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Pubblicato il 27 Giugno 2019 | Ultima modifica il 10 Novembre 2022

Benessere Psicofisico

L’umidità ideale da avere in casa? Ecco le tecniche per ottenerla

Per la salute degli ambienti domestici è necessario avere in casa un’aria respirabile, sempre pulita e con temperature gradevoli.
Una delle principali cause di malanni di stagione durante qualsiasi periodo dell’anno è il tasso di umidità casalingo, particolarmente difficile da gestire nei mesi con temperature più elevate.

Fenomeni come l’umidità di risalita, l’umidità da condensa, l’umidità da infiltrazioni e la muffa possono essere una vera minaccia per la casa e i suoi abitanti, così come l’eccessiva secchezza dell’aria dovuta, ad esempio, al funzionamento del riscaldamento. Per il nostro corpo non è salutare vivere né in ambienti troppo caldi, né troppo freddi. Bisogna comunque tener conto del fatto che ognuno percepisce la temperatura in maniera diversa. Qual è l’umidità ideale in casa?

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Cosa è l’umidità

L’umidità è la percentuale di vapore acqueo presente nell’atmosfera. In termini più pratici, è un valore che influisce molto sul nostro stato di benessere e sulla nostra percezione della temperatura e del clima, quindi del freddo o del caldo. La percentuale generale di umidità nell’aria varia da una zona all’altra del mondo, è molto bassa ad esempio ai Tropici; anche nel nostro Paese, l’umidità può variare tra il 30% e il 100% tra una zona e l’altra.

Come percepiamo l’umidità

Per sapere qual è il grado di umidità ideale e quali le accortezze cui far caso per vivere ogni spazio della propria abitazione con la temperatura adatta è necessario tenere conto di alcuni parametri fondamentali:

  • il rapporto tra temperatura esterna e quella percepita. “Non fa molto freddo, ma c’è umido” spesso ci troviamo a dire, e proprio quel “ma” sottolinea come l’umidità influisca su come percepiamo la temperatura e di conseguenza sul nostro benessere..

Così come contribuiscono a determinare la percezione dell’umidità altri due fattori:

  • Il livello di rumorosità.
  • La luminosità degli ambienti.

Come l’umidità influisce sul corpo

In generale, un tasso di umidità alto, oltre l’80%, crea problemi al nostro corpo sia in caso di caldo che in caso di freddo, facendo percepire una temperatura troppo alta, di caldo afoso, nel primo caso, sopra i 24,8°C, e di freddo umido nel secondo caso, sotto i 2,2°C.

Al contrario, se l’umidità scende sotto il 20%, quindi se è troppo bassa, l’aria diventa troppo asciutta e può causare un altro tipo di problemi: secchezza alle fauci e alle vie respiratorie, rischi d’infiammazione, fastidio a respirare e a produrre saliva.

Ne conviene quindi che il tasso di umidità ideale deve essere intermedio tra l’uno e l’altro valore, quindi tra il 40 e il 65%, secondo la temperatura.

Ci sono però da considerare molti altri aspetti, il tasso di umidità ideale, varia da persona a persona, secondo una serie di fattori:

  • Età. Il corpo ha esigenze differenti a seconda che sia neonato, giovane, adulto o anziano. Chi ha dei bimbi molti piccoli sa bene che è fondamentale un controllo attento dell’umidità di casa, soprattutto di quella che si registra nella cameretta dove i bambini sono soliti dormire. Soprattutto durante la notte, il tasso di umidità relativa ottimale si aggira attorno al 50% (tra il 40 e il 60%).

Anche quando si ha a che fare con persone anziane, affette da patologie croniche o con particolari problemi di salute, controllare temperatura e umidità nei locali è essenziale. In questi frangenti, però, è bene rivolgersi al proprio medico curante e chiedere, secondo il problema specifico, quali possano essere le condizioni ambientali ideali per garantire il giusto comfort ambientale.

  • Attività fisica (o sedentarietà) che si pratica in quel momento e in quell’ambiente.
  • Stato di salute e tipo di ambiente che si frequenta.

Il rapporto temperatura e umidità

Esiste uno strettissimo rapporto tra umidità e temperatura. In linea puramente teorica, a temperature maggiori dovrebbero corrispondere livelli inferiori di umidità. In tal senso, anche pochi gradi di differenza possono completamente ribaltare la situazione in casa, dove tra l’altro ogni tipologia di locale presuppone un diverso livello di umidità ottimale.

Per dare dei valori di riferimento l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha creato un’apposita tabella che indica quale sia il tasso di umidità ideale in relazione alla temperatura registrata all’interno di un’abitazione.

