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Pubblicato il 28 Gennaio 2019 | Ultima modifica il 3 Dicembre 2020

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Guida a una masticazione corretta: quanto incide sulla digestione?

Quante volte si è sentito dire “la prima digestione avviene in bocca”? In realtà è proprio così e, siccome si dice anche che chi ben inizia è a metà dell’opera, è facile dedurre l’importanza della prima tappa del processo digestivo che avviene proprio nel cavo orale.
Se tale fase manca o è in difetto, ne risente l’intero processo a discapito della salute.
Ecco quindi che, una masticazione corretta, assume un ruolo fondamentale per il buon svolgimento dell’intero meccanismo digestivo.

Tutti mastichiamo in maniera automatica senza porci tante domande ma chiediamoci: “quando una masticazione può essere considerata corretta?”
Il fattore essenziale che la rende tale, a parità di quantità e qualità degli alimenti, è la sua durata. Una masticazione frettolosa e poco duratura, infatti, non consente lo svolgimento delle sue importanti e basilari funzioni.

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Funzioni della masticazione corretta

Al fine una masticazione corretta è importante “preparare” il cibo a essere digerito:

– Dobbiamo adeguatamente tritarlo e trasformarlo in poltiglia affinché, passato nello stomaco, la sua digestione sia agevolata.
– È necessario tenerlo un tempo sufficiente in bocca in modo che possa essere imbevuto dalla saliva che contiene ptialina enzima che permette la scissione di amidi e carboidrati.

Non dimentichiamo, inoltre, che una masticazione corretta ci permette di assaporare meglio i gusti e dunque soddisfare maggiormente il nostro palato e, masticando più a lungo il nostro senso di sazietà sarà maggiore. Quindi, abituiamoci a masticare lentamente e più a lungo, in questo modo saremo sazi, appagati e in piena salute.

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Masticazione corretta: l’importanza della digestione

La digestione ha il compito di trasformare i principi alimentari in modo che possano essere assorbiti quando arrivano nell’intestino. È un processo che avviene in sedi diversi: cavità orale, stomaco, intestino tenue e crasso e, a ogni sede, corrisponde una trasformazione diversa ed essenziale per quella successiva. Partire male vuol dire finire malissimo con tutte le conseguenze che può presentare una cattiva digestione.
Digerire è importante per un buono stato di salute sia immediato che a lungo termine. Digerire male, infatti, determina sensazioni spiacevoli come affaticamento, pesantezza, gonfiore addominale, stanchezza mentale e irritabilità ma, a lungo andare, possono insorgere anche sintomi più complessi come acidità, reflusso gastroesofageo, cefalea ecc.
Da considerare, inoltre, che se non si ha una masticazione corretta, e se il cibo non viene adeguatamente digerito, non verrà neanche adeguatamente assorbito così che si manifesteranno tutti quei sintomi relativi a un malassorbimento intestinale quali diarrea, flatulenza, meteorismo, e disbiosi (alterazione della flora batterica intestinale).

Aiutarsi con i probiotici

La cattiva digestione può essere causata sia da una masticazione scorretta sia da squilibri dietetici quali intolleranze, consumo eccessivo di carboidrati o errata associazione degli alimenti. I sintomi che si manifestano sono, nella maggior parte dei casi, risolvibili con cambiamenti dello stile vita: limitando l’assunzione di cibi grassi, molto speziati, riducendo l’uso di caffè, fumo di sigarette e alcool. Inoltre, mantenere un orario regolare dei pasti può aiutare a contrastare i disturbi digestivi.
Una delle cause più comuni di cattiva digestione (o dispepsia) è l’intolleranza al lattosio, un disturbo gastrointestinale dato dalla ridotta presenza nell’intestino tenue di enzimi digestivi (lattasi) deputati alla digestione del lattosio. Per contrastare i sintomi della dispepsia è possibile assumere integratori con fermenti lattici vivi ad azione probiotica (in particolare i Lactobacillus acidophilus DDS-1®), uniti all’azione di enzimi ed estratti vegetali, come zenzero e carciofo che favoriscono la funzione digestiva.

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