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Pubblicato il 13 Maggio 2019 | Ultima modifica il 21 Ottobre 2020

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Superare la rigidità articolare: i consigli per non rimanere fermi

Soffrire di rigidità articolare significa avere minore libertà di movimento dell’apparato osteo-muscolare, sintomo spesso accompagnato da dolore alle giunzioni articolari. La difficoltà può riguardare azioni complesse, come cucire o scrivere, ma anche movimenti banali, semplici, come flettere un ginocchio o piegare un braccio. Il paziente si sente impacciato, goffo, incapace di produrre un movimento fluido e armonico.

Le articolazioni, infatti, sono strutture anatomiche di giunzione fra due ossa, strategiche nel consentire il movimento reciproco senza generare attrito. L’interposizione di una cartilagine fra le superfici delle ossa che costituiscono l’articolazione, permette di proteggere queste ultime. La produzione di liquido sinoviale, inoltre, mantiene lubrificata la giunzione. Lo stato di salute della cartilagine e la corretta secrezione di liquido sinoviale sono alla base del corretto funzionamento dell’articolazione.

Generalmente, la rigidità articolare raggiunge la sua massima intensità al risveglio, per diminuire gradualmente dopo l’inizio del movimento. La cosiddetta rigidità mattutina può essere contrastata da una doccia calda con cui cominciare la giornata.

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Rigidità articolare: le cause

La rigidità articolare è la riduzione (o la perdita) della possibilità di movimento reciproco delle ossa che compongono un’articolazione.

Può subentrare a causa di traumi (rigidità articolare post traumatica) oppure di patologie degenerative, come l’artrosi, o infiammatorie croniche, come l’artrite reumatoide.

Questo sintomo è particolarmente frequente in tutti i casi in cui la cartilagine articolare subisce un fenomeno di usura, associato al fisiologico invecchiamento dei tessuti oppure a specifiche malattie. L’assottigliamento e la perdita della cartilagine rappresentano un fattore che si ripercuote con conseguenze pesanti sulla funzionalità articolare e sulle possibilità di movimento.

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Come combattere la rigidità articolare

Per contrastare la rigidità articolare, occorre innanzitutto individuare e trattare dal punto di vista clinico la patologia che l’ha generata. La visita ortopedica e l’esecuzione degli approfondimenti diagnostici eventualmente prescritti dallo specialista consentono di giungere a stabilire una diagnosi precisa e, conseguentemente, di istituire la corretta terapia. Generalmente, gli esami utili alla comprensione del quadro clinico sono le analisi del sangue (che possono rintracciare i segni di una patologia infiammatoria cronica), la radiografia e l’ecografia.

In seconda istanza, è possibile ricorrere a specifici esercizi di fisioterapia e riabilitazione per recuperare e mantenere la capacità funzionale dell’articolazione stessa. Nonostante il dolore che spesso accompagna la rigidità articolare rappresenti un deterrente al movimento, questo può essere uno strumento fondamentale per recuperare l’articolazione. In generale, occorre individuare il giusto equilibrio fra i tempi di riposo di cui i tessuti hanno bisogno per rigenerarsi e la prevenzione dell’irrigidimento ulteriore generato da un’immobilizzazione troppo lunga.

Gli estratti naturali

In fase di riabilitazione e mantenimento, risulta particolarmente utile associare al movimento controllato l’applicazione di farmaci da banco per uso locale a base di estratti vegetali lenitivi del dolore e ad azione spiccatamente antinfiammatoria. Fra le piante cui è riconosciuta un’azione benefica contro dolore e rigidità articolare, l’artiglio del diavolo (Arpagophytum procumbens), l’arnica (Arnica montana) e la boswellia (Boswellia serrata).

Utili anche i dispositivi medici in grado di sciogliere la rigidità articolare senza rilascio e assorbimento di farmaci, come i cerotti e le fasce autoriscaldanti. Questi prodotti provocano vasodilatazione locale, con aumento dell’afflusso di ossigeno ai tessuti, per una rigenerazione più veloce anche grazie alla maggiore velocità di eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo cellulare.

In caso di traumi, è possibile ricorrere a creme e schiume cutanee capaci di assicurare sollievo immediato dal dolore attraverso la riduzione della temperatura superficiale della parte del corpo colpita dalla contusione. L’applicazione tempestiva riduce la dimensione dell’edema conseguente e permette un recupero più rapido.

L’impiego di prodotti di origine naturale o che agiscano tramite abbassamento o innalzamento della temperatura cutanea locale, permette di annullare o ridurre il dosaggio degli antinfiammatori necessari al controllo del dolore, limitando il rischio di reazioni avverse.

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