenuto di fibre, sali minerali (in particolare magnesio e potassio) e vitamine (A, B, C e K). La melanzana è inoltre ricca di fitonutrienti, in primo luogo le antocianine, dei flavonoidi che conferiscono il colore alla buccia.

Grazie all’apporto di fibre contribuiscono ad una corretta attività intestinale, inoltre, la loro composizione ricca di acqua le rende drenanti e sazianti ma attenzione: la loro consistenza spugnosa assorbe in cottura molto olio, pertanto se si cerca di stare attenti alla linea le cotture consigliate sono la griglia o il forno.
Quando si acquistano le melanzane è importante valutare alcuni elementi:

  • Buccia: deve essere di colore uniforme, turgida e possibilmente lucida.
  • Consistenza: compatta ma cedevole.
  • Dimensioni: non eccessivamente grandi (eccessiva maturazione).

Le melanzane si possono cucinare in tanti modi differenti, difatti sono un ortaggio molto versatile: alla griglia,al forno, in padella, fritte o in alternativa possono essere utilizzate per fare delle conserve (ottime le melanzane sott’olio) oppure delle creme o salse o degli involtini.

I piatti più famosi conosciuti da tutti noi italiani sono sicuramente la parmigiana di melanzane e la pasta alla norma.

Fonti:

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