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Pubblicato il 6 Novembre 2020

Udito

Come si perde l’udito nel tempo

Non sempre è facile rendersi conto di avere una perdita di udito. Capita frequentemente che si prenda coscienza di tale problema in fase avanzata anche perché, tale perdita, se graduale, rende più difficile la consapevolezza di quanto sta accadendo. Ci sono però alcuni campanelli d’allarme che devono indurci ad una presa di coscienza che qualcosa può non andare e spingerci così alla ricerca di una soluzione.

Sintomi della perdita d’udito

La sintomatologia della perdita dell’udito è molto semplice e comune e ciò che ci deve “allertare” sono i seguenti sintomi:

  • Incapacità di capire tutte le parole che ci vengono rivolte
  • Tendenza ad alzare il volume della televisione o della radio magari anche senza accorgercene,
  • difficoltà a comprendere quanto ci viene detto per telefono.
  • Incapacità di distinguere correttamente le parole nei luoghi rumorosi
  • Percezione alterata di un suono.

In tutti questi casi, inutile fingere, la riduzione dell’udito è evidente e va affrontata.

Perdita dell’udito

La perdita dell’udito può presentarsi in maniera diversa a seconda della tipologia, dell’intensità e dell’origine.

Possiamo distinguere la perdita dell’udito in due forme di gravità:

  • Totale, se la capacità uditiva è compromessa completamente e non si è in grado di percepire alcun suono
  • Parziale, quando ancora si è in grado di comprendere suoni e rumori.

La perdita parziale dell’udito, a sua volta, può essere distinta in

– leggera se a tono normale di voce si percepiscono le parole a distanza di un metro,

– moderata se si è in grado di sentire la voce con tono elevato a distanza di un metro,

– severa quando è possibile sentire solo le parole emesse con tono alto di voce direttamente nelle orecchie

A seconda della compromissione di uno o entrambe le orecchie si parla di:

  • perdita dell’udito unilaterale: se interessa un solo orecchio
  • perdita dell’udito bilaterale: se entrambe le orecchie sono interessate a da tale disturbo

Naturalmente ogni livello di indebolimento dell’udito implica un approccio diverso e presenta una gravità specifica. Una perdita importante dell’udito può ripercuotersi sulla vita quotidiana a tal punto da dover essere considerata “invalidante”. In tutti i casi può esserci una compromissione dell’attività lavorativa ed un isolamento sociale.

In base alla durata del disturbo avremo una perdita dell’udito temporanea o permanente.

Anatomia dell’orecchio

Il sistema uditivo è molto complesso ed è costituito da quattro elementi fondamentali:

  • Orecchio esterno: costituito dal padiglione auricolare, che raccoglie i suoni provenienti dall’esterno per poi convogliarli nel condotto uditivo che li condurrà al timpano. Il timpano è una membrana che separa l’orecchio esterno dall’orecchio medio
  • Orecchio medio: i suoni fanno vibrare il timpano che invia le vibrazioni captate a tre ossicini presenti nell’orecchio medio, che poi le inviano ad una struttura chiamata coclea localizzata nell’orecchio interno.
  • Orecchio interno: elemento importante è la coclea, un canale dalla forma simile al guscio di una lumaca nel quale si trova un liquido che assorbe le vibrazioni del timpano. Le onde sonore vengono in questa sede trasformate in impulso elettrico ed inviate al cervello attraverso il nervo acustico.
  • Sistema uditivo centrale: costituito da una serie di fibre nervose (che formano il nervo acustico) che trasportano lo stimolo acustico alla corteccia cerebrale.

La causa del calo dell’udito può risiedere in vari tratti dell’apparato uditivo.

In base alla localizzazione del problema distingueremo la perdita dell’udito in

  • conduttiva, se la causa risiede nell’apparato di trasmissione dei suoni dell’orecchio quindi a livello di orecchio esterno e orecchio medio. In questo caso i suoni non riescono a passare ed arrivare all’orecchio interno
  • neurosensoriale se risiede a livello dell’orecchio interno o del nervo acustico mista se presenti entrambi gli aspetti.

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Cause della perdita dell’udito

Nel caso di una perdita improvvisa dell’udito unilaterale, la causa potrebbe essere:

  • un tappo di cerume o un’infezione dell’orecchio (entrambe cause temporanee e curabili)
  • la perforazione del timpano
  • la Malattia di Meniére. (LINK A https://www.mbenessere.it/udito/articoli-udito/giusta-cura-sindrome-di-meniere/)

Nel caso di una perdita graduale dell’udito, bilaterale e persistente, le cause potrebbero essere:

  • fattori ereditari: in caso di sordità dei genitori esiste infatti un elevato rischio lo sia anche per il bambino
  • esposizione prolungata a rumori molto forti o inquinamento acustico
  • malattie infettive come meningite, morbillo o parotite
  • traumi
  • invecchiamento dei tessuti legato all’età
  • utilizzo di farmaci che presentano tossicità per l’apparato uditivo, come alcuni antibiotici e gli antimalarici
  • otosclerosi.

Come diagnosticare la perdita dell’udito

Quando si hanno dei sospetti, è necessario rivolgersi ad uno specialista in otorinolaringoiatra che potrà verificare la perdita di udito ed individuarne eventualmente la causa.

Partendo da un’accurata anamnesi, procederà poi con un esame fisico delle orecchie. L’otoscopia utilizza uno strumento, chiamato otoscopio, che indirizza una luce nell’orecchio permettendo di esaminare la membrana timpanica ed il canale uditivo esterno, alla ricerca di eventuali infezioni o ostruzioni (tappo di cerume, fluido o corpo estraneo) o perforazioni della membrana timpanica.

Potranno seguire esami strumentali quali risonanza magnetica delle orecchie, tac o radiografia del cranio al fine di individuare la vera causa. L’esame audiometrico servirà per stabilire l’entità della perdita dell’udito.

Come affrontare la perdita di udito

Vista la molteplicità delle cause, è importante giungere a una giusta diagnosi per intervenire adeguatamente.

In caso di infezioni si interverrà con l’uso di antibiotici, se siamo in presenza di un tappo di cerume si provvederà alla sua asportazione ed alla pulizia del condotto uditivo ambulatorialmente.

Se ci sono altre problematiche a livello dell’orecchio come la perforazione della membrana timpanica o la sclerosi della catena degli ossicini potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

È meglio evitare l’automedicazione che, se non adeguata, potrebbe anche risultare nociva.

Quando si diagnosticano cause temporanee è possibile curarle, se invece si individuano cause permanenti si rende necessaria la valutazione di un apparecchio acustico che possa migliorare la condizione di percezione uditiva del paziente.

Amplificatori acustici

Quando si verifica una perdita dell’udito si può utilizzare un dispositivo elettronico, l’amplificatore acustico, che accresce il suono migliorando così la capacità uditiva.

In commercio si trovano diversi modelli, alcuni dispositivi sono piccoli ed inseribili nel canale uditivo in modo da risultare invisibili (endoauricolari) e rendono il suono chiaro e pulito in maniera automatica grazie alla presenza di microprocessori. Altri modelli, definiti retro auricolari, sono alloggiati dietro l’orecchio e un piccolo tubicino trasparente collega l’apparecchio acustico a un auricolare che si adatta al canale uditivo. Questi amplificatori acustici hanno la possibilità di impostare il volume desiderato e selezionare il programma d’ascolto tra ambienti silenziosi o rumorosi. È importante scegliere il giusto apparecchio acustico in base alla proprio livello di ipoacusia e alle proprie esigenze.

Fonti:

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