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Pubblicato il 24 Gennaio 2019 | Ultima modifica il 20 Febbraio 2020

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Scopriamo insieme cos’è la pericondrite dell’orecchio

Vi è mai capitato di percepire il padiglione dell’orecchio particolarmente gonfio, arrossato con fitte dolorose anche molto intense? Attenzione, perché potreste essere in presenza di una pericondrite dell’orecchio esterno, ovvero di un’infiammazione del pericondrio, lo strato di tessuto connettivo fibroso e compatto che ricopre e nutre la maggior parte delle cartilagini del nostro corpo.

Ricco di collagene, vasi sanguigni e terminazioni nervose, il pericondrio oltre ad avvolgere le principali strutture cartilaginee dell’organismo fornisce alla cartilagine stessa il dovuto apporto nutritizio. Ecco perché, se si infiamma in modo eccessivo e se non viene curato precocemente, le cellule non ricevono più il nutrimento adeguando andando incontro a possibile necrosi e, di conseguenza, a quello che comunemente viene chiamato orecchio a cavolfiore, ovvero una deformità del padiglione auricolare.

La pericondrite della parte esterna dell’orecchio è spesso una conseguenza di altri disturbi come otiti, traumi o dermatiti e, se trascurata, può complicarsi ed evolversi in altre patologie molto serie andando a coinvolgere anche la cartilagine sottostante (condrite). Può colpire chiunque, adulti e bambini, anche se i diabetici e chi ha le difese immunitarie basse è considerato più a rischio.

Pericondrite dell’orecchio: cause

Come già detto, la pericondrite dell’orecchio è di solito secondaria ad altri problemi. Considerata la sua particolare posizione, il pericondrio del padiglione auricolare è più esposto a infezioni, traumi, scottature, che possono alimentare maggiormente un processo infiammatorio già presente che però non sempre è di origine infettiva.

Solitamente, infatti, la pericondrite dell’orecchio è causata da:

  • otite: una delle più note più note infezioni dell’apparato uditivo, deriva generalmente da un’infezione virale o batterica delle vie respiratorie superiori, come il raffreddore
  • traumi
  • dermatiti da contatto
  • foruncoli che nascono internamente al padiglione auricolare
  • infezioni batteriche (per esempio dovute dallo stafilococco)
  • infezioni dovute alla perforazione del padiglione auricolare (piercing)
  • punture di insetto
  • ustioni
  • interventi chirurgici che coinvolgono l’orecchio medio
  • infezioni di un otoematoma (accumulo di sangue all’interno della cartilagine del padiglione auricolare)
  • malattie infiammatorie sistemiche come, per esempio, la granulomatosi con poliangioite(rara patologia che interessa i piccoli vasi sanguigni)
  • diabete

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Pericondrite dell’orecchio: sintomi

Di solito i principali sintomi legati a questo disturbo sono:

  • gonfiore del padiglione auricolare
  • dolore anche molto intenso e persistente
  • rossore

Se non trattata precocemente, si può presentare anche febbre e formazione di materiale purulento tra il pericondrio e la cartilagine. Proprio questo accumulo di pus non è da sottovalutare, in quanto l’infiammazione può diffondersi andando a danneggiare anche le strutture circostanti con il rischio di incorrere in importati esiti cicatriziali come la chiusura del condotto uditivo o la deformazione del padiglione auricolare. Non è quindi escluso che questa patologia possa compromettere seriamente il nostro udito determinando una forma, seppur moderata, di ipoacusia.

Pericondrite dell’orecchio: rimedi e cure

Individuare e curare rapidamente la pericondrite dell’orecchio è molto importante anche per evitare una recidiva. Il primo passo è la valutazione di uno specialista che, attraverso un esame obiettivo, è in grado di indicare il percorso da seguire. Per stabilire se siamo in presenza di un’infezione, il medico può prelevare dei campioni di tessuto per eseguire dei test colturali in modo da prescrivere una terapia orale a base di antibiotici, scelti in base al tipo di batteri coinvolti e alla gravità della situazione. L’eventuale presenza di un ascesso dovuto a un accumulo di pus può essere rimossa attraverso una piccola incisione sulla parte coinvolta proprio per drenare il liquido. Inoltre, nella maggior parte dei casi l’otorino affianca agli antibiotici anche analgesici e farmaci a base di cortisone proprio per ridurre velocemente infiammazione e dolore.

Se la causa della pericondrite è dovuta a un’infezione, l’iter terapeutico da seguire è differente. Per esempio, eventuali corpi estranei come piercing o schegge, vanno rimossi da uno specialista, in seguito si possono fare impacchi tiepidi sulla parte infiammata per alleviare dolore, gonfiore e arrossamento.

La pericondrite autoimmune, invece, viene trattata dal medico con farmaci steroidi come il prednisone per reprimere la risposta immunitaria e impedire che la patologia si diffonda ad altre parti del corpo. Dopo l’inizio del trattamento, importante è l’intervento di un reumatologo per un ulteriore follow-up in relazione alla malattia autoimmune.

Come abbiamo visto, la pericondrite dell’orecchio non deve mai essere sottovalutata, soprattutto nei pazienti anziani. Con l’avanzare dell’età, infatti, vi è un maggior rischio di ulteriori complicazioni che possono anche danneggiare seriamente l’apparato uditivo. In questo caso, se siamo in presenza di ipoacusia moderata, l’utilizzo di specifici apparecchi acustici (https://www.mbenessere.it/sito2/acustica/apparecchi-acustici-migliori-curare-sordita/ ) in grado di dare maggior stabilità d’ascolto e suoni più chiari e definiti possono essere un utile alleato per migliorare nettamente la qualità della vita.

Fonti:
– https://www.verywellhealth.com/what-is-perichondritis-1191962
https://www.msdmanuals.com/professional/ear,-nose,-and-throat-disorders/external-ear-disorders/perichondritis-of-the-ear

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