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Pubblicato il 30 Luglio 2019 | Ultima modifica il 4 Dicembre 2019

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Sciatalgia: cause e rimedi per sconfiggerla per tempo

La sciatalgia è il dolore al nervo sciatico, il più lungo e complesso del corpo. È più comunemente conosciuta come sciatica, è l’infiammazione del nervo sciatico e comporta un dolore che nasce dalla regione lombare e sacrale della colonna vertebrale per seguire tutto il percorso del nervo, decorrendo posteriormente lungo la gamba, fino al piede. Se si presenta la sciatalgia, come curarla in maniera rapida ed efficace?

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Che cosa è la sciatalgia?

La sciatalgia si manifesta con un dolore molto intenso, di tipo lancinante o bruciante, dovuto all’irritazione della radice del nervo a livello della colonna vertebrale. Il sintomo permane fino a quando la conseguente infiammazione non si è risolta. La sciatalgia colpisce nella quasi totalità dei casi una sola gamba.
Il dolore non è il suo unico sintomo. Può, infatti, essere accompagnato da formicolio (parestesie), intorpidimento, riduzione della sensibilità e della forza muscolare dei muscoli innervati dal nervo sciatico. Queste manifestazioni si verificano quando ci si trova in presenza di un peggioramento dello stato di irritazione, ossia una vera e propria sofferenza del nervo.

La sciatalgia: le cause

La sciatalgia può essere causata dalla deformazione di un disco vertebrale. Si tratta di una struttura a forma approssimativamente cilindrica che separa una vertebra dalle attigue e ha la funzione di ammortizzare i loro movimenti reciproci. Il disco vertebrale è costituito da una porzione centrale molto idratata e duttile (nucleo polposo) e da un rivestimento esterno rigido (anello fibroso). La sinergia fra questi due diversi tessuti permette, dal punto di vista biomeccanico, i movimenti della colonna proteggendo le strutture vertebrali.
A causa dei fenomeni legati all’invecchiamento, il disco s’impoverisce di acqua e diventa più vulnerabile nei confronti delle sollecitazioni. Movimenti anche banali possono allora danneggiare il disco, che, schiacciandosi, irrita le radici dei nervi in uscita dalla colonna. La compressione può deformarlo mantenendo macroscopicamente integra la struttura: in questo caso la lesione è classificata come protrusione. Quando, invece, genera la rottura dell’anello fibroso con fuoriuscita del nucleo, si parla di ernia discale.
La deformazione del disco può verificarsi anche in età più giovane a causa di sollecitazioni lievi ma ripetute nel tempo oppure di carichi pesanti applicati in singoli episodi. Tipico il caso dell’attività sportiva eseguita in maniera scorretta o non adeguata al livello di allenamento del paziente.

La sciatalgia può essere anche dovuta alla stenosi (restringimento) del canale vertebrale, quasi sempre legata a fenomeni artrosici che colpiscono le vertebre. Anche in questo caso, è la compressione delle radici del nervo a portare al medesimo risultato.
Un’ulteriore causa della sciatalgia può essere rappresentata dalla spondilolistesi, ossia dallo scivolamento di una vertebra sulla successiva. Questa lesione della colonna vertebrale può verificarsi a causa della rottura (congenita o traumatica) dei legamenti intervertebrali. La variazione della conformazione della colonna conduce allo schiacciamento delle radici del nervo e dunque alla comparsa del dolore.

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La sciatalgia: come curarla

La sciatalgia permane fino a quando l’irritazione del nervo si è risolta, ossia circa sei settimane. Durante i primi giorni, è consigliato il riposo assoluto, ma non è indicata una permanenza lunga a letto, Questo, infatti, potrebbe indebolire la muscolatura della schiena, rendendo i dischi ancora più esposti al rischio di deformazione. Generalmente lo specialista (ortopedico o neurochirurgo, a seconda che si tratti di una protrusione discale o di una vera e propria ernia) prescrive antidolorifici, antinfiammatori (anche cortisonici) e miorilassanti.
Per i pazienti affetti da sciatalgia sono inoltre indicate sedute di fisioterapia ed esercizi di ginnastica posturale, una volta superata la fase acuta del dolore al nervo sciatico, allo scopo di irrobustire la muscolatura dorsale e addominale e creare uno scudo protettivo per la colonna vertebrale.
Nei casi in cui la sciatalgia non sembra risolversi, si pone l’interrogativo: quando operare? Nonostante le moderne tecniche di chirurgia comportino una minore invasività rispetto al passato e tempi di recupero più brevi, l’intervento chirurgico è prescritto quando tutte le terapie conservative falliscono e il dolore impatta gravemente sulla qualità della vita del paziente.

Come curare la sciatalgia: i rimedi a supporto

Per alleviare il dolore fra un attacco di sciatalgia e il successivo è possibile utilizzare cerotti o creme a base di estratti vegetali ad azione antidolorifica e antinfiammatoria. Allo scopo di trattare i problemi dell’apparato osteo articolare sono molto validi i derivati di due piante molto conosciute, come l’Arnica montana e l’Artiglio del Diavolo (Harpagophytum procumbens).
L’Arnica è una pianta con azione sia antidolorifica sia antinfiammatoria: è usata per lenire il dolore articolare e l’edema conseguente ai traumi. L’Artiglio del Diavolo è stato impiegato dalle popolazioni africane nel passato per rendere più sopportabili i dolori del travaglio da parto e si usa comunemente oggi anche nel mondo occidentale per lenire i sintomi dolorosi di artrite, artrosi e altre alterazioni articolari, anche di origine traumatica.
Di recente è stato approfondito l’interesse su un’altra pianta che sembra avere effetto analgesico, la Boswellia serrata. La sua resina, ricca in olii essenziali, è usata sin dai tempi antichi per trattare il dolore. Alcuni studi ne hanno messo in luce un meccanismo d’azione molto simile a quello di numerosi farmaci antinfiammatori oggi in uso.

Fonti:

– EMA – Herbal Medicine assessment – Harpagophytum procumbens
– Progetto Officina Fitoterapia – Arnica montana – Silvia Gomirato
Boswellia serrata, a potential antinflammatory agent: an overview – Indian Journal of Pharmacological science

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