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Pubblicato il 29 Giugno 2018 | Ultima modifica il 3 Dicembre 2020

Intestino

Analisi delle feci per capire meglio la salute del nostro organismo

L’analisi delle feci può aiutarci a farci capire meglio la salute del nostro organismo. Questo tipo di analisi infatti può essere molto di aiuto nella diagnosi di alcune patologie, soprattutto quelle gastro intestinali. È un’analisi non invasiva e indolore che viene effettuata sul materiale di scarto del nostro corpo: le feci.

L’analisi delle feci viene normalmente fatta in laboratorio, dove viene analizzato un campione con valutazione chimica, verificando la presenza di elementi come sangue o acidi grassi o misurando il PH, o un’analisi microbiologica, per ricercare parassiti e culture batteriche (coprocultura).

Ma esiste un’altra importante analisi delle feci: l’autoanalisi. Basandosi su alcuni semplici criteri, infatti, è possibile fare un’autovalutazione dello stato di salute del nostro organismo tramite l’osservazione.

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Quali fattori valutare nell’autoanalisi delle feci

Ecco i criteri da tenere presente quando si vuole capire il proprio stato di benessere osservando le feci:

  • Frequenza: generalmente una normale defecazione avviene da una a due volte al giorno;
  • Colore: le feci hanno colore tipico marrone dal più chiaro al più scuro, salvo assunzione di cibi particolarmente colorati (barbabietole, curry o curcuma). Un colore molto scuro potrebbe essere sinonimo di sangue nelle feci, cosi come striature rosso vivo, o giallastre potrebbero significare presenza di pus.
  • Odore: le feci hanno un tipico cattivo odore, ma odori troppo pungenti o acidi e diversi dal solito possono essere specchio di cattiva digestione, cattivo assorbimento dei nutrienti o cattiva alimentazione.
  • Galleggiamento: come per l’odore, feci particolarmente pesanti, potrebbero essere dovute alle causa sopracitate.
  • Aspetto e consistenza: esiste una scala ufficiale di valutazione dell’aspetto e della consistenza delle feci utilizzata sia in ambito clinico che in ambito sperimentali chiamata la Scala di Bristol. È uno strumento medico diagnostico ma comprensibile a tutti, basato sull’aspetto e la consistenza delle feci che generalmente dipende dal contenuto di acqua fecale e dal tempo di transito nel colon intestinale.

La forma e la consistenza sono divisi in 7 tipi. I primi due esprimono stipsi, i due tipi successivi rappresentano la normalità e idealità, gli ultimi tre tipi sono in ordine progressivo di gravità della diarrea. Questo tipo di autoanalisi visiva basata sulla scala di Bristol è attendibile se fatta in situazione si assenza di terapie farmacologiche che possono influenzare sensibilmente la consistenza e l’aspetto delle feci, come lassativi o antidiarroici.

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Composizione del microbiota intestinale associata alla consistenza delle feci

Studi scientifici provano che la consistenza delle feci è fortemente associata, oltre che all’acqua fecale e al transito nel colon, alla ricchezza e alla composizione del microbiota intestinale. In questi studi sottolinea l’importanza cruciale del microbiota intestinale e del suo equilibrio nella valutazione della consistenza delle feci e quindi nell’analisi di queste.

L’approfondimento dell’influenza del microbiota sulla motilità intestinale ha suggerito che l’alterazione dell’equilibrio del microbiota potrebbe influenzare la motilità intestinale attraverso l’alterazione di metaboliti derivati ​​dai microbi nello sviluppo della costipazione. Il ripristino dell’equilibrio del microbiota disturbato con risoluzione della stipsi, quindi, potrebbe portare a un miglioramento della sintomatologia.

Lo studio, nello specifico, indica che la regolazione dell’ambiente intestinale può essere una nuova strategia terapeutica per la stitichezza, ma l’assunzione di integratori alimentari contenenti probiotici è altrettanto efficace negli episodi diarroici o tendenti al diarroico.

Quindi sia in situazioni di apparente salute che in risposta a fattori patologici o assunzione di terapie farmacologiche (come antibiotici che possono portare ad alterazioni del microbiota e di conseguenza disturbi gastrointestinali e della salute in generale), assumere regolarmente probiotici al fine di mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale coadiuva altresì il mantenimento della salute del nostro organismo.

 

Fonte articolo:

Stool consistency is strongly associated with gut microbiota richness and composition, enterotypes and bacterial growth rates. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26069274

Potential role of fecal microbiota from patients with slow transit constipation in the regulation of gastrointestinal motility https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5428802/

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