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Pubblicato il 29 Dicembre 2017 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

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La ghiandola pineale: come attivarla e a cosa serve

Considerata il centro del controllo dei ritmi ormonali del nostro organismo, la ghiandola pineale è una ghiandola neuroendocrina situata nel cervello, strettamente correlata all’invecchiamento umano. Recenti studi hanno scoperto che la melatonina, ormone prodotto dalla ghiandola stessa, ha un ruolo chiave oltre che per il mantenimento della normale funzione fisiologica del corpo, anche per ritardare l’invecchiamento e ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Con il miglioramento dell’efficienza sanitaria e dello stile di vita, l’invecchiamento della popolazione è notevolmente aumentato e di conseguenza anche l’incidenza e il tasso di mortalità delle malattie cardiovascolari. Un recente articolo pubblicato nel 2018 su Anging Medicine ha analizzato la correlazione tra melatonina e malattie cardiovascolari legate all’invecchiamento.

In particolare, nello studio* è spiegato che:

  • l’invecchiamento coinvolge il sistema immunitario e il progressivo declino del sistema endocrino e nervoso
  • la ghiandola pineale è un organo multifunzionale la cui morfologia e funzione sono strettamente correlate all’invecchiamento. Con l’avanzare dell’età, infatti, la ghiandola tende a calcificarsi gradualmente e a diventare più piccola. Questo fenomeno, del tutto fisiologico, ha come naturale conseguenza una riduzione della sintesi e della secrezione di melatonina. Di conseguenza, la funzione di regolazione interna della ghiandola diminuisce, provocando graduali cambiamenti degenerativi
  • aiutare il proprio organismo attraverso un’integrazione di melatonina potrebbe servire a ritardare l’invecchiamento e ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari
  • la melatonina può proteggere il sistema cardiovascolare non solo attraverso la riduzione dei radicali liberi e il suo ruolo di antiossidante ma anche grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Inoltre regola la pressione sanguigna e ha un rilevante effetto anti-aterosclerotico.

L’epifisi è una piccola ghiandola endocrina situata al centro del cervello, ha una forma simile ad una pigna ed è per questo conosciuta anche come ghiandola pineale. Essa si sviluppa gradualmente raggiungendo il massimo sviluppo nella pubertà per poi regredire e calcificarsi nella età adulta, quindi atrofizzarsi nel tempo e di conseguenza perdere la sua efficacia.

A cosa serve la ghiandola pineale?

Essendo la vita sulla Terra regolata da cicli circadiani con la successione ritmica del giorno e della notte, è necessario che il nostro organismo sia in grado di riconoscere tali variazioni cicliche per il corretto funzionamento del ritmo sonno-veglia.

La ghiandola pineale serve proprio a questo: è in grado rilevare lo stimolo luminoso e registrare le modificazioni ritmiche dell’ambiente in termini di alternanza luce-buio e regolare così il ritmo circadiano dell’organismo.
In pratica cosa succede? La ghiandola pineale reagisce allo stimolo mediante la produzione di un ormone: la melatonina.
Quando lo stimolo luminoso arriva all’epifisi viene inibita la secrezione di tale ormone. Il buio, al contrario, ne stimola il rilascio. Per questo motivo la melatonina ha un picco nelle ore notturne e valori molto più bassi durante il giorno. Tale andamento corrisponderà al succedersi di luce e buio e porta l’organismo a instaurare il giusto ritmo sonno-veglia.

Funzioni della melatonina prodotta dalla ghiandola pineale

La melatonina ha molte importanti funzioni quali:

  • Esaltare e rafforzare i meccanismi immunitari.
  • Accrescere la produzione di energia fisica alzando i livelli di sopportazione alla fatica.
  • Un’ottima azione antiossidante del corpo, con effetti evidenti sui meccanismi anti-invecchiamento.
  • Inibire lo sviluppo sessuale prima della pubertà .
  • Regolare il ciclo sonno-veglia.
  • Una azione sedativa e rilassante.

La produzione di melatonina, oltre ad informare l’organismo che è buio ed è ora di dormire, ha una azione sedativa sul cervello e induce sonnolenza. Per questo motivo può essere considerata necessaria per un buon sonno, la sua assenza aumenta infatti il livello di vigilanza nocivo per riposare.  Ne consegue che, se la melatonina non viene più prodotta o non viene prodotta a livelli massimali, il sonno sarà piuttosto disturbato. Poiché dormire adeguatamente è fondamentale per la nostra salute, diventa necessario somministrare questo ormone attraverso integratori.

Consigli pratici per attivare la ghiandola pineale

Visto l’importanza della secrezione di melatonina è opportuno stimolare la ghiandola pineale a rilasciare tale ormone per migliorare l’umore e l’energia. Ma come possiamo attivarla? Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Passare più tempo possibile alla luce durante il giorno.
  2. Non passare troppe ore serali davanti allo schermo luminoso di televisione o computer.
  3. Rispettare le ore di sonno che devono corrispondere alle ore di buio.
  4. Non modificare le fasi buio/luce, cosa che avviene per esempio per il Jet-leg.
  5. Mantenere delle abitudini regolariovvero coricarsi e svegliarsi quasi sempre negli stessi orari.
  6. Prima di andare a letto, può essere utile bere un bicchiere di latte che contiene un aminoacido detto triptofano necessario per la produzione di melatonina. 

Disturbi del sonno e melatonina

Se l’integrazione di melatonina diventa necessaria, si può assumere oralmente attraverso integratori facilmente reperibili in commercio.
Possiamo trovarla in compresse, gocce, spray, o altre forme da sciogliere in bocca per rendere più veloce l’assorbimento e quindi l’effetto.

  • Se l’integrazione è rapida si ha un picco di concentrazione immediato di melatonina.

Chi ha difficoltà di addormentamento dovrà assumere almeno 1 mg di melatonina poco prima di coricarsi.

  • Se l’integrazione è a lento rilascio, la melatonina viene rilasciata lentamente nell’organismo così si avranno picchi inferiori ma prolungati nel tempo, dunque più indicato a chi magari si addormenta senza problemi ma poi ha continui risvegli notturni.
  • Per un’azione benefica contro il jet- lag è invece sufficiente assumere 0,5 mg di melatonina prima di coricarsi nel primo giorno di viaggio e nei successivi.

Negli integratori, la melatonina, può trovarsi in forma pura o associata ad altri componenti come camomilla, passiflora, melissa, magnesio, che contribuiscono all’azione rilassante.

FONTI:
– Journal of Pineal Research
– *Jiayu Zhong, Youshuo Liu, “Melatonin and age‐related cardiovascular diseases”, Anging medicine, September 2018 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/agm2.12036

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