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Pubblicato il 5 Marzo 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Salute degli Occhi

La rinite allergica: i sintomi del nemico stagionale degli occhi

Se per molti la bella stagione evoca buon umore, energia e positività, per tanti l’arrivo della primavera coincide con quello delle allergopatie, in particolare con la rinite allergica.
La rinite allergica è un disturbo sintomatico delle prime vie aeree, come il naso, la gola ma anche gli occhi, provocato da un’anomala reattività dell’organismo verso sostanze estranee, dette allergeni, innocue per i soggetti normali ma capaci di determinare, negli individui divenuti ad esse sensibili, specifiche reazioni immunitarie responsabili delle manifestazioni cliniche.

I sintomi della rinite allergica

La rinite allergica è un’affezione caratterizzata da una sintomatologia simile a quella del comune raffreddore, quale abbondante lacrimazione, serie di starnuti (talora 10-20 consecutivi), secrezione acquosa, congestione delle mucose nasali e difficoltà a respirare.

Il 95% dei soggetti con rinite allergica presenta anche la congiuntivite allergica o rinocongiuntivite allergica, caratterizzata da un arrossamento delle congiuntive oculari di entrambi gli occhi, causato dal contatto con allergeni come i pollini. Questi ultimi sono la causa più frequente di rinite allergica stagionale (1).

La sintomatologia a livello oculare può essere molto fastidiosa: prurito e bruciore dell’occhio; lacrimazione eccessiva o secchezza; gonfiore palpebrale; arrossamento oculare; marcata sensibilità alla luce (fotofobia).

I sintomi oculari sono quelli che più influiscono negativamente sulla qualità della vita dei soggetti con rinocongiuntivite. In questi individui la forte sensibilità dell’occhio agli allergeni è causata da una reazione eccessiva del sistema immunitario che risponde con una produzione anomala di anticorpi, noti con la sigla IgE. Le IgE innescano il rilascio d’istamina da parte dei mastociti, cellule particolarmente abbondanti a livello palpebrale. È l’istamina a provocare l’effetto irritativo sulle mucose oculari (1).
Lo strofinamento degli occhi a seguito di prurito è una risposta del tutto naturale. Tuttavia, strofinare peggiora solitamente la reazione allergica dovuta all’azione fisica sui mastociti, che le induce a liberare più mediatori come risposta immunitaria.

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Rinite allergica lieve o grave?

I sintomi della rinite allergica (e rinocongiuntivite) e le loro ricadute sulla vita di tutti i giorni variano notevolmente da un soggetto a un altro.
La classificazione ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) della rinite allergica (2, 3) definisce una rinite lieve quando i sintomi non interferiscono con il sonno, non determinano limitazioni alle normali attività quotidiane, non incidono negativamente sulle prestazioni scolastiche o lavorative e non vengono percepiti come particolarmente fastidiosi. Quando anche una sola di queste caratteristiche è presente, la rinite viene classificata come di intensità moderata-grave.

Un’altra caratteristica da tenere presente nella classificazione è la durata della sintomatologia rinitica. Sempre secondo le linee guida di ARIA (2, 3), si parla di rinite allergica intermittente quando i sintomi sono presenti per meno di quattro giorni a settimana e per meno di quattro settimane consecutive. Al contrario, quando anche uno solo di questi limiti viene superato, classificheremo invece la rinite allergica come persistente.

Un corretto inquadramento della rinite, da parte del medico è quindi di fondamentale importanza per impostare il giusto percorso diagnostico e terapeutico. La diagnosi clinica di rinite allergica si basa sulla valutazione completa dei dati anamnestici, dell’esame obiettivo e delle prove allergiche che possono essere eseguite sia in vivo (Prick test o test allergometrici cutanei) e/o in vitro (determinazione delle IgE specifiche per allergeni inalanti). L’esecuzione dei test consente la diagnosi eziologica della rinite allergica.

Le cause della rinite allergica

La rinite allergica si sviluppa solitamente in età infantile o durante l’adolescenza e ha un andamento stagionale, intimamente legato alla produzione e al ciclo di emissione nell’ambiente dei pollini di graminacee, composite (artemisia, ambrosia, parietaria), alberi (betulla, olivo, cipresso, quercia). I pazienti allergici alla polvere, per esempio, hanno sintomi perenni che peggiorano in condizioni di elevata umidità o d’intensa movimentazione di polvere, come in corso di traslochi.
È nota una componente ereditaria e familiare della rinite allergica, per cui se un genitore soffre di questa condizione è più probabile che ne soffrano anche i figli.

Diffusione della rinite allergica

La rinite allergica è un problema sanitario globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), centinaia di milioni di soggetti nel mondo soffrono di rinite allergica e si stima che 300 milioni di questi sono affetti anche da asma, con una notevole influenza sulla qualità della vita di questi individui e delle loro famiglie, e con un impatto negativo sul benessere socio-economico della società.

In termini statistici la rinite allergica colpisce dal 5 al 35% della popolazione mondiale con picchi che possono raggiungere il 40% nelle aree più industrializzate. Nei Paesi occidentali il numero di persone affette da rinite allergica è in costante espansione negli ultimi 15 anni. Una quota elevata di tale aumento si sta verificando soprattutto nei soggetti più giovani; cosicché si prevede che, quando questa fascia della popolazione raggiungerà l’età adulta, la prevalenza delle malattie respiratorie di natura allergica sarà ancora maggiore (4).

In Italia le persone che soffrono di una qualche forma di rinite allergica e, in particolare, la quota di allergici che soffrono inesorabilmente tutte le primavere, spesso o sempre, è pari al 19,5% del campione, percentuale in aumento rispetto a un’analoga rilevazione del 2014, quando era del 16,7% (5). Il trend crescente, individuato da un’indagine effettuata a febbraio 2017 su 1.000 cittadini italiani da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, http://assosalute.federchimica.it/homepage-anifa.aspx), è stato confermato anche dalla SIAAC (Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, http://www.siaaic.org).

Secondo le proiezioni dei ricercatori si stima che a livello internazionale nel 2020 le allergie respiratorie interesseranno la metà della popolazione globale.

Fonte articolo:

  1. Holgate ST., Broide D. New targets for allergic rhinitis–a disease of civilization. Nat Rev Drug Discov. 2003 Nov;2(11):902-14.
  2. Brożek JL., Bousquet J., Agache I.,…et al. Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA) guidelines-2016 revision. J Allergy Clin Immunol. 2017 Oct;140(4):950-958. doi: 10.1016/j.jaci.2017.03.050. Epub 2017 Jun 8.
  3. Gelardi M, Incorvaia C, Passalacqua G, Quaranta N, Frati F. The classification of allergic rhinitis and its cytological correlate. Allergy. 2011 Dec;66(12):1624-5.
  4. Clark MJ., Million RP. Allergic rhinitis: market evolution. Nat Rev Drug Discov. 2009 Apr;8(4):271-2.
  5. de Marco R., Cappa V., Accordini S., Rava M.,…et al., Trends in the prevalence of asthma and allergic rhinitis in Italy between 1991 and 2010. Eur Respir J. 2012 Apr;39(4):883-92.
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