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Pubblicato il 22 Aprile 2019 | Ultima modifica il 13 Ottobre 2020

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Capogiri improvvisi? Liberati della vertigine parossistica posizionale

Un capogiro passeggero può capitare a chiunque. Sentire invece ruotare l’ambiente circostante, quasi come ci si trovasse in una giostra in movimento, è ben diverso. Si tratta di una sensazione passeggera che si avverte per qualche minuto, magari quando ci si abbassa per raccogliere un oggetto, si guarda in alto o ci si gira nel letto durante il sonno.

In alcuni casi la vertigine si accompagna a nausea, vomito e sudore. Sono soprattutto le donne, dai 20 ai 60 anni a esserne colpite. Questo senso di mancanza di equilibrio è chiamata vertigine parossistica posizionale benigna o semplicemente con le sole iniziali VPPB. “Parossistica” perché si tratta di una crisi momentanea, “posizionale”, perchè causata dalla posizione della testa o del corpo, “benigna”, in quanto, dopo una manovra, eseguita dallo specialista, il disturbo si attenua o scompare.

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Le cause della vertigine parossistica posizionale

Le vertigini possono essere causate da un’alterazione labirintica. Infatti, nel labirinto, organo all’interno dell’orecchio preposto all’equilibrio, alcuni cristalli di carbonato di calcio, chiamati otoliti, si spostano dalla loro sede abituale (vestibolo dell’orecchio) causando la vertigine. Gli otoliti inviano segnali contrastanti al cervello sulla posizione del corpo, creando in questo modo la vertigine.

A volte gli otoliti si vanno a depositare sulla cupola di un canale semicircolare o fluttuano liberi in un canale, provocando vertigini. Da qui provengono i termini “cupolo-litiasi” o “canalo-litiasi”, in altre parole il distacco dei piccoli cristalli.

Diagnosi e cura

È consigliabile affidarsi a uno specialista (labirintologo, otorino) che prescriverà un eco-doppler, una radiografia del rachide cervicale o una risonanza magnetica. Solo una diagnosi corretta potrà evitare di scambiare la vertigine parossistica posizionale per un’artrosi cervicale. La cura consiste in un riposizionamento degli otoliti, attraverso manovre eseguite sul lettino (manovra di Semont, il medico francese che l’ha ideata).

 Rieducazione fisioterapica

Si prescrive una serie di esercizi di rieducazione fisioterapica da eseguire a casa (Brandt- Daroff) per alcuni giorni consecutivi, che possono rimediare e alleviare lo stordimento dovuto dalla vertigine. Esistono altri esercizi o manovre come quella di Epley e Semont Toupet. Va ricordato che gli esercizi di riabilitazione non devono essere saltuari, ma dovranno far parte di un vero e proprio programma di lavoro.

Consigli pratici per evitare la vertigine parossistica posizionale

Meglio non soggiornare in ambienti poco areati, respirando solventi, vernici per unghie o vernici per legni.

Occorre una dieta equilibrata, evitando i cibi che contengono ossalati di calcio, perché possono favorire l’insorgenza della vertigine parossistica posizionale: barbabietole, rabarbaro, pepe nero, cacao, frutti di bosco e kiwi.

È consigliabile non fare movimenti bruschi, sdraiandosi o alzandosi dal letto in tre fasi, dormire sul fianco con un cuscino e un materasso ortopedico, evitando posizioni errate della testa.

Spesso la vertigine può provocare uno stato d’ansia: fondamentale lavorare sulla respirazione o praticare yoga.

Anche gli oli essenziali possono offrire sollievo (melissa, menta piperita e lavanda), se diffusi nell’ambiente o utilizzati per massaggi.

In ultimo per combattere la vertigine parossistica posizionale possono essere utili infusi o pastiglie di ginkgo-biloba. In ogni caso è bene sempre consultare il proprio medico curante per identificare la terapia più corretta.

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