Dalla tabella si evince che:

  • a fronte di una temperatura pari a 18°C, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 60 ed il 70%;
  • con 19°C di temperatura, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 50 e il 70%;
  • a 20°C di temperatura, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 70%;
  • e salendo a 22°C di temperatura, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 60%;
  • oltre i 24°C   è accettabile un’umidità compresa tra il 30 ed il 40%, ma non si percepirà comunque una condizione di comfort.

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La temperatura e l’umidità ideale in casa

Prima di tutto, va detto che non è necessario che ogni stanza della nostra casa abbia lo stesso tasso di umidità. La casa è fatta di diversi ambienti e in ognuno di essi si svolge un’attività differente, per questo motivo il tasso di uidità è da rapportare a esposizione al sole o alla persistenza dell’ombra; stagione che si attraversa, elettrodomestici o i dispositivi elettronici presenti, che possono aumentare il livello di calore.

È chiaro che nei bagni e nelle cucine il tasso di umidità ideale è differente da quello che viene richiesto nelle camere da letto o nelle zone giorno. Ad esempio, in cucina il tasso di umidità sarà tendenzialmente superiore a quello registrato nel living.

In cucina, con una temperatura registrata pari a 19 °C, è accettabile un tasso di umidità pari all’80%, mentre a 18 °C è plausibile avere anche un’umidità del 100%. Se invece le temperature sono decisamente più alte, il grado di umidità, anche in cucina, dovrà diminuire.

Si pensi ad esempio che qualora il termometro segni 20°C il tasso di umidità consigliato è del 60%, con 21,5° C si scende al 40% fino ad arrivare al 20% con 23° di temperatura.

In soggiorno, invece, una percentuale di umidità dell’80% è già al limite e questa va via via abbassata all’aumentare della temperatura, anche perché in un ambiente di questo tipo, così come in uno studio, le attività che vi si svolgono sono prevalentemente sedentarie.

Se in casa disponete di una piccola palestra o di un locale in cui normalmente siete soliti svolgere attività fisica, la temperatura non dovrà mai superare i 18 o 19 gradi, a fronte di un tasso di umidità compreso tra il 60 e l’80%. Mai allenarsi alla presenza di umidità percentuale troppo elevata o troppo contenuta, altrimenti si andrà incontro a una precoce disidratazione.

Come ottenere le condizioni ideali di umidità in casa

Il primo passo è quello di misurare l’umidità e la temperatura attraverso termometri appositi, quindi agire di conseguenza.

Per ottenere e tenere sotto controllo in casa temperatura e umidità, esistono alcuni prodotti, elettrodomestici e dispositivi elettronici, ma anche rimedi naturali. Tali apparecchi ci aiutano a stare bene dentro la nostra casa, ma al contempo devono anche interferire il meno possibile con l’ambiente circostante. Per questo, risparmio energetico e minimo scarico all’esterno, sono requisiti fondamentali.

I dispositivi che ci consentono di modulare l’umidità in casa sono:

Stazioni meteo: dispositivi che rilevano tasso di umidità e temperature effettive nei vari ambienti della casa.

Climatizzatori o condizionatori: dispositivi che aiutano a regolare la temperatura, per cui si rimanda agli specifici articoli di approfondimento nella sezione elettrodomestici del nostro sito,

Deumidificatori: dispositivi che aiutano a regolare il tasso di umidità.

Umidificatori a caldo con sistema a piastra riscaldante o a freddo con sistema a ultrasuoni: dispositivi elettronici che aiutano a diffondere umidità vaporizzando acqua. Normalmente si possono aggiungere essenze con oli essenziali

Piante assorbi umidità: tra i deumidificatori naturali troviamo anche alcune piante, di specie che meritano di essere citate essendo anche ottime dal punto di vista dell’arredo.

Se tutte le piante emettono vapore acqueo, le quantità non sono sempre le stesse, vanno scelte quelle giuste nell’ambiente giusto, conoscendone il grado di traspirazione. Se per raggiungere l’umidità ideale in casa dobbiamo alzarla, arrediamo con areca palmata, palma di bambù, felce di Boston, al contrario se dobbiamo far calare il tasso di umidità, meglio puntare su piante che assorbono l’umidità come: la tillandsia cyanea, la begonia, l’epiphyllum, la kalanchoe, la sanseveria.

Le fonti:

-https://www.ideegreen.it/umidita-ideale-in-casa-88494.html

https://www.tuttogreen.it/umidita-in-casa/

https://www.muriumidi.info/umidita-ideale-in-casa-clima-ideale

-http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_283_ulterioriallegati_ulterioreallegato_14_alleg.pdf

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