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Pubblicato il 4 Dicembre 2020

Salute della Pelle

Problemi alla pelle causati da DPI, mascherina e guanti. Cosa fare

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08) stabilisce che i DPI, ovvero dispositivi di protezione individuale, debbano rispettare le norme previste dal D.Lgs. 475/92. L’art.74 dà la seguente definizione di DPI: “Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.

Essi hanno quindi l’obiettivo di ridurre al minimo eventuali danni derivanti da pericoli per la salute e sicurezza in particolare sul luogo di lavoro. In natura ne esistono di molte tipologie, a seconda del grado di rischio connesso all’attività svolta.

Oggi nel 2020 con l’arrivo del Covid-19, il termine DPI per la popolazione generale riguarda in particolare l’uso di mascherine e guanti, raccomandati per limitare il rischio di contagio. Si parla e discute molto dei DPI ormai necessari e obbligatori, li indossiamo con un gesto ripetitivo come tanti altri della nostra vita quotidiana: ma quanto potrebbero essere dannosi alla lunga per la pelle?

Molti dermatologi dichiarano un netto aumento dei casi di dermatiti irritative in particolare in coloro che sono obbligati a indossare questi dispositivi tutto il giorno, come i lavoratori di strutture sanitarie (medici, infermieri, personale di primo soccorso), di pubblici esercizi e delle fabbriche. Particolarmente esposti a problematiche della pelle sono poi tutte le persone in terapia oncologica che possono sviluppare un aumento di irritazioni alla pelle nelle zone in cui si utilizzano i DPI come viso e mani.  Il loro uso prolungato, infatti, rischia di generare non pochi problemi alla pelle del viso e arrossamenti soprattutto sulle mani, nella zona dietro le orecchie (complici gli elastici) e sul contorno della bocca. Ma non solo: anche l’assiduo utilizzo di gel igienizzanti e prodotti per la disinfezione degli ambienti possono col tempo seccare la pelle e rovinare l’integrità della barriera cutanea, soprattutto in chi già ha la cute molto sensibile.

Problemi alla pelle dovuti all’utilizzo di dpi, mascherine e guanti

I principali problemi alla pelle causati da un uso prolungato di mascherine e guanti riguardano:

  • acne sul volto: malattia infiammatoria della cute che interessa il follicolo pilifero e la ghiandola sebacea. I sintomi dell’acne da mascherina sono molteplici e variano da: rossore cutaneo, prurito, brufoli, dolore, cute lucida perché ricca di sebo. Le aree maggiormente interessate sono le guance e il mento
  • cheilite: è un’infiammazione delle labbra e può manifestarsi con secchezza, arrossamento, desquamazione dolorosa e può riguardare l’area intorno alle labbra, gli angoli o la vera e propria mucosa labiale
  • dermatiti seborroiche, irritative e allergiche da contatto
  • arrossamenti, irritazioni, piccole piaghe o ulcere sulla cute delle mani

Anche l’uso estremamente frequente dei gel igienizzanti può essere nocivo per la pelle. Numerosi esperti, infatti, affermano che è giusto e non deve mai mancare una corretta igiene delle mani. Purtroppo, però, l’eccesso di questi prodotti, ormai presenti ovunque, nel lungo periodo può indebolire l’epidermide, con un effetto corrosivo sulla superficie cutanea che perde la propria funzione di barriera, diventando molto più sensibile e soggetta a secchezza e irritazione.

Discorso un po’ più complesso invece sull’utilizzo dei guanti. Certamente alcune categorie di lavoratori (medici, infermieri, operatori sanitari, personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti e tanti altri) non possono farne a meno, mentre i pareri sull’uso sono discordanti per il resto della popolazione. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), infatti, sottolinea che i guanti sono dispositivi di protezione individuale utili a prevenire le infezioni, ma devono essere utilizzati in modo corretto e soprattutto non devono sostituire il lavaggio delle mani, altrimenti possono diventare un veicolo di contagio. Ne esistono in vari materiali (ad esempio in lattice, nitrile, polietilene) e possono essere scelti anche in base a eventuali irritazioni o allergie. L’importante è però indossarli solamente se la pelle è integra: se le mani sono screpolate, sudate o sporche, si può creare un ambiente che facilità la comparsa di dermatosi.

