L’ipersonnia è una anormale esigenza di dormire che si manifesta con una eccessiva sonnolenza diurna nonostante il prolungamento del sonno notturno anche oltre le 12 ore. Si tratta di un disturbo del sonno cronico che può essere diagnosticato in seguito ad una indagine anamnestica- strumentale.
Le cause dell’ipersonnia possono essere di varia natura così da differenziarne varie tipologie.
Tipi di ipersonnia
Vediamo allora i vari tipi di ipersonnia e quando si può soffrire di sonnolenza eccessiva?
L’ipersonnia può essere distinta in:
Primaria: se le cause sono di origine centrale e non sono correlabili ad altre patologie o disturbi. Per effettuare una diagnosi di ipersonnia primaria devono essere esclusi altri disturbi o patologie organiche o psichiatriche che possono provocare eccessiva sonnolenza. Comprende le seguenti forme:
- narcolessia: disturbo caratterizzato da sonnolenza diurna con tipici addormentamenti e presenza di cataplessia, che è un’improvvisa perdita del tono muscolare che porta ad una sensazione di debolezza e perdita di controllo muscolare volontario. Le persone con narcolessia presentano sonnolenza improvvisa e incontrollabile che può colpire in qualsiasi momento. La narcolessia sembra causata da un livello anormalmente basso di un tipo di neurotrasmettitore, chiamato ipocretina, che è il responsabile del mantenimento di veglia del corpo. Per poter dosare tale sostanza viene eseguito prelievo del liquido cefalorachidiano tramite puntura lombare. Se la sua concentrazione risulta marcatamente ridotta o non dosabile è possibile sospettare una narcolessia
- Sindrome di Kleine-Levin o forma ricorrente: eccesso di sonno spesso associato ad aumento di appetito e di libido. Presenta un andamento ciclico con fasi di disturbo alternate a periodi di benessere. Si tratta di una condizione transitoria di origine sconosciuta e a remissione spontanea, della quale non si conoscono trattamenti specifici. In alcuni soggetti sono state descritte irritabilità, depressione, confusione, occasionali allucinazioni e comportamenti impulsivi.
- Ipersonnia idiopatica: una eccessiva sonnolenza accompagnata da bisogno di fare regolari sonnellini durante tutto il giorno, senza che sia stata tuttavia identificata una causa specifica. L’ipersonnia idiopatica insorge generalmente fra i 10 e i 30 anni.
Secondaria se conseguente ad altre patologie o problematiche. Può essere infatti determinata da:
- affezioni del sistema nervoso centrale (Parkinson o sclerosi multipla)
- lesioni organiche, determinate da traumi cranici
- malattie genetiche
- problematiche endocrinologiche
- assunzione di farmaci o sostanze che possano avere un effetto sui meccanismi di regolazione del sonno (ipnotici, barbiturici)
- utilizzo di droghe
- disturbi psichiatrici (depressione, disturbo bipolare)
- sonno insufficiente: necessità superiore al tempo dormito per motivi sociali o lavorativi.
- sonno disturbato da altre forme patologiche come la sindrome delle apnee ostruttive o la sindrome delle gambe senza riposo, o disturbi del ciclo circadiano che alterano la qualità del sonno.
Come si curano le ipersonnie?
Non essendo disponibili farmaci disponibili per la cura e la risoluzione definitiva di tale patologia, si dovrà, dopo aver eseguito una giusta diagnosi, programmare con il medico un intervento terapeutico che permetta di gestire tale condizione.
Si potranno utilizzare medicinali che attivino la veglia e riducano la sonnolenza. Dovranno essere quindi usati gli psicostimolanti ossia sostanze in grado di stimolare il sistema nervoso centrale ed il sistema simpatico. La loro azione si esplica mimando gli effetti della adrenalina e noradrenalina oppure stimolandone il loro rilascio.
È anche possibile assumere integratori alimentari contenenti estratti vegetali ad azione stimolante. I più indicati sono il caffè ed il guaranà. Contengono rispettivamente caffeina e guaranina, che hanno proprietà stimolanti e riattivanti grazie alla loro capacità di indurre il rilascio di adrenalina e noradrenalina.
Possono anche essere prescritti antidepressivi se le alterazioni del tono dell’umore e problemi emozionali interferiscono con il sonno.
Nel caso di ipersonnie secondarie si dovrà intervenire anche sulla patologia che è alla base di tale manifestazione.
Fonti: