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Pubblicato il 2 Novembre 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

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Cause e rimedi per la comparsa delle vene varicose

Dolore, prurito o una sensazione di stanchezza alle gambe. Sintomi che possono indicare la presenza di vene varicose, una condizione frequente soprattutto nelle donne e che in molti casi ha un’origine genetica. Quali sono per le vene varicose cause e rimedi più note ed efficaci?

Vene varicose: le cause

Le ragioni specifiche alla base dell’insorgenza delle vene varicose non sono note, ma si ritiene che siano dovute alla debolezza delle pareti delle vene superficiali; in generale è il passare degli anni a determinare una fisiologica perdita di elasticità delle vene.

Le vene varicose sono più frequenti nelle donne poiché gli estrogeni danneggiano la struttura delle vene; spesso, infatti, compaiono durante la gravidanza, specie nelle donne che hanno avuto più gravidanze, quando aumenta la pressione nelle vene a livello delle pelvi e in quelle degli arti inferiori.

Nella maggior parte dei casi, le vene varicose che si presentano durante la gravidanza scompaiono spontaneamente nel corso delle due o tre settimane successive al parto e non sono necessari trattamenti.

Oltre ai fattori ereditari, che determinano i soggetti più predisposti, altre cause delle vene varicose possono essere il sovrappeso e l’obesità, il fumo, un’attività lavorativa che costringa a trascorrere molte ore in piedi, la stitichezza cronica e la ritenzione idrica.

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I sintomi delle vene varicose

I Sintomi di questa patologia vascolare sono gonfiore di gambe, piedi e caviglie, formicolio e crampi notturni. Non sempre il dolore è presente, e può essere più intenso nella fase di sviluppo e meno quando le vene sono del tutto dilatate. Ma in molti casi succede che persone con vene molto grandi non provino dolore.

Il prurito invece può comparire nella zona delle caviglie soprattutto dopo aver indossato le calze. In una minoranza di casi possono anche comparire complicazioni come dermatite, che provoca arrossamento e desquamazione, flebite (infiammazione delle vene) o sanguinamento.

Come fare la diagnosi di vene varicose

La diagnosi di vene varicose avviene attraverso una visita medica, a volte accompagnata da un esame ecografico, l’ecodoppler. In genere le vene varicose sono facilmente visibili, specialmente quando la persona è in posizione eretta. Le vene infatti aumentano in lunghezza e larghezza; per adattarsi allo spazio che occupavano quando erano normali, le vene allungate si attorcigliano e appaiono come rigonfiamenti sottopelle.

Vene varicose: i rimedi

Gli obiettivi della terapia sono quelli di alleviare i sintomi, migliorare l’aspetto e prevenire le complicanze. I trattamenti, infatti, non sono risolutivi e non eliminano la malattia all’origine.

Sollevare le gambe quando ci si trova in una posizione distesa – e dormire in posizione rialzata rispetto al resto del corpo – o utilizzare un poggiapiedi quando si sta seduti, può essere utile per alleviare i sintomi.

La terapia farmacologica può rinforzare il tono delle pareti venose e ridurre gonfiore e infiammazione ma non ha effetto sulla causa della patologia.

Un primo rimedio per le vene varicose, indicato per chi non possa o non voglia ricorrere ad altri trattamenti, consiste nell’indossare calze elastiche che, comprimendo le vene, impediscono la loro distensione e la comparsa di dolore.

Per quanto riguarda i trattamenti, la terapia sclerosante consiste nell’iniettare una sostanza chimica allo scopo di chiudere la vena; si tratta di una terapia minimamente invasiva utilizzata anche per ragioni estetiche che però non impedisce il riformarsi di nuove vene varicose. Offre comunque alcuni vantaggi: si può eseguire senza anestesia, consente lo svolgimento delle attività quotidiane tra un trattamento e l’altro e infine permette di trattare eventuali nuove vene varicose via via che queste si formano.

L’intervento chirurgico consiste nell’asportazione delle vene varicose superficiali e può comportare la totale rimozione della vena safena, la vena superficiale più lunga nell’organismo, che va dalla caviglia all’inguine.  Questa procedura, denominata di “stripping venoso” è efficace per diminuire i sintomi ma non a lungo termine, lascia delle cicatrici e i pazienti spesso sviluppano nuove vene varicose. La tendenza è però quella di preservare, quando possibile, la vena safena perché potrebbe essere necessaria per successive procedure di by-pass, nel caso in compaia un’ostruzione nei vasi sanguigni cardiaci.

Da alcuni anni viene utilizzata anche la terapia laser che utilizza un fascio luminoso continuo, centrato e ad elevata intensità. È più efficace sui piccoli capillari, per ragioni prevalentemente estetiche.

La prevenzione per le vene varicose

Alimentazione e attività fisica possono essere di aiuto per prevenire la formazione di vene varicose. La dieta migliore è ricca di acqua, povera di sale, grassi e zuccheri mentre prevede frutta e verdura in quantità abbondanti. Il movimento favorisce la circolazione; scale a piedi, passeggiate, fino a nuoto e bicicletta sono attività consigliabili per mantenere le gambe in movimento. Sarebbe meglio evitare di indossare indumenti stretti (calze, gambaletti e pantaloni) che possano ostacolare il ritorno venoso.

È possibile inoltre ricorrere, sempre dopo aver consultato il medico, a integratori a base di erbe che aiutano a rinforzare le pareti venose e ridurre i sintomi: centella asiatica, vite rossa, mirtillo e gingko biloba sono tra le sostanze maggiormente dotate di queste proprietà.

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