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Pubblicato il 8 Luglio 2019 | Ultima modifica il 25 Febbraio 2020

Colesterolo

Depressione e cuore: quando entra in gioco il colesterolo

Qual è il legame tra depressione e cuore? Nell’immaginario comune l’associazione potrebbe dipendere dal fatto che il cuore è considerato l’organo delle emozioni. Le spiegazioni scientifiche sono invece meno poetiche e sembrano far entrare in gioco noti nemici della salute cardiovascolare: colesterolo e infiammazione.

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Colesterolo, depressione e cuore

I livelli di colesterolo non devono superare valori oltre i quali sono considerati pericolosi per il cuore. In particolare, bisogna tenere sotto controllo colesterolo totale e “cattivo” (o LDL, dall’acronimo inglese Low Density Lipoproteins con cui sono indicate le particelle che trasportano il colesterolo nel sangue facendolo viaggiare dal fegato verso gli altri organi e tessuti).

Apparentemente tutto ciò ha ben poco a che fare con la depressione. Tuttavia, alcune ricerche hanno evidenziato l’esistenza di un legame proprio tra la depressione e i farmaci più utilizzati per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, le statine.

Statine contro la depressione

Nel 2012, per esempio, uno studio pubblicato su Journal of Clinical Psychiatry da un gruppo di ricercatori guidato da Christian Otte del Dipartimento di Psichiatria del Charité University Medical Center di Berlino ha associato l’assunzione delle statine da parte di persone con coronarie ostruite dal colesterolo a una riduzione del 38% del rischio di sviluppare sintomi di depressione. Un altro studio, condotto in Svezia e pubblicato nel 2014 su BMC Psychiatry, ha suggerito che dai 40 anni l’assunzione di statine è associata alla riduzione del rischio di depressione.

In un’analisi pubblicata su Frontiers in Psychiatry nel 2019, un gruppo di esperti coreani e australiani ha concluso che le statine sembrano davvero utili contro la depressione, in particolare quando si soffre di problemi a cuore e arterie. L’ipotesi è che i loro benefici siano associati ai loro effetti antinfiammatori, dovuti sia alla riduzione del colesterolo (le LDL, infatti, promuovono l’infiammazione) sia ad altri meccanismi che coinvolgono globuli bianchi e fegato. Per di più le statine esercitano anche un effetto antiossidante potenzialmente utile contro disturbi come la depressione.

Gli autori di quest’ analisi rilevano che, quando si tratta di depressione, i rischi e i benefici delle statine possono dipendere dalle caratteristiche di chi le assume. In persone sane, in cui i livelli d’infiammazione non sono elevati, potrebbero non ridurre il rischio di depressione. In individui con livelli di colesterolo basso la loro azione potrebbe essere addirittura controproducente. Ma nel caso di chi è alle prese con livelli d’infiammazione elevata a causa di problemi cardiovascolari o di chi, seguendo un’alimentazione bilanciata, non ha problemi di colesterolo basso, le statine potrebbero rappresentare un’arma in più contro la depressione.

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Una statina naturale: la monacolina K

I benefici delle statine potrebbero essere determinati anche da prodotti di origine naturale. Infatti l’effetto del riso rosso fermentato, ingrediente di diversi integratori alimentari pensati per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, è dovuto alla presenza al suo interno di una molecola, la monacolina K, che non è altro che una statina naturale.

L’assunzione di riso rosso fermentato è stata associata anche alla riduzione dei marcatori d’infiammazione. Inoltre può essere assunto in combinazione con fermenti lattici dall’azione probiotica; in questo modo è possibile prendersi cura anche del benessere della flora batterica intestinale, la cui composizione è stata associata al rischio di depressione.

Fonti articolo:

– Cicero AFG. Riso rosso fermentato, monacolina K ed effetti pleiotropici. Recenti Prog Med. 2018 Feb;109(2):154e-157e. doi: 10.1701/2865.28917

– Kim SW et al. Statins and Inflammation: New Therapeutic Opportunities in Psychiatry. Front Psychiatry. 2019 Mar 5;10:103. doi: 10.3389/fpsyt.2019.00103

– Otte C et al. Statin use and risk of depression in patients with coronary heart disease: longitudinal data from the Heart and Soul Study. J Clin Psychiatry. 2012 May;73(5):610-5. doi: 10.4088/JCP.11m07038

– Redlich C et al. Statin use and risk of depression: a Swedish national cohort study. BMC Psychiatry. 2014 Dec 4;14:348. doi: 10.1186/s12888-014-0348-y

– Valles-Colomer M et al. The neuroactive potential of the human gut microbiota in quality of life and depression. Nat Microbiol. 2019 Apr;4(4):623-632. doi: 10.1038/s41564-018-0337-x

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