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Pubblicato il 4 Settembre 2020 | Ultima modifica il 18 Maggio 2021

Benessere Psicofisico

La stanchezza nell’uomo, quali integratori giusti per lui

Superati i 50 anni come succede alle donne, anche negli uomini il metabolismo energetico rallenta e il corpo richiede maggior quantità di specifici nutrienti. Proprio in questa fase della vita è più alto il rischio di carenze di vitamine e nutrienti, per questo motivo è consigliabile modificare le proprie abitudini di vita e alimentari e, qual ora fosse necessario, assumere specifici integratori per gli uomini. Quali sono i migliori integratori per l’uomo che soffre di stanchezza?

Gli integratori per la stanchezza nell’uomo over 50

Tra le problematiche che più frequentemente si possono verificare negli uomini over 50 troviamo: problematiche del sistema cardiocircolatorio e delle funzionalità cognitive, affaticamento, stanchezza eccessiva, perdita del tono muscolare, diminuzione delle difese immunitarie e fragilità ossea. Per evitarne la comparsa è consigliabile assumere attraverso la dieta, o con specifici integratori per gli uomini, la giusta dose di:

  • Vitamina B12, si trova in alimenti di origine animale (fegato, carne, uova, molluschi, latte e latticini) coadiuvante nella riduzione dell’affaticamento. Una sua carenza può provocare problemi cognitivi, anemia ed eccessiva stanchezza.
  • Zinco, Vitamina D e Vitamina K che contribuiscono al mantenimento della salute delle ossa. Lo Zinco, inoltre, protegge anche le cellule dallo stress ossidativo, mentre la Vitamina D contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario e al mantenimento della funzione muscolare. Lo zinco lo si trova in ostriche, lievito, fegato e derivati animali; solo alcune varietà di pesce contengono la vitamina D e la vitamina K è presente negli alimenti di origine vegetale come pomodori, spinaci e cime di rapa.
  • Arginina, aminoacido essenziale, utile per favorire il recupero in caso di debilitazione e per prevenire problemi cardiocircolatori. Si trova in carne, frutta secca e alimenti vegetali ricchi id proteine.
  • Vitamine A, C e E, antiossidanti che combattono i radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo che causa invecchiamento precoce, responsabili dell’insorgere di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e diabete.

La stanchezza nell’uomo e l’uso di integratori specifici: proteggere la salute delle ossa

La stanchezza che compare nell’uomo dopo i 50 anni può essere una cattiva consigliera. Ma, con il supporto di integratori adatti ed escluse eventuali cause patologiche, il problema può essere risolto.

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da un infragilimento della struttura ossea che predispone al rischio di fratture conseguenti a sollecitazioni che normalmente non le causerebbero. Dopo i 50 anni questo allarme può spingere a osservare eccessive precauzioni, in particolare nell’attività fisica. Ma stare fermi non aiuta, anzi peggiora la situazione: se l’apparato osteoarticolare non viene adeguatamente esercitato, diventa ancora più fragile.

La stanchezza anomala nell’uomo (così come nella donna) è un sintomo che deve essere indagato, in particolare se si protrae e non ha una causa precisa. Ma non deve impedire il movimento, essenziale per la salute delle ossa e per il benessere generale del corpo, in particolare quando l’età avanza.

In assenza di controindicazioni specifiche, è consigliabile seguire una dieta equilibrata, bere volumi adeguati di acqua e, se necessario, integrare gli elementi necessari al fisiologico metabolismo energetico con prodotti formulati per soddisfare le esigenze nutrizionali degli uomini over 50.

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Proteggere il cuore

Gli uomini sono esposti a un rischio cardiovascolare superiore rispetto a quello delle donne, che sono protette dall’azione degli estrogeni. Inoltre, tradizionalmente, gli uomini sono portati ad assumere più alcol, a mangiare in maniera meno equilibrata e a fumare più delle loro coetanee.

Questi aspetti suggeriscono, in termini generali, che gli uomini dovrebbero sottoporsi a controlli più frequenti, anche se nello specifico le differenze fra i due generi tendono a ridursi.

In primo luogo, perché la tutela offerta dagli estrogeni viene meno con l’avvento della menopausa, che riallinea macroscopicamente i fattori di rischio. E poi perché le abitudini sociali delle donne si sono modificate negli ultimi decenni, dal punto di vista del consumo di alcol e del fumo da sigaretta.

Uno dei controlli a cui gli uomini non dovrebbero sottrarsi è la misurazione della pressione arteriosa: l’ipertensione non dà sintomi, ma produce danni importanti. Meglio sottoporsi a questa procedura di tanto in tanto, in particolare se si avverte una sensazione anomala di stanchezza.

Un’importante raccomandazione è quella di non sottovalutare la comparsa di sensazioni di stanchezza mai registrate prima nell’esecuzione di esercizio fisico. L’attività sportiva agonistica richiede di sottoporsi annualmente ad uno screening che comprende l’elettrocardiogramma da sforzo.

Se praticaste sport a livello amatoriale, la semplice visita di idoneità potrebbe non essere sufficiente a evidenziare eventuali rischi. In questo caso, è bene parlarne con il medico e farsi consigliare gli esami più adeguati al caso.

La stanchezza nell’uomo: una questione metabolica?

Per metabolismo basale si intende la quantità di energia spesa in un giorno dal corpo di un individuo sveglio ma in condizioni di totale rilassamento fisico e mentale, a digiuno da almeno 12-13 ore, per mantenere attivi i processi biologici vitali, come il battito cardiaco e la respirazione. Questo valore, espresso in calorie, tende a diminuire con il trascorrere degli anni, ma a parità di età è maggiore negli uomini rispetto alle donne.

Per questa ragione gli individui maschi, anche dopo i 50 anni, hanno bisogno di un maggiore apporto calorico giornaliero rispetto alla popolazione femminile.

In linea generale, il rallentamento metabolico mette in pericolo l’equilibrio fra calorie ingerite e calore bruciate nelle attività quotidiane. Quando il bilancio si sposta a favore delle prime, aumenta il rischio di malattie quali il diabete, l’obesità e l’iperlipidemia, ossia l’eccesso di grassi (colesterolo e trigliceridi) nel sangue. Tutte condizioni che penalizzano la forma fisica e possono manifestarsi con stanchezza persistente e che sopraggiunge senza apparenti cause.

Potrebbe essere utile, in particolare in presenza di una familiarità per la malattia cardiovascolare e metabolica o di altri fattori di rischio, integrare l’alimentazione con prodotti specifici (sentito il parere del medico) o con elementi protettivi contro questo rischio, come i probiotici e il riso rosso fermentato.

Fonti:

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