Problemi alla pelle del viso causati da uso di dpi come la mascherina

Prima di entrare nel dettaglio su questa problematica, occorre fare un passo indietro sulle tipologie di mascherine che esistono in commercio. Distinguiamo in particolare due categorie:

Mascherine chirurgiche: classificate come dispositivi medici (DM), servono a proteggere in parte se stessi e gli altri. Esse, infatti, bloccano il propagarsi di goccioline (droplet) emesse in caso di un colpo di tosse o di uno starnuto, o solamente parlando.

Mascherine FFP1, FFP2 e FFP3: si differenziano per la loro efficienza filtrante, che cresce all’aumentare del numero. Le FFP1 hanno una capacità filtrante pari all’80%, le FFP2 intorno al 94% e le FFP3 superiore al 99%. Possono avere o meno la valvola.

Tra tutte queste, le più coprenti e spesse, a causa della loro maggior rigidità, possono provocare sfregamento e rendere più umidità la parte che rimane coperta con conseguenti irritazioni al viso o aumento eccessivo di sebo.

Certamente è importante, soprattutto per chi la deve indossare tutto il giorno, avvalersi delle chirurgiche o delle FFP1, 2 o 3, in quanto prodotte con materiale anallergico. Un discorso a parte per le mascherine lavabili, in quanto non sempre vengono lavate in modo corretto e con prodotti ad hoc. È quindi bene leggere attentamente le indicazioni riportate sull’etichetta e usare detersivi non irritanti.

Occorre prestare attenzione anche all’uso di disinfettanti spray utilizzati ormai da molti per pulire la mascherina: si tratta solitamente di soluzioni idroalcoliche con una percentuale di alcool non inferiore al 70%, che, se inalate eccessivamente e in modo continuativo, possono provocare tosse e bruciore agli occhi.

Resta fondamentale riutilizzare le mascherine monouso solo in situazioni limitate alle attività quotidiane e non in ambito professionale o quando si è in contatto coi malati.

Problemi alla pelle causati da dpi: come risolverli

Per cercare di limitare al massimo irritazioni o lesioni alle mani e al viso, è importante adottare semplici accorgimenti atti a ristabilire l’equilibrio della nostra pelle. Innanzitutto, molti esperti suggeriscono di avvalersi di una crema barriera da applicare prima di indossare i DPI in particolare dietro le orecchie e nei punti ritenuti più critici. Ogni volta si rientra nella propria abitazione, è bene sciacquarsi molto accuratamente le mani utilizzando saponi a ph neutro e prima di andare a dormire applicare delle emulsioni nutrienti che aiutano ad alleviare eventuali screpolature. Anche le labbra sono importanti: prima di posizionare la mascherina, applicare un balsamo a lunga durata in modo da creare un film protettivo.

Inoltre, almeno due volte al giorno, mattino e sera, è consigliato lavare il viso con un detergente specifico, in modo da eliminare impurità e sebo per poi idratare la pelle una crema lenitiva e calmante per ridare sollievo alla cute irritata e secca. Un’emulsione arricchita di estratti vegetali, per esempio, può essere un valido aiuto in caso di arrossamenti e prurito, favorendo il ripristino della barriera cutanea e normalizzando le difese naturali della pelle.

E per le donne, come fare con il trucco? Puntare sugli occhi. Dato che è l’unica parte che rimane visibile, sperimentare colori e sfumature che oltre a dare un tocco di luce, ravvivano anche l’umore. Cercare di evitare invece fondotinta soprattutto se troppo densi e cremosi. Infatti, il tessuto della mascherina non farebbe altro che limitare ancora di più l’ossigenazione e traspirazione della pelle contribuendo a occludere i pori e far uscire sfoghi e allergie.

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