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Pubblicato il 9 Settembre 2020

Intestino

Quali fermenti lattici si possono assumere in gravidanza

La gravidanza è una fase molto importante e delicata, ricca di mutamenti ormonali e metabolici, oltre che fisici. L’alimentazione della gestante deve esser particolarmente curata e controllata; a ogni futura mamma viene insegnato quali cibi evitare per la sicurezza propria e del feto. Allo stesso modo nel corso della gravidanza vengono consigliati dal medico integratori specifici a base di acido folico, ed eventualmente di ferro e vitamine. Non altrettanta chiarezza viene invece dedicata ai fermenti lattici, in genere associati al benessere intestinale, magari in corso di terapia antibiotica. Non tutti sanno probabilmente che i fermenti lattici si possono assumere in gravidanza e, anzi, sono consigliati dalle più recenti raccomandazioni delle società scientifiche.

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Quali fermenti lattici, probiotici e prebiotici assumere in gravidanza

Per individuare i fermenti lattici da assumere in gravidanza, è bene Prima di tutto capire cosa sono i fermenti lattici? I fermenti lattici sono microorganismi vivi, ma non in grado di riprodursi nell’intestino. Sono contenuti negli alimenti fermentati, come lo yogurt.

Una categoria diversa è invece rappresentata dai probiotici: si tratta di microrganismi vivi e attivi, in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale, migliorandone le funzioni di equilibrio fisiologico dell’organismo.

Per semplificare si potrebbe dire che i probiotici sono fermenti lattici ma che non tutti i fermenti lattici appartengono alla categoria dei probiotici.

Il termine prebiotico si riferisce invece a un insieme di sostanze di origine alimentare che, assunte in quantità adeguate, favoriscono la crescita e l’attività dei batteri presenti nel tratto intestinale. In pratica rappresentano il nutrimento dei batteri “buoni”. Sono presenti in diversi alimenti ricchi di fibre, in particolare nei cereali integrali, nelle banane, nel miele, in aglio e cipolla, nella farina di frumento, nelle verdure come cicoria e carciofi.

Si tratta di fibre idrosolubili, non digeribili. Tra queste, per esempio, i beta-glucani, i fructani, gli oligofruttosaccaridi, le inuline, il lattitolo, il lattulosio.

L’assunzione di fermenti lattici ad azione probiotica è consigliata, sia nell’adulto che nel bambino, per ristabilire l’equilibrio intestinale, che può subire alterazioni per varie cause: per l’assunzione di antibiotici, per periodi di stress intenso, per squilibri della dieta, per infezioni gastrointestinali. E durante la gravidanza?

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I benefici dei fermenti lattici ad azione probiotica

I probiotici per la donna in gravidanza hanno un effetto benefico sull’equilibrio della flora intestinale e quindi, di riflesso, si possono verificare effetti benefici sulle vie urinarie prevenendo le infezioni vaginali. Queste sono più frequenti quando la flora batterica vaginale e intestinale si alterano e possono aumentare il rischio di parto pretermine e incidere sullo sviluppo del feto.

Ma gli effetti più importanti dell’assunzione di probiotici sono a carico del bambino. Alcuni studi hanno dimostrato che l’uso dei probiotici durante la gravidanza e l’allattamento può prevenire l’insorgenza di fenomeni allergici nel nascituro, in bambini ad alto rischio di svilupparli.

L’assunzione di probiotici da parte della futura mamma durante la gravidanza permette di intervenire precocemente sulla microflora intestinale del nascituro. In questo modo contribuisce a prevenire l’insorgenza della rinite allergica e della dermatite atopica.

Questo risultato appare particolarmente rilevante, se si considera che la prevalenza di allergie infantili è molto cresciuta nel corso degli ultimi anni, e oggi interessa un bambino su quattro: rinite allergica, asma e allergie alimentari sono le principali manifestazioni. La dermatite atopica inoltre, è in costante crescita e oggi arriva a interessare un milione di bambini.

Prima della nascita, la flora batterica del bambino può definirsi “vergine”: è con il parto (naturale) che il neonato acquisisce i primi microorganismi dalla madre e inizia lo sviluppo dei principali meccanismi immunologici e antinfiammatori. Il sistema immunitario è infatti legato alla flora intestinale del neonato.

Proprietà dei probiotici

Le proprietà dei probiotici sono diverse a seconda dei vari ceppi batterici; vediamone alcuni. Tra quelli maggiormente studiati dal punto di vista scientifico, e per i quali esistono evidenze di efficacia, il Lactobacillus rhamnosus GG, testato in ambito pediatrico per il trattamento delle gastroenteriti infettive e della diarrea e per ridurre la prevalenza di disturbi allergici. Il Lactobacillus casei è adatto ai disturbi gastrointestinali con meteorismo, stitichezza e diarrea. Il Lactobacillus paracasei LC11 contribuisce a creare un ambiente sfavorevole per i batteri patogeni all’interno dell’intestino. Consigliato per prevenire infezioni urinarie. Il Lactobacillus acidophilus favorisce l’assimilazione dei nutrienti, aiuta la digestione e a contrastare il gonfiore addominale. Il Bifidobacterium BB12, che colonizza la parte terminale dell’intestino in prossimità del colon, dove il pH è basico, dato in gravidanza può ridurre i problemi di atopia nel nascituro.

Affinché svolgano i propri benefici sull’organismo i probiotici dovrebbero essere assunti per periodi lunghi e sempre sotto controllo medico, oltre che a stomaco vuoto. Le linee guida suggeriscono di iniziare ad assumere i probiotici a partire dal terzo trimestre di gravidanza e di proseguire fino allo svezzamento del bambino.

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