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Pubblicato il 18 Novembre 2019 | Ultima modifica il 29 Maggio 2020

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Fodmap, come funziona la dieta che combatte il colon irritabile

Fodmap è l’acronimo delle parole inglesi Fermentabili, Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e (And) Polioli. Per identificare in modo più semplice i FODMAP è bene sapere che si parla di costituenti della maggior parte degli alimenti, carboidrati a catena corta, ossia zuccheri, presenti in concentrazione più o meno elevata.

Questi elementi sono contenuti nei cibi abitualmente presenti nella dieta. Di per sé, non hanno nessuna caratteristica negativa ma possono non essere completamente digeriti e assorbiti nell’intestino. Infatti, in alcuni soggetti predisposti a disturbi gastrointestinali, quando gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP raggiungono l’intestino tenue si muovono più lentamente e attirano una maggior quantità di acqua rispetto agli alimenti a basso contenuto di FODMAP. Passando nell’intestino crasso sono attaccati dai batteri della flora batterica intestinale che innescano il processo di fermentazione, con una risposta maggiore rispetto al normale proprio a causa della lentezza di transito.

Di conseguenza si verifica una maggior produzione di gas nell’intestino. L’eccesso di gas e acqua provoca l’accrescimento e l’espansione della parete intestinale, provocando la sintomatologia classica che affligge chi soffre di colon irritabile: tensione e dolore addominale, gonfiore, aerofagia, irregolarità intestinale.

Per questo motivo, nei pazienti affetti da sindrome del colon irritabile e da altri disturbi gastrointestinali, il gastroenterologo potrebbe consigliare una dieta Low-FODMAP a basso contenuto di questi elementi.

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Cosa significa seguire una dieta Low-FODMAP?

La dieta low-FODMAP è pensata per le persone con sindrome da intestino irritabile, prevalentemente con diarrea o mista diarrea/costipazione. Per adottare questo regime alimentare è necessario rivolgersi a uno specialista che, dopo aver valutato i sintomi e la necessità di ridurre o eliminare i cibi con maggior quantità di FODMAP, indichi una dieta specifica.

Non è consigliabile seguire questa dieta quando non sia stata prescritta da un medico. Esistono, infatti, molte condizioni con sintomi simili alla sindrome da intestino irritabile come la celiachia, le malattie infiammatorie intestinali, l’endometriosi e i tumori dell’intestino.

La dieta low-FODMAP consiste nel ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e polioli, ma non necessariamente per sempre.

È importante seguire le tre fasi che caratterizzano questa dieta terapeutica:

  • fase di eliminazione, corrispondente a una forte riduzione degli alimenti ad alto contenuti di FODMAP;
  • fase di reintegrazione, nella quale si reinseriscono gli alimenti monitorando quantità e frequenza di assunzione;
  • fase di mantenimento, che permette al paziente di rispettare una dieta sana, varia e ben bilanciata eliminando al minimo la possibilità che i disturbi si ripresentino.

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Alimenti ad alto contenuto di FODMAP

  • Lattosio: formaggi freschi e molli, latte (vacca, capra, pecora), gelati.
  • Fruttosio: mele, pere, pesche, succhi di frutta, conserve di frutta.
  • Polioli: xilitolo, sorbitolo, maltitolo e mannitolo. Si trovano in alcuni tipi di frutta e verdura e spesso utilizzati come edulcoranti avocado, cavolfiori, funghi, piselli, pere, prugne, anguria, albicocche.
  • Oligosaccaridi: frumento e segale (pane, pasta, biscotti), carciofi, asparagi, crucifere, cipolle.

Alimenti a basso contenuto di FODMAP

  • Lattosio: latte di soia e di riso, formaggi duri e stagionati, burro.
  • Fruttosio: banana, agrumi, kiwi, frutti rossi e uva.
  • Oligosaccaridi: peperoni, melanzane, fagiolini, lattuga, sedano, zucca, zucchiene e pomodoro

Studi scientifici hanno dimostrato che una dieta a basso contenuto di FODMAP può aiutare ad alleviare o risolvere il dolore addominale, il gonfiore e le alterazioni intestinali in oltre il 60% dei pazienti. Per i soggetti che mal digeriscono il lattosio, alimento consigliato nella dieta FODMAP, è possibile utilizzare integratori contenenti fermenti lattici vivi ad azione probiotica, enzima lattasi (che facilita la digestione del lattosio), arricchiti con estratti vegetali per combattere la cattiva digestione. Bisogna, inoltre, prestare attenzione agli integratori che contengono FOS (frutto-oligosaccaridi), particolari tipologie di oligosaccaridi contenuti anche, in piccole quantità, in legumi, frumento cicoria e cipolla.

Fonti

Guida: I benefici della dieta Fodmap
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