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Pubblicato il 23 Febbraio 2020

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Cos’è la manovra di Valsalva e come viene usata per cuore e orecchio

La manovra di Valsalva è una manovra respiratoria che si effettua compiendo una espirazione profonda con naso tappato e bocca chiusa, dopo una inspirazione forzata. In questo modo si provoca un aumento della pressione aerea nel torace e nell’orecchio medio con conseguenti effetti fisiologici.

Tale manovra è molto utile in campo medico, dove viene usata per la diminuzione della frequenza cardiaca, per la decompressione dell’orecchio, per calmare un singhiozzo e anche a fini diagnostici.

Manovra di Valsalva: come effettuarla

Eseguire la manovra di Valsalva è molto semplice e non richiede strumentazione: basta inspirare profondamente, tapparsi il naso e quindi espirare forzatamente per almeno dieci secondi, ma con naso e bocca chiusa.

Importante non eseguirla con leggerezza poiché può avere delle controindicazioni. L’aumento della pressione intratoracica, infatti, comprime i vasi venosi che riportano il sangue al cuore con conseguente riduzione del volume di sangue pompato dal cuore e quindi meno ossigeno al cervello con rischio di svenimento o addirittura sincope.

Questa manovra potrebbe inoltre provocare vertigini, mal di testa, danni alla retina o rottura di varici nasali, con conseguente sanguinamento.

Fasi fisiologiche della manovra

La dinamica della manovra di Valsalva prevede delle alterazioni nel movimento del sangue e si può suddividere in quattro fasi:

  1. fase di inizio: avviene durante l’espirazione a glottide chiusa ed è caratterizzata dall’aumento della pressione intratoracica e della pressione arteriosa sistolica
  2. fase di tensione: in questa fase si ha una diminuzione del ritorno di sangue venoso al cuore e, contemporaneamente, si assiste all’incremento della frequenza cardiaca
  3. fase di rilasciamento: è caratterizzata dalla riduzione della pressione intratoracica con conseguente diminuzione di pressione arteriosa e frequenza cardiaca
  4. fase di recupero termina i meccanismi fisiologici e porta ad una normalizzazione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

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La manovra di Valsalva nei disturbi cardiaci

In ambito cardiologico la manovra di Valsalva è molto utile per rallentare i battiti del cuore in caso di tachicardia. Il meccanismo attraverso cui questo è possibile è la stimolazione del nervo vago che deriva dall’aumento della pressione toracica.

Il nervo vago controlla le funzioni parasimpatiche viscerali del cuore, questo vuol dire che una sua stimolazione determina una diminuzione della frequenza cardiaca. L’aumento dell’attività parasimpatica è il responsabile del rallentamento del battito cardiaco.

La manovra di Valsalva viene dunque utilizzata in caso di tachicardia parossistica o fibrillazione atriale per ripristinare il corretto ritmo cardiaco. I cardiologi la insegnano ai pazienti perché possano utilizzarla in urgenza in caso di crisi.

Talvolta viene utilizzata a scopo diagnostico, in combinazione con l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma per la valutazione di anomalie cardiache come i soffi e gli scompensi cardiaci.

Quando è utilizzata la manovra di Valsalva

Tale manovra è utile in molti settori medici e anche nel settore sportivo.

È molto usata per fermare il singhiozzo e per valutare l’integrità dell’apparato uditivo. Talvolta, quelle che possono apparirci a una prima impressione, come forme di ipoacusia, sono solo manifestazioni transitorie, facilmente sbloccabili con questa manovra.

In ambito sportivo, è impiegata per equilibrare la pressione tra l’orecchio medio e la pressione esterna. Questo aspetto viene sfruttato nelle immersioni subacquee, per compensare la differenza di pressione che diminuisce con la profondità delle acque ed impedire il danneggiamento del timpano.

In caso di viaggi in aereo, si può ricorrere alla manovra di Valsalva quando l’aumento della pressione provoca dolore alle orecchie.

Inoltre, come visto precedentemente, terapeuticamente viene utilizzata per la correzione di alcune aritmie. Il meccanismo di questa manovra è volontario e, quando tratteniamo il fiato spontaneamente, o “spingiamo”, anche se non ce ne accorgiamo, compiamo tale manovra. Può dunque avvenire quando solleviamo un oggetto pesante, quando tossiamo o ancora in caso di tosse.

Fonti

https://medicinaonline.co/2017/10/23/manovra-di-valsalva-in-medicina-tachicardia-e-nervo-vago/
https://newsroom.gvmnet.it/news/2019/agosto/manovra-di-valsalva-un-salvavita-per-sub-e-pazient
https://www.pazienti.it/contenuti/terapie/manovra-di-valsalva
https://www.starbene.it/medicina-a-z/valsalva_manovra-di
https://www.farmacoecura.it/farmaci/manovra-di-valsalva-e-nervo-vago-cose-e-come-si-fa/

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