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Pubblicato il 16 Agosto 2022 | Ultima modifica il 26 Settembre 2022

Intestino

Una scorta di probiotici contro i rischi della diarrea in viaggio

La diarrea è una sgradita ospite che, almeno una volta, “ha bussato alla porta” di tutti durante l’estate.

In generale, questo sintomo è dovuto all’esasperazione dei movimenti intestinali, più precisamente definiti peristalsi. In condizioni normali, la peristalsi è utile per accompagnare il contenuto dell’intestino verso il retto per l’espulsione. Ma quando la parete intestinale è irritata, per ragioni diverse, la peristalsi eccessiva riduce la capacità di quest’organo di assorbire i liquidi. La conseguenza è che le feci risultano liquide. 

L’irritazione alla base della diarrea può essere dovuta a cause infettive, di tipo virale (ad esempio il rotavirus), batterico (come nel caso della salmonellosi e del tifo) o parassitario

In altri casi, la diarrea è provocata da intolleranze alimentari, come quella al lattosio.

Cause più severe sono rappresentate dalle malattie infiammatorie intestinali croniche, il morbo di Crohn e la colite ulcerosa

Anche alcuni farmaci possono irritare l’intestino come effetto collaterale. 

In due casi su tre, la diarrea si presenta nella stagione estiva, soprattutto durante i viaggi in Paesi a rischio per contaminazioni alimentari, come l’America Latina, l’Africa, il Medio Oriente e il Sud-Est Asiatico. Gli spostamenti, con i relativi sbalzi di temperatura, possono provocare una lieve immunodepressione che rende più predisposti all’attacco da parte dei microrganismi contenuti negli alimenti. La flora batterica intestinale subisce uno squilibrio che fa sì che i batteri cattivi, quelli in grado di causare patologi, prevalgano sui batteri buoni. 

Gli attacchi di diarrea durano dalle 48 alle 72 ore, e oltre. E possono essere accompagnati a sintomi, quali: astenia, meteorismo, febbre e vomito. La diarrea del viaggiatore può insorgere anche nelle zone a basso rischio come il Nord America, l’Australia, la Nuova Zelanda e persino la nostra Europa. In questi casi, può dipendere dal cambio di abitudini alimentari conseguente alla necessità di adattarsi agli usi locali.

Se comunemente si è abituati ad assumere i probiotici solo dopo che la diarrea è comparsa, le ultime evidenze scientifiche suggeriscono, invece, che vanno assunti anche per prevenirla. Il motivo? Proteggono la mucosa intestinale, ristabilendo l’equilibrio nella composizione della flora batterica. Sono infatti microorganismi capaci di migliorare la reazione adattiva della mucosa intestinale in condizioni sfavorevoli. Le ricerche hanno dimostrato che i probiotici più efficaci a scopo preventivo sono quelli appartenenti al ceppo dei Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium lactis. 

Lactoflorene plus fermenti

Dove si trovano? È importante non confondere probiotici e fermenti lattici. Questi ultimi sono contenuti in molti alimenti (yogurt e altri prodotti latteo-caseari), ma non sono in grado di sopravvivere una volta giunti nell’ambiente acido dello stomaco, per arrivare all’intestino e svolgere la loro attività. 

Perché un prodotto rientri nella categoria dei probiotici deve contenere una certa concentrazione minima di batteri buoni, tale da garantire l’attività a livello della mucosa intestinale. 

Solo i prodotti a base di probiotici, e non i fermenti lattici, dunque, sono utili a prevenire e trattare i sintomi dei disturbi intestinali del viaggiatore. *

Diarrea in viaggio, attenzione al caldo

Eppure, la diarrea estiva può insorgere anche se non si viaggia, a causa delle temperature elevate. Con il caldo, infatti, è più facile che i batteri dannosi proliferino. I principali imputati sono: Escherichia coli, Campylobacter jejuni, Shigella, Salmonella, Vibrio parahemolyticus, Plesiomonas shigelloides, Aeromonas hydrophila, Yersinia enterocolitica, Vibrio colera. 

Il rischio è elevato soprattutto mangiando cibi poco cotti, mal conservati o non freschissimi. Oppure nel caso si beva acqua che è rimasta a lungo nelle tubature. Purtroppo, però, questi microrganismi non alterano i sapori. E ci si accorge della loro presenza solo quando compaiono i sintomi.

In estate può capitare anche di soffrire di diarrea da colpo di freddo: in questo caso, però, il meccanismo è un po’ diverso. Capita, infatti, quando l’organismo non si adatta a uno sbalzo di temperatura, come quello determinato da un bagno in acqua troppo fredda, da una bibita ghiacciata o da un passaggio brusco in ambienti con forte aria condizionata. La conseguenza è uno spasmo della muscolatura dell’intestino, che causa, appunto, la diarrea.

Rimedi per la diarrea del viaggiatore

È possibile prevenire la diarrea del viaggiatore con alcuni semplici comportamenti:

  • Lavare spesso le mani con acqua corrente e sapone.
  • Lavare gli utensili e gli accessori da cucina utilizzati per preparare i cibi più volte durante l’uso, per mantenere bassa la carica microbica.
  • Conservare i cibi in maniera appropriata per prevenire la proliferazione dei microbi.
  • Mangiare solo cibi ben cotti, evitando i latticini.
  • Bere solo bibite in bottiglia sigillata, usare l’acqua in bottiglia anche per lavarsi i denti e cucinare, evitare il ghiaccio. 

Sono relativamente sicuri tè e caffè caldi, birra e vino. 

Se è già presente il disturbo, può essere sufficiente rimanere a riposo per un paio di giorni, bevendo del tè leggero, che è astringente. Se i miglioramenti tardano ad arrivare o compaiono anche febbre e vomito, è meglio rivolgersi a un medico perché potrebbe essere necessario assumere farmaci specifici. L’indicazione vale anche se malesseri e disturbi superano le 48 ore.

Nel frattempo, è opportuno reidratarsi bevendo acqua minerale naturale, per scongiurare il rischio disidratazione e recuperare il potassio, il minerale che si perde maggiormente a causa della diarrea. È consigliabile bere a cucchiaini, lentamente, soprattutto se è presente anche vomito. 

Infine, è raccomandata l’assunzione di probiotici per riequilibrare la flora batterica.**

Consigli prima di partire

La diarrea del viaggiatore è la malattia più comune che colpisce durante i viaggi. Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, questo disturbo interessa circa 10 milioni di persone nel mondo ogni anno.*** 

Le destinazioni più a rischio sono i Paesi dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia. 

Le persone più esposte alla possibilità di contrarre la diarrea del viaggiatore sono:

  • I giovani.
  • I soggetti con malattie intestinali croniche o che indeboliscono il sistema immunitario.
  • Gli individui che assumono gli inibitori della pompa protonica, farmaci di solito indicati per trattare il reflusso gastroesofageo. 

A livello internazionale non esiste un protocollo di profilassi per la prevenzione del disturbo. Alcuni studi, però, hanno dimostrato che l’assunzione di medicinali a base di bismuto subsalicilato o di antimicrobici può contrastarne l’insorgenza. Si tratta, tuttavia, di prodotti con molti effetti collaterali e controindicazioni e per i quali è necessario sentire il parere del medico. ****

Fonti:

*https://journals.lww.com/co-gastroenterology/Abstract/2009/01000/Probiotics_as_prevention_and_treatment_for.5.aspx
**https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1477893905000918
*** https://www.epicentro.iss.it/tossinfezioni/diarrea
**** https://www.simg.it/Riviste/rivista_simg/2016/03_2016/2.pdf

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