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Pubblicato il 14 Dicembre 2021 | Ultima modifica il 26 Settembre 2022

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Secchezza oculare notturna: da cosa dipende

Prurito, bruciore e sensazione di corpo estraneo sono tra le manifestazioni caratteristiche della sindrome dell’occhio secco. In condizioni di normalità è difficile avere l’esatta percezione di quanto la secchezza oculare, così come la secchezza oculare notturna, possa diventare fastidiosa e talvolta invalidante.  

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L’occhio è continuamente lubrificato e protetto dal film lacrimale, una soluzione composta da acqua e grassi che ha la funzione di riparare la superficie oculare esterna, ossia la cornea, dagli agenti esterni. L’azione di ammiccamento, con la chiusura involontaria delle palpebre, è un modo per distribuire in modo continuativo ed uniforme il film lacrimale sulla superficie dell’occhio.

Secchezza oculare notturna: possibili cause

La secchezza oculare può essere determinata dalla scarsa produzione di lacrime, per cui le ghiandole lacrimali non producono una quantità di lacrime sufficiente a mantenere la superficie oculare sempre ben idratata, oppure, da una loro eccessiva evaporazione. Responsabili sono l’ostruzione o il malfunzionamento delle ghiandole di Meibomio, situate nelle palpebre, e deputate alla produzione della componente lipidica delle lacrime. Se la parte oleosa del film lacrimale diventa insufficiente, le lacrime evaporano velocemente con conseguente sviluppo di occhio secco.

Possono quindi comparire fastidio per la luce, annebbiamento visivo, alterata lacrimazione, arrossamento, difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio, a causa di una marcata secchezza oculare notturna. A volte si tratta di sintomi più lievi, per esempio in persone che si trovano in ambienti ventosi, fanno uso prolungato di lenti a contatto, frequentano ambienti con aria condizionata o troppo riscaldati. Tipicamente l’uso prolungato di PC e dispositivi tecnologici provoca una marcata riduzione della frequenza di ammiccamento, con conseguente secchezza dell’occhio.

Altre condizioni alla base della secchezza oculare sono alcune malattie autoimmuni, come sindrome di Sjogren, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, patologie della tiroide, uso troppo prolungato o non corretto di lenti a contatto e l’assunzione di farmaci come antipertensivi, ansiolitici, antistaminici, e di colliri per abbassare la pressione oculare impiegati nella terapia del glaucoma. Inoltre, l’occhio secco può essere provocato da deficit di vitamina A, che porta a una riduzione del numero di cellule caliciformi che producono lo strato mucoso del film lacrimale. Le donne, specialmente tra i 40 ed i 60 anni, sono più soggette a soffrire di secchezza oculare,   probabilmente a seguito degli squilibri ormonali legati alla menopausa.

Occhio secco di notte? Sintomi e cause

Alla fine della giornata, quando la secrezione di lacrime si riduce, il problema della secchezza oculare diventa più doloroso; la secchezza oculare durante la notte causa una sensazione di pesantezza delle palpebre, a volte avvertita anche al risveglio, e disturbi della vista, come per esempio un offuscamento della visione.  Sintomi come prurito, stanchezza degli occhi e sensazione di corpo estraneo tendono a presentarsi ed acuirsi anche la notte, dopo un progressivo peggioramento nell’arco della giornata. In alcuni casi la blefarite, un’ infiammazione delle palpebre strettamente collegata alla sindrome dell’occhio secco può far sì che durante la notte le palpebre “si appiccichino”.

Secondo alcune teorie la secchezza oculare notturna, che può diventare particolarmente fastidiosa, può essere indotta anche dalla sindrome metabolica. Uno studio ha messo in evidenza che le persone con sindrome metabolica presentano un inferiore volume delle lacrime e una più elevata incidenza di ipofunzione della ghiandola lacrimale, a parità di età, con conseguente infiammazione della superficie oculare. 

Altre ricerche suggeriscono come il fisiologico rallentamento del metabolismo, che si verifica nelle ore serali-notturne, comporti un più lento apporto dei nutrienti necessari alla produzione di lacrime, come vitamine e acidi grassi. Chi già soffre di secchezza oculare, la notte vedrà peggiorare i propri sintomi. La secchezza oculare durante la notte causa una sensazione di pesantezza delle palpebre, a volte avvertita anche al risveglio, e disturbi della vista, come per esempio una visione offuscata  

Esiste infine un altro tipo di condizione “meccanica” associata alla più scarsa produzione del film lacrimale: alcune persone, circa il 20%, dormono senza chiudere completamente le palpebre, esponendo gli occhi all’azione dell’aria per ore, e alla disidratazione, favorita anche dalla fisiologica ridotta produzione di lacrime durante la notte.

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Secchezza oculare notturna, quali sono i rimedi?

Il primo rimedio per la secchezza oculare, anche notturna, prevede l’impiego di lacrime artificiali per lubrificare l’occhio. Si tratta di un effetto lenitivo, ma temporaneo; un risultato più duraturo si può ottenere con l’applicazione di unguenti per uso oftalmico. Questi riducono secchezza e arrossamento; esistono alcuni unguenti da utilizzare prima di andare a dormire – durante il giorno interferirebbero con la visione – proprio per ridurre l’infiammazione notturna.  

Altro possibile rimedio, per le persone che dormono senza chiudere completamente le palpebre, è l’uso di speciali maschere per gli occhi che, proteggendoli  dall’azione dell’aria, ne prevengono o riducono la disidratazione.

In generale la secchezza oculare può essere prevenuta, o se ne possono attenuare i sintomi, adottando uno stile di vita sano:

  • evitare il fumo, che è un agente fortemente irritante per la superficie oculare
  • seguire una dieta sana e variegata, in particolare ricca di cibi contenenti omega-3 e vitamina A 
  • bere molta acqua 
  • quando si trascorre molto tempo davanti a uno schermo fare delle pause periodiche, come per esempio un quarto d’ora ogni due ore, e riposare gli occhi guardando lontano 
  • tenere l’ambiente pulito ed umidificato 
  • limitare l’uso delle lenti a contatto 
  • sottoporsi a visite oculistiche regolari.

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